Campi da tennis di Ivrea, via al secondo bando
IVREA. A Carnevale chiuso, il Comune si avvia a pubblicare un secondo bando per dare in gestione i campi da tennis di via Cascinette.
Dopo l’esito negativo del primo avviso pubblico (settembre scorso), l’amministrazione ci riprova. Questa volta però ci saranno meno vincoli per la parte privata in modo da rendere l’impianto sportivo più appetibile.
«Lasceremo più libertà alle proposte progettuali - spiega il sindaco Matteo Chiantore - Nel primo bando c’erano richieste vincolanti che forse hanno tenuto lontani potenziali gestori che in un primo momento si erano fatti avanti».
A quando la riapertura dell’impianto? «Mi piacerebbe assegnarlo entro quest’estate - aggiunge il sindaco - Ma molto dipenderà anche da che tipo di investimento avrà intenzione di mettere in campo il futuro gestore. Se ci si dovesse limitare a semplici lavori di rifunzionalizzazione i tempi saranno brevi ».
L’interesse rispetto alla struttura di via Cascinette non è mai venuto meno in questi mesi. Gli uffici comunale, infatti, continuano a ricevere richieste di sopralluoghi da parte di imprenditori che si dicono interessati e questo fa bene sperare.
L’impianto è chiuso dal luglio scorso dopo che l’accordo in via extragiudiziale aveva messo fine al lungo contenzioso che dal 2022 contrapponeva l’amministrazione comunale all’Associazione Asd Tennis club che dal 2010 aveva gestito la struttura. L’impianto ospita quattro campi da tennis in terra battuta e due campi in erba sintetica a uso promiscuo tennis/calcetto, oltre a spogliatoi e altri locali di servizio (club house).
I lavori necessari sono tanti. Nel primo bando il Comune chiedeva la realizzazione di un minimo di due a un massimo di quattro campi da padel sulle superficie attualmente occupate dai campi da tennis, la realizzazione di un campo polifunzionale, la riqualificazione della club house e degli spogliatoi, il rifacimento del manto dei restanti campi da tennis e l’eventuale copertura dei campi e la realizzazione di una zona d’ombra.
In questi sette mesi i campi sono stati letteralmente invasi da piante ed erbacce. A vederlo da fuori appare irriconoscibile, rispetto a come era quando i campi era frequentati tutti i giorni da tanti eporediesi.