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Rassegna stampa – La PTPA fa causa all’ATP

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Ptpa, causa all’Atp. Battaglia nel tennis (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)

Nella giornata che segnava l`inizio del torneo di Miami non è il tennis giocato a prendersi la scena, bensì la Professional Tennis Players` Association (l`associazione indipendente fondata cinque anni fa da Novak Djokovic e Vasek Pospisil), che si è scagliata contro Atp, Wta, Itf e Itia. «È tempo di aggiustare il tennis», dichiara la Ptpa, che al fianco di una dozzina di tennisti – Pospisil, Kyrgios, Rodionova, Melichar-Martinez, Saisai Zheng, Cirstea, Smith, Rubin, Sutjiadi, Gracheva, Sandgreen e Opelka – e «per conto dell`insieme dei giocatori» ha intrapreso azioni legali contro gli organismi che governano il tennis. La causa avviata dalla PTPA mira ad esporre un sistema “corrotto, illegale e abusivo”, sintetizzando il suo pensiero nelle parole del suo direttore esecutivo Ahmad Nassar: «Il tennis è distrutto. Dietro la patina glamour che i convenuti promuovono, i giocatori sono intrappolati in un sistema ingiusto che sfrutta il loro talento, soffoca i loro guadagni e mette a rischio la loro salute e sicurezza». Ancor più dura raffermazione che definisce Atp, Wta, Itf e Itia dei “cartelli”, accusando gli organi di governo del tennis di sopprimere la competizione tra i tornei, imporre un «sistema draconiano di classifica», costringere i tennisti a una «programmazione insostenibile» e violare la privacy dei tennisti stessi. «Tutto questo non riguarda soltanto i soldi, ma anche giustizia, sicurezza e dignità umana – il pensiero del co-fondatore Pospisil -. Sono uno dei giocatori più fortunati, eppure agli albori della mia carriera sono stato costretto a dormire in macchina. Nessun altro sport tratta i suoi atleti in questo modo». […]
Nelle 163 pagine presentate dalla PTTA, tuttavia, ci sono diversi passaggi che fanno storcere il naso, per esempio quello in cui si parla della contaminazione involontaria di Jannik Sinner e della gestione del suo caso da parte dell`ITIA. In particolare, non è vero che «non c`è stata alcuna indagine» (come si legge al punto 254), perché le indagini ci sono state eccome, da parte del tribunale indipendente Sport Resolution. Immediate e durissime le risposte dei diretti interessati, a partire dall`ATP: «Dalla sua istituzione nel 1990, l`ATP ha giocato un ruolo chiave nella crescita del tennis maschile a livello mondiale. Negli anni recenti ci sono stati molti cambiamenti per i giocatori, dai prize money da record al “Baseline Programme”, l`iniziativa che garantisce un introito minimo ai primi 250 giocatori in classifica». Poi la stoccata: «Mentre l`ATP si concentra su riforme che possano trarre beneficio a giocatori di diversi livelli, la PTPA ha continuamente scelto la divisione e la disinformazione. A cinque anni dalla sua nascita la PTPA ha faticato a stabilire un ruolo significativo nel tennis, motivo per cui la sua decisione di intraprendere azioni legali non è sorprendente». Segue la replica anche della WTA: «Le azioni della PTPA sono spiacevoli e fuorvianti: difenderemo la nostra posizione a tempo debito. Negli ultimi anni abbiamo aumentato di 400 milioni di dollari i compensi delle giocatrici, tracciando il sentiero per la parità di guadagno negli eventi più importanti, ed è stato lanciato il primo programma-maternità». […]

Il sindacato di Djokovic: “Gioco truccato” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

«I tennisti professionisti sono bloccati in un gioco truccato. Non in campo, ma fuori, dove affrontano calendari massacranti, guadagni limitati, indagini e sanzioni. E, soprattutto, hanno un controllo minimo sulle loro carriere. Questo perché un cartello di organizzatori di tornei e circuiti ha cospirato ottenendo il controllo totale sulla paga e sulle condizioni di lavoro degli atleti». È questa l`accusa introduttiva che apre le 163 pagine con cui la Professional Tennis Players Association (PTPA) ha intentato causa, ieri, contro ATP WTA, ITF e ITIA presso il tribunale del distretto meridionale di New York. La stessa denuncia è stata depositata anche a Londra e Bruxelles, ma i documenti relativi non sono ancora stati resi pubblici. Il sindacato fondato nel 2020 da Novak Djokovic e dal canadese Vasek Pospisil sogna di ribaltare la struttura del tennis mondiale, trascinando in tribunale quattro dei principali organi di governo del circuito e citando anche gli Slam come co-cospiratori. Tra i dodici tennisti firmatari […] non compare Djokovic. Dopo lunghe riflessioni, il serbo avrebbe deciso di restare fuori per evitare che l’iniziativa si trasformasse in una sua battaglia personale contro il sistema, preferendo che restasse una causa collettiva a nome di tutti i giocatori. La PTPA accusa ricavi insoddisfacenti: per loro ATP e WTA destinano agli atleti meno del 20% dei loro ricavi lordi. L’elenco prosegue con un calendario ritenuto insostenibile, a loro dire aggravato da un monopolio che si manifesta anche attraverso sanzioni per chi sceglie di giocare esibizioni in determinati momenti: «I tennisti sono costretti a competere per 45 settimane l`anno per difendere o migliorare la loro classifica, con i ranking trasformati in uno strumento di controllo per tenerli vincolati al sistema». […] Nella denuncia è chiamata in causa anche l`Agenzia Internazionale per l`Integrità del Tennis (ITIA), accusata di abusare dei propri programmi antidoping e anti-scommesse per condurre indagini aggressive, incessanti e talvolta illegali. I tennisti sarebbero stati sottoposti a «decine di controlli antidoping, sia su sangue che urine, a perquisizioni invasive dei telefoni personali e a interrogatori estenuanti senza l`assistenza di un legale». Nel testo è citato anche Jannik Sinner: «Non c`è stata alcuna indagine per un giocatore che non aveva manifestato problemi con il cartello», si legge nel documento. Non si è fatta attendere la replica dell`ATP che ha subito respinto le accuse: «La PTPA fatica ancora a ritagliarsi un ruolo concreto nel tennis, questo rende poco sorprendente la sua azione legale. Negli ultimi anni abbiamo riformato la distribuzione dei montepremi e la remunerazione dei giocatori è cresciuta di 70 milioni di dollari negli ultimi 5 anni. Abbiamo introdotto un reddito minimo per i primi 250 del ranking, aumentato i premi dei Challenger e garantito piena trasparenza sui bilanci dei tornei». […] La PTPA richiede un risarcimento pari al triplo dei danni subiti (i “triple damages” previsti dalle leggi americane) e il blocco del sistema monopolistico. Se il passato insegna qualcosa, una mediazione tra le parti non sarebbe una sorpresa. E se l`accusa venisse accolta, la PTPA – al netto di alcune richieste sensazionalistiche – potrebbe tra qualche anno accettare di buon grado un compromesso economico e
normativo.

Djokovic passa all’azione legale (Stefano Semeraro, La Stampa)

Djokovic contro tutti, come al solito. Solo che stavolta non si tratta solo di parole, ma di una azione legale potenzialmente devastante che la Ptpa (Professional Tennis Player Association), il sindacato parallelo fondato proprio dall`ex numero 1 e dal collega canadese Vasek Pospisil, ha intrapreso contro l`Atp, la Wta, l`Itia e l`Itf. L`accusa: le due associazioni che gestiscono i circuiti mondiali maschili e femminili, l`agenzia antidoping del tennis e la federazione internazionale farebbero
“cartello” per negare ai tennisti un giusto guadagno, mettere a rischio la loro salute e in ultima istanza intrappolarli in un “sistema” ingiusto che blocca la concorrenza. […] Un gesto clamoroso, che può ribaltare gli equilibri del tennis (che si prepara ad una fase di trasformazione nel calendario), un po` come è successo nel golf con la nascita della Liv (foraggiata dal fondo sovrano saudita) e nel calcio con l`arrivo dei fondi di investimento. Guarda caso, Ahamad Nassar, direttore esecutivo della Ptpa è anche il capo esecutivo della Winners Alliance, la società finanziata dal mago degli hedge fund, Bill Ackman, che anche nell`atletica sta provando a scassare il sistema con una nuova lega di cui è testimonial Michael Johnson. Se lo scenario è questo, prepariamoci ad un Nuovo Ordine dello sport gestito non più da federazioni e comitati olimpici, ma da grandi potentati economico-finanziari e da paesi che attraverso lo sport puntano a ripulirsi l`immagine. E quale miglior condottiero, nel tennis, di Novak l`irriducibile, che anche sul piano politico si sta facendo sentire da tempo, condannando la repressione del governo serbo contro le proteste delle opposizioni? Una sorta di Trump con la racchetta, spalleggiato da Ackman, l`Elon Musk dello sport.

La strada di Sinner (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Jannik Sinner ha già voglia di futuro. Di fare programmi, guardare avanti, oltre l`orizzonte della squalifica di tre mesi concordata con Wada per il caso Clostebol. Il numero 1 al mondo ha fissato un nuovo impegno nel proprio calendario. Ieri ha annunciato di essersi iscritto all`Atp 500 di Amburgo, in programma nella settimana tra gli Internazionali di Roma e il Roland Garros. Una scelta abbastanza logica: il rientro alle gare direttamente agli Internazionali potrebbe essere non troppo agevole dopo un lungo periodo di stop e cosi, se non dovesse arrivare alle fasi finali del torneo, Sinner avrebbe la possibilità di mettere altri match nelle gambe per ritrovare il ritmo partita in vista del Roland Garros. Una scelta decisa per recuperare il tempo perduto. Fisicamente e mentalmente lontano dalle gare, Sinner dovrà trovare rapidamente la forma-match. C`è un numero 1 da salvaguardare e difendere dagli attacchi dei diretti inseguitori e ci sono soprattutto tre Slam da giocare con Wimbledon come obiettivo dichiarato fin dall`inizio dell`anno. La primavera di Jannik passa anche dal cambio di management. Dopo aver concluso la collaborazione con la StarWing di Lawrence Frankopan, che lo ha seguito da quando aveva 18 anni portandolo a essere uno dei giocatori più ambiti dagli sponsor, ora sarà la Avima di Alex Vittur a seguirlo anche a livello commerciale. Sinner si fida ciecamente di Alex che lo segue passo dopo passo da quando aveva 12 anni e lo ha accompagnato lungo tutta la carriera. Durante i Supertennis Award dello scorso dicembre, Jannik aveva voluto testimoniare tutta la propria stima nei confronti di Vittur, amico, consigliere e mentore, al quale ha attribuito gran parte dei suoi successi: «Senza di lui – aveva detto – niente di tutto questo sarebbe stato possibile». Al nuovo management, e ovviamente a Simone Vagnozzi, sarà pure affidata la ricerca del prossimo coach, che sostituirà la figura di Darren Cahill. Il tecnico australiano, infatti, potrebbe lasciare anche prima della fine di questa stagione. E qualunque sia la data dell`addio, Vagnozzi ha già detto che non potrà certo essere lui da solo ad occuparsi del giocatore. Potrebbe quindi trattarsi anche di un tecnico che possa sostituire Vagnozzi alternandosi ai tornei e non per forza un ex campione. Oltre al calendario Sinner cambia anche i programmi per questi mesi di stop. Niente più trasferta a Marbella, al club Puente Romano che spesso ha ospitato anche Novak Djokovic. Il team avrebbe trovato una soluzione che permetta a Jannik di rimanere ad allenarsi in Costa Azzurra vicino a casa fin verso metà aprile.[…]

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