Binaghi sicuro: “Musetti e Berrettini possono avvicinare Sinner. TAS? Prevarrà il buonsenso”
Dopo i risultati conseguiti dagli italiani all’Australian Open 2025, dal successo di Jannik Sinner alla finale in doppio maschile di Simone Bolelli ed Andrea Vavassori, non poteva esserci uomo più felice di Angelo Binaghi. Il n° 1 della FITP, a tal proposito, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del ‘Corriere dello Sport’. Ecco, dunque, le sue parole.
“Se non ci fosse Sinner saremmo lo stesso qui a parlare della grande crescita del tennis italiano e lo dimostra proprio l’Australian Open. Siamo riusciti addirittura a fare meglio della scorsa stagione. Sonego nei quarti, Musetti al terzo turno, il doppio in finale. Per come eravamo abituati, anche senza Jannik sarebbe stato un trionfo. Cosa devo fare? Chiedere a questi ragazzi di smettere di vincere?”.
E sulla crescita del movimento prosegue così: “Di sicuro non ci siamo fermati. Noi cerchiamo di rimodulare le nostre strategie di settimana in settimana ma i risultati sono tali da far saltare qualsiasi previsione. C’è sempre la possibilità di migliorare qualcosa e questo vale anche per noi. Ad esempio nel livello medio delle donne, che non hanno, al contrario degli uomini, 11 giocatrici nelle prime 100 del mondo. E poi spero che sia Berrettini che Musetti possano avvicinare Jannik nel ranking ATP, ne hanno la possibilità”.
Poi si sofferma sui giovani: “È importante che i giovani facciano le scelte giuste per migliorare. Per progredire e fare il salto decisivo è importante allargare il team affidandosi a specialisti di grande competenza in ogni settore. Non sto sminuendo la figura del coach storico, ci tengo a sottolinearlo. Cosa dovrei dire? Che Piatti non è tra i più bravi nel suo ruolo? Certo che lo è, ma poi le esigenze sono diverse. Il ruolo della Federazione è far passare questo messaggio senza che nessuno la prenda male, ma conta la crescita degli atleti. Siamo anche disposti a supportarne le spese, anche se per i giocatori di un certo livello il problema economico è davvero relativo”.
Interrogato sugli aspetti ancora da mettere a posto, Angelo Binaghi risponde: “Certo che ce ne sono e riguarda l’attività di base, fondamentale per mille ragioni. Dobbiamo combattere l’evasione: abbiamo mezzo milione di tesserati contro quattro milioni di praticanti. La nostra battaglia sarà far passare il messaggio che i 15 euro di tesseramento sono fondamentali per farci riconoscere per quello che siamo: un movimento straordinario in grande evoluzione. Mi rendo conto che siamo italiani e ragioniamo in un certo modo, ma vogliamo comunque giocare questa partita culturale in modo da poter esprimere all’esterno la nostra reale consistenza. E poi c’è troppo poco tennis sulle tv in chiaro. Dobbiamo aprirci verso la base meno abbiente. Se Sinner nascesse oggi avrebbe difficoltà a vedere in tv campioni che un giorno sogna di emulare“.
Poi un passaggio sugli Internazionali BNL d’Italia: “Sport e Salute sta lavorando all’ampliamento del site e li ringrazio. Noi vogliamo crescere ancora, ma ci sono delle criticità: mi preoccupano i servizi annessi. L’anno scorso abbiamo avuto più di 300.000 spettatori paganti e circa mezzo milione di persone coinvolte. I numeri dicono che siamo in crescita del 40% con un impatto economico che toccherà il miliardo di euro. Tutta questa gente dove parcheggia? Come arriva al Foro Italico? È importante che tutto questo entusiasmo non travolga gli Internazionali“.
E infine la chiosa sul ricorso della WADA al Tas: “Sono fiducioso. Non ho grandi elementi di novità rispetto a quello che sappiamo, ma alla fine sono convinto che prevarrà il buonsenso“.