ATP Miami: Mensik re del tie-break, Fritz si arrende in tre set
J. Mensik b. [3] T. Fritz 7-6(4) 4-6 7-6(4)
Sarà Jakub Mensik domenica l’ultimo ostacolo per il torneo numero cento di Novak Djokovic: il diciannovenne di Prostejov ha infatti sconfitto in tre set 7-6(4) 4-6 7-6(4) il giocatore di casa Taylor Fritz al termine di una partita bellissima, che ha finalmente svelato la qualità tecniche e agonistiche del più forte giocatore nato nel 2005. Mensik ha vinto il primo set spezzando negli ultimi punti un equilibrio pressoché perfetto tra i duellanti, ma ha sentito lo sforzo mentale, cedendo la battuta in apertura di secondo parziale e in generale soffrendo il tennis essenziale e preciso della testa di serie numero tre.
Il ceco ha dimostrato tutto il suo valore alzando le cifre del suo devastante servizio nel set decisivo, con cui ha sempre tamponato le mosse del rivale, che sul piano dello scambio stava prendendo il sopravvento. Il tie-break finale ha di nuovo premiato la freddezza del ragazzo moravo, già vincitore di due tredicesimi game contro Jack Draper. Jakub domenica giocherà la sua prima finale 1000 della carriera; Mensik riscatta così un inizio di stagione invero tiepido e si propone come protagonista alternativo a Fonseca nella linea verdissima che si sta distinguendo in questo scorcio di 2025. Domenica vedremo dove saprà spingersi di fronte a Nole alla ricerca del centenario.
Primo set: nessuna palla-break, allo shootout Mensik rompe l’equilibrio a suo favore
Due ace a testa nei rispettivi game d’esordio alla battuta, con Mensik che manda anche in rete una seconda palla: il match mostra sin dai primi minuti uno degli aspetti principali della sfida tra i due big server con pochissimi scambi prolungati, nei quali l’americano si lascia preferire per le iniziative sulla diagonale del dritto. Mensik è meno pulito con il drive, che aggredisce un po’ troppo frontalmente vanificando un paio di conclusioni; sul lato sinistro viceversa è più sicuro e nel sesto game si aggiudica con un magnifico dropshot di rovescio a una mano il palleggio più lungo del match sin lì.
Il ceco aggancia i vantaggi ma il rovescio lungolinea lo tradisce prendendo terra in corridoio e Fritz risolve a suo favore il primo game dell’incontro che supera i sei punti scrivendo 4-3 dopo ventidue minuti. Il match è piacevole e la qualità cresce con il passare dei game; nel nono gioco Fritz si lascia sorprendere dal dritto del giovane rivale, che esce dalla diagonale e costringe il californiano a riparare sul rovescio. Mensik licenzia un paio di backhand vincenti ed esce vincitore da uno scambio durante il quale chiama a rete Fritz e lo supera con un lob al volo, per poi presentarsi con profitto a sua volta sul nastro.
Delizioso Mensik ma Fritz non rimane a guardare e controbatte con concretezza, raggiungendo il 5-4 e dopo quaranta minuti il 6-5, senza ombra di palle-break. Mensik fa a sua volta buona guardia nel dodicesimo game e giunge al tie-break avendo sin qua mostrato forse qualche cosa in più del rivale, in un confronto in assoluto equilibrio. Lo jeu decisif vede Mensik partire meglio e cambiare campo sul 4-2 con un ace e un servizio vincente al proprio attivo.
Jakub rende il vantaggio sbagliando un rovescio ma è con il dritto che suona la carica: in un paio di scambi il ceco ribalta il palleggio proprio con il suo colpo meno naturale e dal 4-4 centra il tris che gli frutta il primo parziale. In cinquantatré piacevolissimi minuti 18 a 17 i colpi vincenti per Mensik, e 11 errori non forzati a testa; dieci a cinque il computo degli ace, sempre a favore del tennista di Prostejov. Per Mensik i vincenti di dritto e quelli di rovescio si equivalgono a quota quattro.
Secondo set: break iniziale per Fritz, che si prende il set mentre Mensik cala d’intensità
Bel tennis a Miami e risultato tutt’altro che sorprendente, così come non sorprendono gli attimi di distrazione del diciannovenne moravo, che concede nel primo game della frazione le prime due palle-break dell’intero incontro. Sulla prima si affida a uno dei suoi classici colpi di spingarda dai dodici metri, ma sulla seconda si deve arrendere alla voglia di riscatto del numero tre del seeding. Fritz non è perfetto nei frangenti iniziali del parziale e concede qualcosa proprio con il dritto, ma Mensik ha smarrito lo spirito battagliero del tie-break, non approfitta di una situazione di 15-30 nel quarto gioco e dopo venti minuti si deve accontentare del 2-3 con l’assillo del turno di battuta da recuperare.
Entrambi i protagonisti faticano maggiormente che non nel primo set a difendere la battuta, Mensik in particolare scende di dieci punti dall’85% di resa con la prima palla e deve ribaltare uno 0-30 nel settimo gioco con due ace e un servizio vincente; il ceco è calato in precisione e per guadagnarsi il 4-5 deve risolvere ancora con il dritto una situazione di 15-30.
Fritz si reca in battuta e risolve in fretta il decimo game, riportando il match in equilibrio dopo un’ora e trentatré minuti. Per Mensik gli errori salgono a quindici, con il dritto che naufraga in dieci occasioni e con solo quattro ace contro i dieci del primo set. Per lui la seconda palla si trasforma in punto nel 43% dei casi: grandi meriti per Fritz, attento e pragmatico mentre dal punto di vista agonistico il giovane rivale si è un po’ eclissato.
Terzo set: Mensik serve al meglio e si aggiudica il tie-break decisivo
Toilet break per Jakub, che è alla ricerca del suo ardore agonistico per centrare l’obbiettivo più importante della carriera sin qui; il ceco si aggiudica il game di partenza riproponendo, oltre al servizio, anche la capacità di uscire vincitore dagli scambi prolungati, caratteristica precipua del primo set. Il numero 54 del ranking, che da lunedì avvicinerà perlomeno la top 30, pare ritrovarsi con il servizio che torna a ruggire ma Fritz si mantiene attentissimo e atleticamente freschissimo.
Desta quindi meraviglia come lo statunitense conceda le prime due palle-break del match nel quarto game. Mensik ritrova la risposta e si porta sul 15-40 ma Taylor strappa un rovescio lungolinea vincente al termine di uno scambio lungo 25 colpi e sulla seconda chance manda in corridoio un rovescio ansimante per lo sforzo appena prodotto. Fritz esce alla grande dallo spavento ma il suo avversario reagisce da purosangue nel game seguente e si siede sul 3-2 dopo venti minuti.
Il ventottenne di San Diego sta producendo il suo miglior tennis e la qualità del rovescio, il suo colpo meno brillante, manda all’avversario un messaggio chiaro: nessuna distrazione gli sarà concessa se vorrà raggiungere Djokovic in finale. Fritz ha preso campo negli scambi e il ceco si affida alla cannonball di servizio: nel 5-4 che si delinea dopo poco più di mezz’ora ci sono 8 ace, il 79% di prime palle in campo con un regale 17 su 19.
Siamo al redde rationem: Fritz serve per rimanere nel match e risolve un trenta-pari rischiosissimo, ma Mensik risponde con il decimo ace per salire sul 6-5 che gli assicura il tie-break. Taylor si ritrova ancora a due punti dalla sconfitta ma di nuovo non ci sta e il tredicesimo gioco è servito. L’equilibrio della partita si rivede nei primi sei punti, che i duellanti si spartiscono equamente. Mensik pasticcia con tre rovesci consecutivi e si trova sul 3-4, ma da lì non sbaglia nulla, compreso un revers lungolinea coraggiosissimo che gli porge il 5-4, preludio agli ultimi due punti che significano finale con Novak Djokovic.