ATP Miami: niente da fare per Arnaldi, Machac vola al terzo turno
[20] T. Machac b. M. Arnaldi 6-2 1-6 6-3
Tomas Machac (24 anni, numero 21 della classifica mondiale) conferma il successo degli ottavi dello scorso anno e sconfigge ancora Matteo Arnaldi (24 anni, numero 35 del ranking ATP), qualificandosi per il terzo turno del Miami Open: il campione di Acapulco si è imposto con il punteggio di 6-2 1-6 6-3 dopo un’ora e 46 minuti di gioco in un match complessivamente mediocre, caratterizzato dal caldo, dall’umidità e dai continui cambi di inerzia. Arnaldi non è mai riuscito a scatenare i lampi del suo tennis mentre il suo avversario, dopo essere completamente sparito dal campo nel corso del secondo set, ha poi ritrovato, dopo una lunga pausa negli spogliatoi, l’energia giusta per competere: Machac – che nel 2024 perse nei quarti di finale con il futuro campione Jannik Sinner – adesso se la vedrà con il vincente della sfida tra Rune e Opelka.
Primo set: Machac parte forte e domina un parziale a senso unico
Matteo, dopo aver vinto i primi due punti dell’incontro, entra nel tunnel degli errori forzati: Machac scappa rapidamente sul 4 a 0 imponendo un ritmo insostenibile per il ligure, che si fa travolgere dai colpi anticipati dell’avversario. Arnaldi prova a forzare qualche scelta, ottenendo risultati scarsissimi, e la fiducia, se possibile, cala ulteriormente con il passare dei minuti: il campo racconta una differenza abissale molto diversa da quella dei numerini della classifica – 21 e 35 – e Matteo, probabilmente destabilizzato anche dalla nettezza dei due precedenti, non riesce a bussare alle porte del match, esprimendo un tennis troppo brutto per essere vero. Machac controlla il finale del parziale nonostante qualche piccola sbavatura (4 doppi falli) e chiude per 6-2 dopo circa mezz’ora di gioco.
Secondo set: Arnaldi reagisce e Machac sparisce
Matteo nel primo game rischia grosso ma riesce a difendersi ai vantaggi, e in quel momento, di fatto, comincia a sorpresa una nuova partita: il ceco comincia a pasticciare con il dritto, subisce il primo break dell’incontro (2-0) e sparisce completamente dal campo. Le condizioni climatiche – contrassegnate da un caldo pesante e umido – suggeriscono a Machac di non sprecare troppe energie per la rimonta ma Tomas, francamente, esagera, si lascia andare e regala un punto dietro l’altro (5-0 per il ligure, in pochissimi minuti). Il punteggio scorre via rapido, Machac non si muove più (possibile problema fisico?) e Arnaldi, dopo aver sprecato un paio di set point in risposta, chiude per 6-1: dopo appena 1 ora e 4 minuti è già arrivato il momento del terzo e decisivo set.
Terzo set: Machac ritrova le energie e chiude la pratica
Machac, dopo una lunga pausa negli spogliatoi, risale sulle montagne russe di una partita contrassegnata dai continui cambi di inerzia e, dopo aver recuperato il primo turno di servizio da 15-30, strappa definitivamente il punteggio del match grazie a un parziale di 13 punti a 2, togliendo la battuta a zero all’avversario e portandosi sul 3 a 0, 0-30: Arnaldi chiude gli occhi, mette a segno i colpi migliori del suo pomeriggio, prova a rimanere aggrappato alla partita (1 a 3) ma non riesce più a rendersi pericoloso nei game di risposta. Il ceco ritrova le energie fisiche, alza il livello del servizio, mette a posto il mirino del dritto e conquista un match difficile da leggere e da analizzare con il punteggio di 6-2 1-6 6-3 dopo un’ora e 46 minuti di gioco: per lui 27 vincenti e 32 errori gratuiti.