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ATP Indian Wells: Rune splendido a tutto campo, Tsitsipas cede in due set. Ora Griekspoor

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[12] H. Rune b. [8] S. Tsitsipas 6-4 6-4

Un ottimo Holger Rune vince con un doppio 6-4 la sua quarta sfida su quattro, compreso però un ritiro alle ATP Finals 2023, contro Stefanos Tsitsipas (prima volta Parigi 2022) e fa il suo ingresso nei quarti di finale del BNP Paribas Open di Indian Wells per il secondo anno di fila. Il ragazzo danese è stato quasi perfetto lungo tutto l’arco dei novantatré minuti di gioco, soprattutto in fase difensiva. Rune ha infatti ribattuto con continuità la battuta del greco e gli ha tolto il tempo da fondocampo, dimostrandosi anche più fresco dal punto di vista fisico.

Tsitsipas non ha demeritato e la partita è stata divertente, ma l’ateniese ha tribolato davvero troppo per difendere la propria battuta, non sapendo dare gli stessi fastidi al rivale in fase di contrattacco. Rune è in forma ideale e aspetta ora Tallon Griekspoor; per Holger arriva il nono quarto di finale in un Master 1000 (il bilancio è 5-3), il primo in California, e la diciassettesima vittoria con un top 10, confronto che lo ha visto perdente in altre 23 occasioni. Si tratta però della prima in assoluto su un campo in cemento all’aperto.

Primo set: Rune incisivo in risposta sferza Tsitsipas

Match dall’inizio vario e divertente, con entrambi i duellanti aggressivi in risposta e capaci, comunque, di spingere non appena chi risponde non trova la profondità; Rune cerca il rovescio del rivale per aprirgli le difese e Tsitsipas alterna staffilate di dritto a rovesci lavorati e dal rimbalzo molto alto per confondere il danese nella scelta del tempo d’impatto. Si vedono da subito colpi vincenti e Rune sale 0-30 in partenza: l’atleta ateniese si riprende e sale a rete per un tris di punti con cui rintuzza l’entusiasmo del rivale.

La pioggia irrompe sulla scena in maniera sufficientemente violenta da impedire la fine del game, che viene spostata di circa cinquanta minuti. Alla ripresa del gioco Stefanos chiude il game ma Holger dimostra determinazione e dà seguito alle trame appena accennate nella prima parte del game iniziale: forcing da sinistra verso destra e accelerazione sul fronte opposto della difesa del numero nove del ranking. Rune aggancia il 3-3 e comincia a sua volta a stuzzicare l’avversario con palline dalla parabola più alta, che Tsitsi impatta con qualche fatica. Nel settimo game Rune pesca lo 0-30, resiste al ritorno di Tsitsipas e sulla palla-break, la terza dopo le due del terzo gioco, indovina il passante di dritto sul quale il due volte campione di Montecarlo non interviene, mal giudicando.

Il break corona la laboriosa e intensa opera in risposta sin lì sciorinata dal tennista danese: Rune parte male nell’ottavo game e rende subito il vantaggio ma sta giocando bene e subito si ribella, centrando un nuovo break fantastico e costellato di risposte poco addomesticabili da parte dell’ateniese. Rune serve sul 5-4 e subisce inizialmente la reazione del contendente che sale 0-30, ma a sua volta replica con attenzione e coraggio, persino affacciandosi a rete: il 6-4 è per lui, in 44 minuti, con 13 colpi vincenti e 11 errori non forzati.

Secondo set: Rune cresce ancora e approda ai quarti

Rune non smette di dar noia con la risposta anticipata, ma Tsitsipas serve qualche prima palla in più e qualche palla del danese finisce oltre i quadranti giusti; nel quinto gioco però per il numero tredici del mondo il momento è propizio per le sue intenzioni corsare. Holger dimostra preparazione atletica accurata quando fronteggia il 40-15 che pare quasi definitivo: sul 40-40 viene attaccato in progressione sul lato destro e arpiona un passante di dritto in cross non raggiungibile dal greco. Tsitsipas non trova la strada per aprirsi il varco con il dritto dal momento che Rune gli gioca d’anticipo e ha le gambe per contenere praticamente tutto; il ragazzo del 2003 sfoggia anche grande tranquillità quando il rivale, innervosito dal break subito, scaglia una pallina verso il borsone delle sue racchette. L’atteggiamento pacifico del danese ha secondo noi la sua parte quando è chiamato a risolvere un complicato 15-40 sul 4-3, che potrebbe valere il contro-break.

Rune attacca e vorrebbe chiudere con la volée di rovescio ma Tsitsipas rimedia con un pallonetto che trova il campo appena dentro le righe; lo scatto del danese è prodigioso e gli permette di escogitare un contro-lob con il dritto giocato sotto le gambe e perdendo il court. La soluzione è vincente, viene coperta di applausi e dà il là alla rimonta che gli vale il 5-3; ogni tentativo di Stefanos di rimonta viene frustrato dal rivale, che gioca sempre meglio e lo costringe, anche nel game del 5-4, a dare il meglio per non uscire dal torneo. Stefanos tiene la battuta ma nel decimo gioco non ha più le idee giuste per fare di più e cede senza vincere nemmeno un punto: 6-4 è il risultato finale, in un’ora e trentatré minuti. Dopo la sconfitta con Humbert altra vittoria su un top 20 dunque per Rune, impresa riuscitagli su campi in cemento solo a Stoccolma e Bercy 2022. Entrambi tornei poi vinti…

T. Griekspoor b. [Q] Y. Watanuki 7-6(4) 6-1

Tallon Griekspoor coglie il primo quarto di finale in un Master 1000 superando il giapponese Yosuke Watanuki in un match che è sostanzialmente durato lo spazio del primo parziale, vinto dall’olandese al tie-break; il secondo lo gioca solo lui, mentre Watanuki è già soddisfatto del suo percorso sin lì e alza bandiera bianca.

Il match

L’olandese ha l’aria di chi sa che prima o poi troverà il break decisivo, ma non brilla per iniziativa e in generale non sembra in possesso delle idee chiare per farsi strada; subisce il vigore del qualificato nipponico, che mette a segno diversi colpi vincenti inframmezzati da errori piuttosto gravi, e quando riesce a mettere la giusta pressione incappa in svarioni non degni della sua classe. Griekspoor manca due palle-break e deve accettare la sfida del tredicesimo game: anche qui Watanuki è bravo a partire meglio e a vivacizzare la contesa con intraprendenza, ma allo stesso tempo denuncia limiti tecnici decisivi.

Il numero 349 del ranking, classifica più bassa per un giocatore negli ottavi del torneo dal 2004, anno di Tommy Haas ora direttore del torneo e allora in posizione 882, cambia campo sul 4-2 con una buona volée di dritto, ma sul 4-3 sbaglia nell’ordine un dritto a uscire (corridoio) e uno a rientrare (rete), per poi fallire con la risposta di rovescio e di nuovo con il dritto, stavolta in cross, che plana oltre la linea del couloir. Griekspoor chiude così il set in undici punti e cinquanta minuti. Come spesso accade in questi casi il giocatore più forte si tranquillizza e quello sfavorito perde l’abbrivio di chi non ha nulla da perdere: dopo aver salvato una palla-break nel game iniziale, Griekspoor non concede più quasi nulla in battuta e toglie finalmente il servizio al rivale nel terzo gioco, senza cedere punti. La pioggia, che ha già ritardato l’inizio della partita, ferma il match con Tallon in vantaggio 4-1 e con tre chance di break consecutive, ma cinquanta minuti dopo la direzione dell’incontro non può più cambiare e Griekspoor entra nei quarti con un 6-1 meritatissimo, che lo iscrive nella casella del tabellone di Holger Rune.

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