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ATP Montecarlo, continua il magic moment di Cobolli: battuto Lajovic in due set

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F. Cobolli b D. Lajovic 6-4 6-2

Flavio Cobolli non poteva chiedere esordio migliore al Rolex Monte-Carlo Masters. Il 6-4 6-2 rifilato a Dusan Lajovic racconta solo in parte la superiorità mostrata dall’azzurro, che ha preso in mano il match sin dai primissimi scambi e non l’ha più mollato. Cinque i break messi a segno – ma potevano essere di più – frutto di una pressione asfissiante imposta col dritto, sempre carico e profondo, che ha mandato in crisi il serbo, incapace di trovare un piano B al gioco dell’azzurro. Il dominio di Flavio è stato tecnico, fisico, mentale. Una prova di maturità che conferma quanto già visto a Bucarest, dove aveva sollevato il primo trofeo ATP della carriera: la svolta, vera, dopo un inizio di stagione da incubo con otto ko di fila. Ora Cobolli non solo vince, ma lo fa con autorevolezza, mostrando un tennis solido, concreto, che parla la lingua dei grandi. La direzione è chiara, la rotta tracciata: testa bassa, lavoro e fame. E Montecarlo, oggi come non mai a forti tinte azzurre, applaude e sorride, come Flavio a fine match.

Il match:

Debutto assoluto al Monte-Carlo Rolex Masters per Flavio Cobolli, chiamato subito a un esame tutt’altro che semplice contro Dusan Lajovic, uno che da queste parti ha già scritto una bella pagina di storia — anche per il tennis azzurro. Impossibile dimenticare la finale del 2019, quando il serbo fu l’ultimo ostacolo sulla strada trionfale di Fabio Fognini verso il titolo.
Si affrontano due specialisti della terra battuta, superficie su cui riescono a esprimere al meglio il proprio tennis. Cobolli arriva nel Principato con il vento in poppa dopo il trionfo a Bucarest — primo titolo ATP in carriera — ed è l’unico dei tre campioni della scorsa settimana a scendere in campo a Monte Carlo: forfait per Darderi (vincitore a Marrakech) e Brooksby (Houston).
Il romano si presenta all’appuntamento con un confortante bilancio di 8 vittorie e una sola sconfitta sulla terra contro giocatori fuori dalla top 50. Statistica che gli dà fiducia, considerando che Lajovic oggi occupa la posizione numero 109 del ranking. Il serbo, però, ha guadagnato l’accesso al main draw passando per le qualificazioni, superando prima Bublik e poi il connazionale Djere. Con questa ennesima impresa, è diventato l’ottavo giocatore capace di entrare per la quattordicesima volta in un tabellone principale di un Masters 1000 partendo dalle qualificazioni. Uno solo il precedente tra i due: Umago 2023, secondo turno. Lajovic ebbe la meglio al termine di un match molto combattuto, deciso da un doppio tie-break: 7-6(5) 7-6(3).

Primo set:

Avvio fulminante per Flavio Cobolli, che sotto 40-0, resta nel punto, non si lascia travolgere e firma una rimonta completata con uno smash solido regalandosi il primo di una lunga serie di break. Lajovic reagisce subito e costruisce due palle break nel game successivo: la prima sfuma oltre il fondo, la seconda invece è quella buona per rimettere il punteggio in parità. Ma l’equilibrio dura poco. Cobolli, determinato e presente, si riprende immediatamente il break con una volée precisa: tre game, tre break e 2-1 Italia.

È solo al quarto gioco che uno dei due riesce finalmente a tenere il servizio, ed è ancora l’azzurro a farlo, consolidando il vantaggio sul 3-1. La pressione continua a salire sul lato serbo: Lajovic fatica a trovare profondità e subisce un nuovo break, sotto i colpi sempre più rapidi e pesanti di un Cobolli in pieno controllo. Il doppio break sembra indirizzare definitivamente il set, ma proprio quando il parziale pareva segnato, Lajovic ha un sussulto d’orgoglio: si riprende uno dei due break, poi riesce a salvarsi nel game seguente annullando due pericolose palle break, accorciando le distanze sul 4-5.

Cobolli, però, non trema. Serve per il set e lo fa con autorità: quattro vincenti consecutivi, senza lasciare spazio a repliche. Il primo parziale si chiude 6-4 in favore dell’azzurro, che conferma quanto di buono mostrato nelle fasi iniziali.

Secondo set:

Il secondo set si apre con un copione del tutto diverso rispetto al primo: entrambi i giocatori appaiono più centrati, determinati a far valere il turno di battuta. Lo si capisce subito, fin dal terzo game, quando Lajovic è chiamato a fronteggiare due pericolose palle break: le cancella con coraggio e si prende il 2-1, tenendo il servizio e l’equilibrio. Ma è solo un’illusione momentanea. Perché subito dopo, è Cobolli a cambiare marcia. L’azzurro continua a spingere profondo, a costringere Lajovic a rincorrere ogni palla come fosse l’ultima: lo sforzo del serbo è evidente, il break arriva puntuale. E non si ferma lì. Lo consolida con un game di servizio impeccabile, salendo 4-2 e mettendo una seria ipoteca sul parziale. Da lì in poi è un monologo tricolore: un altro break, il secondo del set, il quinto del match, chiude la pratica sul 6-2. Il match prende la via dell’Italia, e lo fa con decisione.

Nel prossimo incontro troverà il vincente tra Fils e Grieskpoor: match non impossibile.

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