WTA Doha: formidabile Alexandrova, Sabalenka cede al tie-break decisivo. Fuori anche Badosa
E. Alexandrova b. [1] A. Sabalenka 3-6 6-3 7-6(5) (in collaborazione con Jacopo Gadarco)
Grande impresa di Ekaterina Alexandrova, che scuote il Qatar TotalEnergies Open in scena a Doha con una prova di immenso coraggio e resistenza, uniti a intelligenza tattica e a eccellente condizione fisica. La tennista russa non deflette mai di fronte a una Aryna Sabalenka tutt’altro che impeccabile ma, soprattutto nella frazione decisiva, sufficientemente determinata per annichilire quasi tutto il parco-giocatrici che la WTA offre oggi.
Alexandrova resiste ma è tutt’altro che passiva e, se vince il secondo set grazie ai troppi omaggi dell’augusta rivale, nel terzo trionfa perché gioca meglio di una buona numero uno del ranking. La ragazza russa sembra tutt’altro che una ammazza-tornei che elimina la favorita per poi farsi da parte, ma la verità la sapremo presto, già negli ottavi con Mertens. Ekaterina intanto è la prima tennista fuori dalle prime 15 del mondo ad aver superato sia Swiatek che Sabalenka da leader della classifica.
Primo e secondo set: un set pari, Sabalenka fallosa ma Alexandrova in grande giornata
L’avvio di Sabalenka è l’avvio autorevole della numero 1 del mondo, nonostante la ruggine dell’esordio nel torneo: Aryna si porta rapidamente sul 3 a 1, concedendo le briciole all’esperta avversaria: ma dal quinto game in poi il servizio della bielorussa comincia a scricchiolare e a concedere occasioni in ripetizione. Sabalenka salva sette palle break totali e dopo 51 minuti chiude il primo parziale con il punteggio di 6 giochi a 3. Alexandrova, finalmente, nel secondo game del secondo set riesce a sfatare la maledizione, mette a segno il primo break della sua partita e si porta sul 2 a 0: la numero 1 reagisce, alza il ritmo dei suoi colpi da fondocampo e ricuce sul 3 pari. Il copione, a questo punto, prevede, in teoria, l’allungo decisivo della campionessa: ma Sabalenka pasticcia, regala una serie di errori non forzati e consente alla trentenne di Chelyabinsk di vincere, a sorpresa, il secondo set, con il punteggio di 6-3.
Terzo set: Sabalenka sembra staccarsi ma Alexandrova reagisce e trionfa al tie-break
La numero uno del mondo, dopo aver raccolto le sue idee con un rientro negli spogliatoi, riparte con il tennis che più le piace: si lancia immediatamente all’assalto, sembrando curarsi, più che del porre limite ai propri errori (19 gratuiti nel set perso), del frastornare piuttosto la rivale con un ritmo insostenibile. La scelta paga inizialmente con il break del 2-0 ma oggi Sabalenka non è in grado di sostenere questo tipo di tattica senza ingrossare in maniera decisamente marcata il numero degli errori; inoltre, Alexandrova conferma, dopo il centro pieno di Linz, di vivere un ottimo momento di forma e riesce a contrare con ordine, cadendo raramente in affanno e togliendosi alcune soddisfazioni in contrattacco.
Arriva in tal modo il contro-break del 2-2 e l’atleta russa pesca un beneaugurante 0-15; da qui la tigre di Minsk però riparte con furia a spingere come solo lei sa fare e, dopo aver difeso la battuta, inanella una serie di risposte vincenti che le rendono il vantaggio di un break. Sembra l’inizio della fine del match ma di nuovo stiamo sottovalutando Ekaterina: in un incredibile settimo game la tennista russa risale da 30-15 con due colpi incrociati precisissimi e si guadagna la palla-game del contro-break. È il frangente migliore dell’incontro: la favorita del torneo non sbaglia più e annulla il pericolo, ma la sua avversaria non getta la spugna e vince il braccio di ferro con una serie di soluzioni, in particolar modo con il rovescio, degne di un’assidua frequentatrice del club delle top 10. Sabalenka abbozza e riparte da 4-3; il suo forcing torna a farsi soffocante e il tabellone dice 15-40 per lei, ma di nuovo Alexandrova non si fa cadere le braccia e azzera tutto fino a tenere la battuta.
Anche qui Aryna non commette troppi gratuiti, semplicemente subisce la decisa effervescenza della rivale, e la soluzione più salomonica arriva sotto forma di tie-break. Lo jeu decisif si risolve incredibilmente con 11 minibreak su dodici game; l’unico punto vinto al servizio è il secondo e se lo prende Ekaterina, che poi serve sul 6-3 ma deve rinculare di fronte all’orgoglio della regina. Ultimo brivido sul 5-6, ma Sabalenka spedisce in corridoio il rovescio della sconfitta. Tutto per Alexandrova, finalmente pazza di gioia.
A. Anisimova b. [9] P. Badosa 6-4 6-3
Paula Badosa si aggiunge all’amica Aryna Sabalenka per formare il binomio delle sorprese della sessione serale del martedì a Doha; la tennista spagnola arrende piuttosto in fretta (un’ora e mezza) alla statunitense Amanda Anisimova, che centra la sua ottava vittoria con una top ten e attende negli ottavi di finale la canadese Leylah Fernandez, fresca vincitrice di Emma Navarro. Può essere sia affiorata della stanchezza a livello mentale per la numero dieci del ranking, autrice di una splendida rincorsa sin dal 2024 che a gennaio è proseguita con la semifinale nello Slam australiano; Badosa ha trovato dall’altra parte della rete una rivale possente e probabilmente più affamata di lei, che ha saputo spingere e metterle apprensione ogni qualvolta ha dovuto ricorrere alla seconda palla di servizio.
Paula cede la battuta nel quarto game del primo set ma la sua rincorsa dura lo spazio di tre game, al termine dei quali ricuce lo strappo, salvo poi concedere un nuovo turno di battuta nel decimo gioco, che la vede annullare ben tre setpoint prima di soccombere al quarto. La stella iberica non punge a sufficienza in battuta ma ha sufficiente orgoglio per esordire nella seconda partita con un break. Anisimova, nel frattempo, ha però capito che le sarà lecito osare e viene a capo di un quarto gioco in ricezione lunghissimo (24 punti) alla settima palla-game. È il momento decisivo perché Badosa si spegne e nei frangenti in ribattuta non scalfisce più la corazza della rivale, sempre più pimpante e meritevole di un altro break nell’ottavo gioco. Anisimova chiude poco dopo e entra negli ottavi con pieno merito.