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Indian Wells: ecco perchè Draper può consolidarsi in top ten. Ma Sinner è ancora lontano

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Indian Wells quest’anno con l’assenza di Sinner e i capitomboli di Zverev e Alcaraz è stato un torneo ricco di sorprese. A trionfare è stato Jack Draper, che con una settimana solida e convincente ha conquistato il suo primo titolo Masters 1000. Il britannico, spesso rallentato dagli infortuni nelle ultime stagioni, ha mostrato una crescita evidente, trovando continuità e maturità nel suo gioco. Con questa vittoria, Draper si inserisce ufficialmente tra i giocatori da tenere d’occhio per il resto della stagione. Resta da vedere se questo successo rappresenterà un trampolino di lancio per ulteriori affermazioni o se rimarrà un episodio isolato. Per trovare qualche chiave di lettura a questa domanda ci appoggiamo come ormai facciamo solitamente alle statistiche di Tennis_insights, il canale ATP dedicato alle metriche avanzate.

Il torneo di Jack

La strada per la finale del britannico non è stata priva di ostacoli; Fritz e Shelton che giocavano in casa, un pericoloso Fonseca al primo turno che per larghi tratti del primo set ha messo in difficoltà Draper e infine la semifinale da sfavorito contro Alcaraz.

Sky sport, X Account

A livello di qualità di gioco Draper è arrivato in finale quindi in fiducia e aiutato da un tennis che stava chiaramente funzionando, seppur non al 100%.

Draper Performance Rating (Tennis_Insight X Account)

vs Fonseca = 8.37

vs Brooksby = 8.37

vs Fritz = 8.65

vs Shelton = 8.34

vs Alcaraz = 8.56

Tutte prestazioni di buon livello, nelle quali tuttavia spicca un aspetto: Draper, che ha nel servizio forse una delle sue armi principali, numeri alla mano, ha servito in modo meno incisivo rispetto al solito, esattamente ad un livello pari alla media ATP.

Tennis Insights, X Account

Contro Rune poi Jack è stato bravo a salir ancor più di livello. Dire quanto abbia inciso la cattiva giornata tecnico/tattica del danese e quanto invece sia stato merito esclusivamente di Draper è difficile. In ogni caso quello che emerge è che in termini di metriche oggettive quali quelle misurate da ATP, Draper ha espresso la miglior prestazione del torneo.

Tennis Insights, X Account

Una finale decisamente a senso unico, sebbene a partita in corso Rune abbia cercato di essere più aggressivo, ma senza poi riuscire a incidere davvero; infatti se Holger ha elevato parecchio la sua percentuale di scambi in attacco nel secondo parziale, è stato poi incapace di concretizzare (solo un 57% di conversione nel secondo set). A titolo di aiuto per il lettore: la conversion % di un giocatore è il complementare della steal % del suo avversario. Ad esempio nel secondo set Rune ha avuto una conversione del 57% a fronte di uno steal di Draper del 43%. Tradotto, significa che Rune ha vinto solo il 57% dei punti nei quali era riuscito a portarsi in una situazione di vantaggio (nella dicitura ATP, “in attack”). Considerate che Sinner, che ovviamente è nell’elite del gioco, viaggia tranquillamente sopra il 70% di solito.

Fonte: ATP Tennis_TV, App embedded Stats.

Per chi fosse curioso di seguire queste stats durante il match diamo un’altra indicazione ai lettori. Nella app di Tennis Tv durante i live match è presente una sezione statistiche dalla quale potete ricavare questi dati.

Draper rispetto all’elite su hard court

Insomma è appurato che Draper ha giocato un signor torneo e che non gli si può certo imputare come colpa se la concorrenza:

  • si suicida (Zverev)
  • è colpita da tormenti esistenziali (Alcaraz)
  • si trova mestamente in prigione incastonato fra viale Vesuvio e via Accademia (Sinner)

Tuttavia a questo punto la domanda che ci poniamo è: questo Draper è un legittimo top ten sul cemento, visti gli ultimi risultati? O si candida al ruolo di meteora? Prendiamo allora i dati relativi alle ultime 52 settimane di Draper e confrontiamoli con quelli di IW.

Fonte: Analysis by TennisViz; Data provided by Tennis Data Innovations

Nell’immagine è riportato in verde il dato della prestazione di Draper a Indian Wells, mentre il dato in giallo è la media del giocatore nelle ultime 52 settimane, e il dato in nero è la media del tour ATP. Se consideriamo il dato medio è abbastanza impressionante l’impennata di prestazioni rispetto a quanto mostrato a Indian Wells. Sicuramente il britannico sta mettendo in mostra chiari progressi (vedasi anche la semifinale all’US Open e la vittoria a Vienna nel 2024), ma lo scarto con la sua velocità di crociera media c’è ed è ancora evidente. Proabilmente abbiamo bisogno di qualche mese in più per capire qual è il vero Draper. In ogni caso però proviamo a concedere il beneficio del dubbio e proviamo a ipotizzare di trovarci nel best case scenario per Jack. Facciamo finta che questo ammirato in questi 10 giorni nel deserto californiano sia il vero Draper. Come si paragonerebbe questa versione con l’élite del circuito su hard court?

Fonte: Analysis by TennisViz; Data provided by Tennis Data Innovations

Fonte: Analysis by TennisViz; Data provided by Tennis Data Innovations

Quello che emerge, comparando i dati è che il miglior Draper di oggi può fare partita pari con la versione standard di Sinner, quella che va regolarmente in ufficio e sbriga le pratiche.

Invece, confrontanto il Draper che ha vinto IW con la versione media di Fritz vediamo che il livello è più che adeguato per mettere in difficoltà il n.4 del mondo.

In sostanza, stiamo dicendo che laddove volano i Sinner, Draper ancora non riesce ad arrivarci. Ma dove sgambettano i Fritz e il resto della compagnia, allora il discorso cambia. In questo caso Jack se rimane su questi livelli è sicuramente in grado di rimanere e dare corpo alle sue legittime ambizioni di consolidarsi nella top ten.

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