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Australian Open, Djokovic: “Sono preoccupato, l’infortunio sembra simile a quello del 2023”

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Inaspettato per molti il risultato finale dell’ennesima grande sfida fra il dominatore di ieri, e quello di domani: a unirli, è l’oggi. A trionfare in quattro set è la testa di serie numero 7, Novak Djokovic, già 10 volte vincitore sotto al cielo di Melbourne. La prima volta, ormai ben 17 anni fa.

Tanta fragilità nei momenti cruciali per un Carlos Alcaraz sembrato anni luce distante dalla versione mostrata nei turni precedenti, e costretto a rinviare di almeno altri 365 giorni il conseguimento del Career Grand Slam. Per lui, la quinta sconfitta in otto match col serbo, e un Australian Open che, come nel 2024, termina prematuramente ai quarti di finale.

Sulla strada verso il venticinquesimo trionfo Slam di Nole, c’è ora il numero 2 del mondo, Alexander Zverev, vincitore in 4 set su Tommy Paul. Già 12 i precedenti fra i due, legati da una reciproca simpatia, col serbo che conduce 8 a 4.

In conferenza stampa DJokovic si è lasciato andare a un lungo racconto del proprio match, prima di rispondere alle domande dei presenti.

Il miglior match del mio torneo e forse uno dei migliori del tabellone maschile. Sono davvero orgoglioso di esser riuscito a vincere in quattro set. Carlos porta in campo tantissima energia e intensità, costringe sempre l’avversario a dare il meglio per provare a batterlo: sono entrato in campo già consapevole di questo. Penso di aver cominciato bene, era un match molto equilibrato, almeno fino al mio problema fisico alla fine del primo set che ho perso. Sono riuscito a riprendermi e in qualche modo ho vinto il secondo, cominciando a sentirmi sempre meglio anche a inizio terzo. Ogni parziale è stato molto combattuto, con un pubblico molto coinvolto e tanta energia in campo.
È stato incredibile, sembrava una finale Slam onestamente. Avrei voluto fosse una finale (sorride, ndr). Devo fare i complimenti a lui per la lotta, entrambi abbiamo dato tutto stasera, e spero che il pubblico lo abbia percepito
“.

D. Negli ultimi mesi abbiamo visto la tua capacità nel trovare il tuo miglior tennis nei momenti cruciali. Hai detto che questa ti è sembrata una finale, quanto sarà impegnativo ripetersi dal punto di vista fisico ed emotivo?

Novak Djokovic: “Beh, sarà sicuramente impegnativo da ogni punto di vista. Sto per affrontare Zverev che è in grande forma e cerca il suo primo Slam: ci è andato vicino più volte. L’ho visto giocare e ci siamo allenati insieme qui. Penso lui ami queste condizioni: ha un gran servizio ed è un avversario molto pericoloso per chiunque su questa superficie. Il giorno di riposo arriva al momento giusto, ma come ho detto in campo, valuterò la situazione domani quando mi sveglierò. Cercherò di fare il massimo con il mio team di recupero e con il fisioterapista, oggi e nei prossimi giorni. Probabilmente domani salterò l’allenamento, vedrò se farlo fra due giorni. Prenderò tutto giorno per giorno, ora si tratta solo di recuperare. Onestamente, sono preoccupato per il fisico, ma se riuscirò in qualche modo a sentirmi abbastanza bene fisicamente e mentalmente, sarò motivato al massimo. Questo match ha prosciugato entrambi, quasi tre ore e mezza di battaglia incredibile ad altissima intensità hanno il loro pero. Penso che il peso maggiore sia sul fisico, a livello mentale ed emotivo non ci si può che nutrire d’una vittoria come questa. Spero di poter esser fisicamente pronto per giocare cinque set. Non credo di aver problemi mentali o emotivi, o di ulteriore motivazione…”.

D. Questa settimana hai vissuto la brutta vicenda con Channel 9, e oggi hai dovuto affrontare un avversario brillante come Carlos e lottare con un infortunio. Come riesci a trovare il tuo miglior tennis quando sei spalle al muro?

Novak Djokovic. “Penso di aver vissuto situazioni simili già diverse volte nel corso della mia carriera: l’esperienza aiuta a capire come affrontare le avversità e trovare l’energia e la forza necessaria per vincere una partita o un torneo. Non ricordo l’ultima volta in cui un qualche Slam sia stato privo di dramma, onestamente: fa parte del gioco. Siamo qui per competere e dare il massimo per conquistare un titolo Slam. Succedono tante cose lungo il percorso, va bene cosi. Sono solo contento del modo in cui sono riuscito a giocare durante tutto il torneo, compresa stasera, contro uno dei migliori giocatori al mondo degli ultimi 3/4 anni. È stata una grande vittoria, ne sono molto orgoglioso“.

D. A fine partita sei andato verso Andy (Murray). Questo è stato il tuo primo grande test con il tuo nuovo coach: quanto sei soddisfatto di come sta andando?

Novak Djokovic: “Si, sentivo di doverlo fare a fine match. Mi sento sempre più connesso con Andy: affrontiamo sfide quotidianamente, e ovviamente la gente non vede tutto questo. Cerchiamo di sfruttare ogni giorno al massimo e crescere insieme. Era un gesto di apprezzamento e rispetto per lui, per il fatto che lui sia qui. Non aveva bisogno di esserci, ma ha accettato di lavorare con me. Sta dando tutto il suo supporto a me e a tutto il team. Questa è stata una grande vittoria per tutti noi, anche per il rapporto fra me e Andy. Per questo sono andato da lui, mi sentivo molto grato di averlo li“.

D. Hai detto che è un infortunio molto simile a quello di due anni fa. Al ginocchio?

Novak Djokovic: “Si, non entrerò nei dettagli, ma è molto simile a quello che ho avuto qualche anno fa, nel 2023. Non ho fatto esami ovviamente. Ho fatto dei test col fisioterapista quando mi ha portato fuori dal campo, durante il medical timeout. Mi ha fasciato e il medico mi ha dato dei medicinali, degli antidolorifici. Hanno fatto effetto dopo 20/30 minuti, e ho dovuto prenderne un’altra dose all’inizio del quarto set. Ora che mi sto “raffreddando” posso iniziare a sentire cose diverse: vediamo come va domani e poi giorno per giorno.

D. Carlos ha detto che il tuo infortunio lo ha distratto. Lo hai notato? Come fai a rimanere concentrato quando vedi che chi è dall’altra parte della rete è infortunato?

Novak Djokovic: “Si, l’ho notato. Ho cercato di usarlo a mio vantaggio, per prendere l’iniziativa negli scambi approfittando della sua esitazione. Ha cercato di giocare molti drop shot per farmi correre. Sono stato in situazioni simili, ho capito cosa stava provando”.

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