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Rassegna stampa – Australian Open, si parte

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Sinner facci il bis (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Melbourne, dove eravamo rimasti? Jannik Sinner riparte da qui: dodici mesi dopo il suo primo trionfo Slam, l`azzurro torna all`Australian Open con uno status completamente diverso. Da dominatore, da numero 1 al mondo, da due volte campione Slam e di Davis. È l`uomo da battere. E Alcaraz, Djokovic e Zverev sono pronti alla rincorsa dalla parte opposta del tabellone. Sinner inizia contro Nicolas Jarry il percorso per riportarsi a casa il trofeo: damigiana di caffè e via, davanti alla televisione alle 4 del mattino di domani, cioè questa notte, per godersi la grande partenza del campione. Quello contro Jarry non è proprio il più tenero tra i primi turni a disposizione, anche se è difficile pensare a un avversario capace, in questo momento, di impensierire Jannik che ha dimostrato in tutto il 2024 di saper gestire anche i momenti difficili con estrema lucidità. […] Jarry ha un servizio potente e colpi da fondo molto incisivi, ma più di una volta è stato vittima di cali di tensione importanti. Il contrario del fenomeno altoatesino che ci ha abituati a smontare pezzo dopo pezzo le certezze dei rivali fino a neutralizzarli. […] Jannik, che ha appena saputo di doversi presentare a Losanna per l`arbitrato del Tas il 16 e 17 aprile, non ha cambiato la sua routine. Il pensiero, fisso, è sul campo e sulle persone a lui più vicine. Anche per questo, forse, ieri si è allenato a porte chiuse sulla Court Arena con Alex De Minaur. E australiano, battuto da Jannik nove volte su nove, è tra gli amici più cari che il nostro numero 1 ha sul circuito insieme a Jack Draper e agli azzurri. In questo anno splendido, ma pure difficile, con la notizia della positività al Clostebol e il ricorso della Wada per negligenza, Sinner ha scremato in modo importante le sue amicizie: lo dimostrano anche i suoi social con la voce dei “seguiti” che si riduce giorno dopo giorno. È successo a partire dalla vigilia dell`Us Open, quando uscì la notizia della sua positività e della sentenza dell`Itia che lo dichiarava privo di colpa e negligenza. In quel momento Jannik ha capito a chi potersi appoggiare e chi è meglio evitare: negli ultimi tempi, con i ripetuti attacchi di Kyrgios (anche ieri ha avuto da ridire perché l`udienza sarà a porte chiuse) e le battutine di Djokovic, l`aria attorno a lui è tornata a essere elettrica. […] «Non credo di dover rispondere a Nick e agli altri – ha detto in conferenza -, io sono venuto qui per lo Slam». […] Domani non sarà soltanto Sinner il protagonista di giornata: Tennis Australia ha stilato un ordine di gioco pazzesco, un vero “Manic Monday”. Oltre al numero 1, che è nella parte alta del tabellone, giocheranno anche i suoi diretti rivali nella corsa al titolo: Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, entrambi però dalla parte opposta. Quella contro lo spagnolo è la finale dei sogni per tutti: tifosi, appassionati e televisioni. «È la partita che tutti vorrebbero vedere – ha detto Sinner -, ma prima ne abbiamo tante altre da affrontare. Giocare contro Carlos ti spinge ai limiti e, negli anni, affrontandolo ho sempre imparato cose nuove». Il 21enne spagnolo ha confermato la tesi di Sinner: «Quando si affrontano i migliori giocatori al mondo devi fare qualcosa di diverso come preparazione e approccio mentale – ha spiegato Carlitos -. Quando affronto Jannik so che devo giocare al meglio se voglio pensare di vincere: se incappi in una brutta giornata contro di lui sai già che al 99% perderai. È quello a cui penso quando so che dovrò sfidarlo». […]

Sinner riparte tra Melbourne e Losanna (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Nello stesso giorno di Alcaraz e Djokovic, Melbourne accenderà i riflettori sulla difesa del titolo di Jannik Sinner. Quello a cui assisteremo domani all`Australian Open, sarà un “super Monday” a tutti gli effetti. Il primo
Slam stagionale, iniziato nella notte italiana, dallo scorso anno ha
adottato la formula lanciata diversi anni fa dal Roland Garros: un giorno in più di torneo, partendo dalla domenica. Non prima delle 4 di mattina italiane di domani, seconda sfida sulla Rod Laver Arena, Sinner giocherà il primo match ufficiale del 2025. Non sarà una formalità: il sorteggio, generoso sul lungo periodo poiché gli evita diversi big, al primo turno gli ha riservato il numero 34 ATP Nicolas Jarry. Sia chiaro, per quanto il cileno sia oggettivamente uno dei peggiori rivali possibili all`esordio, i favori restano tutti dalla parte di Jannik. Dati alla mano, l`azzurro non perde contro un tennista fuori dai primi 30 ormai dall`agosto 2023 (a Cincinnati contro Lajovic). Se non bastasse, ha una striscia aperta di 14 vittorie tra Shanghai, ATP Finals e Coppa Davis. L’ultimo ko risale alla finale di Pechino persa al tie-break del terzo set contro Alcaraz. Proprio in quel torneo Sinner e Jarry si sono affrontati per l`ultima volta, con il successo in rimonta dell`altoatesino per 4-6 6-3 6-1. […] L’allievo di Vagnozzi e Cahill arriva al debutto in forma smagliante. Nei giorni scorsi, ha già calcato la Rod Laver Arena per due match d`esibizione vinti contro Alexei Popyrin (6-4, 7-6) e Stefanos Tsitsipas (6-3, 7-6). Un ottimo modo per mettere partite nelle gambe dopo aver rinunciato ai tornei di preparazione. […] Finalista degli ultimi internazionali d`Italia, il ventinovenne di Santiago ha due armi importanti nel servizio e nella capacità di comandare lo scambio. Quest`anno però la superficie dei campi australiani è più ruvida, fattore che consuma le palle più rapidamente e rallenta le condizioni di gioco. Intanto, sul fronte TAS, emergono novità importanti per l`udienza fissata il 16 e il 17 aprile. A presiedere il collegio arbitrale sarà il lussemburghese Jacques Radoux; per lui, un passato da tennista (ex n. 458 ATP) prima di intraprendere la carriera che, ormai dal 2013, lo vede nell`elenco degli arbitri del TAS. Gli altri arbitri saranno l`israeliano Ken Lalo, scelto dalla WADA, e l`americano Jeffrey Benz, indicato dai legali di Sinner. Un caso di doping lo ha vissuto anche Jarry: a fine 2019 risultò positivo a stanozololo e ligandrol. Dimostrò la contaminazione involontaria degli integratori che era solito usare, provando la non intenzionalità dell`assunzione. Fu però squalificato per undici mesi perché colpevole di negligenza nel non aver verificato adeguatamente la purezza degli integratori.

E’ l’anno della volpe (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Siamo nell`anno della volpe, secondo il calendario zodiacale del tennis. Vi siamo entrati ai primi di giugno dell`anno scorso, il 10 per l`esattezza, trentadue settimane fa. Gli individui nati in questo periodo saranno attenti e studiosi, molto riservati e riterranno la vita come una casa da migliorare di continuo. L’innata perseveranza li condurrà a evitare le frivolezze, saranno pazienti, ma non sempre tolleranti. Jan è la volpe per diritto di nascita. Pelo fulvo, capacità di adattarsi a qualsiasi ambiente, vive in piccoli gruppi, oggi ribattezzati Team. Orecchie ben dritte, Sinner lo disegnano con accentuazioni robotiche, Linneo che fu il primo ad attribuirle il nome, “vulpes vulpes”, ne avrebbe fatto probabilmente una specie a parte, una Robovulpes Jannicea, o qualcosa del genere. Ma non una sottospecie. Alla destrezza conclamata, alle evidenti doti difensive, Sinner ha aggiunto ritmo e corsa, botte da orbi e una decisa abilità per gli affari immobiliari, che passano tutti sotto il marchio della volpe elettromeccanica. Non ho mai avuto dubbi sulla spinta evoluzionistica che il tennis di Sinner trasmetterà al gioco dei prossimi anni, mi chiedo a questo punto se farà lo stesso con la classificazione scientifica dei Canidi Vulpini. Ne parlo perché Jannik, da quest`anno, proprio la volpe sarà costretto a fare. Gioca in casa, direte voi, sì, ma il cambiamento è grande, quasi una rivoluzione copernicana. A capo per mesi della muta di inseguitori, dietro a Djokovic prima ma senza perdere d`occhio Alcaraz che al numero uno è giunto diciannovenne (per rimanervi 36 settimane), in queste giornate a Melbourne Park, con vista sui grattacieli del centro città, raddoppiati, forse triplicati negli ultimi anni, Sinner lascerà agli altri il compito di cacciare, e assumerà in via (penso) definitiva quello di preda irraggiungibile. Ruolo già sperimentato nei mesi finali del 2024, e con ottime indicazioni sulla didattica salvavita che deve permearlo e fare da sostegno alle nuove incombenze: portarsi fuori tiro, rendersi inaccessibile e inarrivabile, sottoporre gli inseguitori a una gragnola di colpi tale da stordirli prima del corpo a corpo conclusivo. Vinti gli Australian Open, Rotterdam e Miami, da quando è numero uno (10 giugno) Sinner ha alzato altri 6 trofei: Halle, Cincinnati, Us Open, Shanghai, Atp Finals e Coppa Davis. La volpe ci sa fare, come si vede, e la sua trasformazione da semplice preda, con tutto ciò che di scomodo e ansiogeno comporta, a preda d`assalto, è già in essere. Gli Australian Open, è probabile, faranno chiarezza anche su questo punto. Una volpe sola al comando. Stanotte, intorno alle quattro, partirà la stagione. Sinner lo farà sul campo più nobile, la Laver Arena, destinato a diventare in questo primo Slam la sua magione, un piccolo privilegio che il sorteggio gli ha concesso, rovesciando la gran parte degli oppositori nell`inferno del girone “di sotto”, dove grande sarà l`appiccicume dei match che potrebbero cambiare le sorti del torneo. Avversario di Sinner sarà l`omone cileno Nicolas Jarry, 201 centimetri che al servizio si fanno sentire, come anche negli spostamenti, che sono da accelerato. A un passo dai trent`anni Nicolas è alle prese con la terza parte della carriera, la più felice delle ne, a quanto pare. Le prime due si sono spente tra infortuni (al polso il più grave) e storie di doping (trovato positivo a gennaio 2020, squalificato per 11 mesi) dopo che nel corso del 2019 si era imposto nel primo dei tre tornei Atp vinti in carriera, a Bastad. Tornato a giocare a fine di quello stesso anno, con zero punti in classifica e qualche amico disposto a concedergli preziose wild card, ha risalito la china vincendo nei challenger e nel 2023 ha completato la risalita con i successi a Santiago del Cile e Ginevra. L’anno scorso, le finali di Buenos Aires e quella di Roma, la prima in un “1000”, persa con Zverev, l`hanno tenuto in linea di galleggiamento nella fascia alta del ranking, insieme con i successi su tre top ten (Alcaraz, Ruud e Tsitsipas), fino al best ranking del maggio scorso, al numero 16. Ora è 34. […] Rese note le date del processo (16-17 aprile), Sinner ha saputo anche il nome di chi presiederà il panel dei giudici. Con il londinese Jeffrey Benz, scelto da Sinner, e l`israeliano Ken Lalo nominato dalla Wada, sarà il cinquantacinquenne lussemburghese Jacques Radoux a guidare i lavori. Un ex tennista, numero 458 del ranking, con alle spalle alcuni match di Coppa Davis e la nomina a capitano fino al 2023. Difficile valutare la nomina. Un uomo di tennis non è detto sia un voto in più per Sinner forse però un ex capitano saprà valutare meglio il giusto rapporto di fiducia che deve correre fra un giocatore e i membri del suo team.
Ultima annotazione. È arrivato il primo dei 24 trofei che serviranno all`Italia per pareggiare la straordinaria stagione appena finita. È giunto – in anticipo sui tempi – da Bolelli e Vavassori, vincitori in doppio a Adelaide. A Melbourne si attende il secondo.

Berrettini: “Due anni senza fiato, ma la vita non è solo inseguire una pallina” (Massimo Calandri, La Repubblica)

«Credo in Jannik. Come dal primo giorno». Mi fido di te. Matteo Berrettini è un gigante: di talento, serenità, sorrisi. Di amicizia. «Conosco da tanto tempo lui e la sua squadra. Sono sicuro si tratti di un errore»: lo aveva detto appena era saltata fuori questa storia. Poi su Melbourne piomba la notizia della resa dei conti: fra tre mesi, davanti al Tas di Losanna, Sinner rischia una squalifica da uno a due anni. E Matteo? Resta accanto all`amico, sempre più convinto della sua innocenza. Da tempo ha preso con sé Umberto Ferrara, il preparatore atletico che aveva dato al fisioterapista Naldi lo spray a base di Clostebol da cui Jannik è stato contaminato accidentalmente, durante i trattamenti. Un altro segnale di fiducia: niente nubi. «Dicono si poteva anche aspettare la fine degli Australian Open per comunicare la notizia del processo? Chissà. Avevano già preso la decisione». Ha una espressione che non tradisce incertezze. Buona, paziente. «Ora parliamo d`altro, per favore». Ad esempio, di un Berrettini che promette sorprese come fuochi d`artificio: più movimento, gioco a rete. «Col team ci siamo concentrati su tanti piccoli particolari che si potevano migliorare. Intanto, la risposta al servizio: una serie di accorgimenti tecnici per cercare di essere più reattivo. Un metodo che ho già applicato a Malaga in Davis, e si sono visti i risultati. Poi, è vero: il servizio».

La chiamano The Hammer, il martello: può fare ancora di più, in battuta?

Renderla imprevedibile. Ma poi ci sono anche gli spostamenti in campo, il dritto e il rovescio in corsa, la dinamicità sul primo passo. E la ricerca della rete, una caratteristica che quest`anno cercherò di mettere ancora di più in evidenza. Per fare bene le cose, però, hai bisogno di giocare e trasformarle in automatismi.

Beh, ormai ci siamo. È nella parte alta del tabellone, col suo amico Sinner. Martedì primo turno con Cameron Norrie, cliente ostico. La buona notizia è che finalmente comincia dall`inizio.

Sì, nel senso che qui a Melbourne arrivo pronto e carico. Non succedeva da un po`. Negli ultimi due anni è stata sempre una rincorsa, un cercare di ritornare. Fermarsi, ripartire, fermarsi. Non è stato facile. […] Questa volta ho potuto lavorare molto al mio obiettivo. Ma con un approccio diverso. Guardando in avanti, lontano. Senza più farmi prendere dall`ansia di dimostrare subito qualcosa, di fare punti, di risalire alla svelta la classifica.

Sono passati 3 anni e mezzo dal luglio 2021: il primo italiano in finale a Wimbledon. Sembra un secolo.

Ecco perché la parola d`ordine è diventata: pazienza. Non facciamoci più prendere dall`ossessione della programmazione, dalla fretta.

Il calendario è sempre più intenso.

Pure troppo. Una grande scelta di tornei, mi piacciono tutti: mettetevi nei panni di un giocatore che ha avuto tanti problemi e vorrebbe spaccare il mondo. Stop. Non facciamoci ingolosire dalle occasioni. Un passo alla volta. Dovremo essere bravi a gestire ogni cosa: i programmi di carico e scarico, soprattutto. Imparando a rinunciare qualcosa. E, attenzione: la vita non è solo prendere a racchettate una pallina.

A fine mese capitan Volandri vi porta in gita. Al Quirinale.

Ci vediamo il 29 gennaio. Il presidente Mattarella. Non vedo l`ora. Spero tocchi a me parlare. Forse mi verrà da ridere per l`emozione. Mi preparerò il discorso? Non lo so. Potrei anche improvvisare, e vediamo cosa esce. Ci vado felice: accanto a me ho la fortuna di avere compagne come Jasmine e Sara. Jannik, e gli altri. Gente che sta scrivendo pagine importantissime dello sport italiano.

La Davis, che festa.

Ho raggiunto uno dei punti più alti della mia carriera. Il successo di Malaga, la festa, gli abbracci, la coppa, la gioia e la consapevolezza di far parte di un gruppo pazzesco: roba che ti dà una spinta incredibile. Però ti toglie anche molto, può diventare un`arma a doppio taglio. Il calendario è già fitto, tutto si comprime ancora di più: sai che dovrai dedicare almeno tre o quattro settimane di ulteriore lavoro, intenso. Finisce che non molli nemmeno un secondo. Ma non rinuncio all’azzurro. Tutte queste sfide rappresentano un grande stress psicofisico. Hai bisogno di riposare: muscoli e testa. Rinunciare, quando è il caso. Vincenzo Santopadre mi ha insegnato a essere allenatore di me stesso. A prendermi per mano, a guidarmi nei momenti difficili. Con pazienza, e fiducia. Come nella vita.

Monfils, un torneo per la storia (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Gael Monfils detiene un nuovo record. Il francese “senza tempo” è diventato a 38 anni il più vecchio dopo Ken Rosewall (che issò il trofeo a Hong Kong a 43 anni), a vincere un torneo Atp. L’ha fatto nell`ABS Classic di Auckland (250 Atp) in Nuova Zelanda, battendo 6-3 6-4 il 25enne belga Zizou Bergs, arrivato in finale dalle qualificazioni. Orgoglioso il transalpino, salito a quota 13 titoli: «Questo successo significa molto per me. L`età è soltanto un numero. Ma continuiamo a lavorare, credo ancora di poter esprimere un tennis di alto livello e l`ho dimostrato questa settimana. Ho la stessa passione per il tennis di quando ho iniziato, posso ancora colpire bene: spero che in futuro arriveranno altri titoli». Gael non ha smarrito con l`età la brillantezza al servizio. In finale ha perso solo sei punti quando ha messo in campo la prima palla. Nell`altro torneo di avvicinamento agli Austalian Open, il 250 Atp di Adelaide, è tornato a sorridere il canadese Felix Auger Aliassime, che ha stoppato in finale l`americano Sebastian Korda 6-3 3-6 6-1. Sesto titolo Atp per Auger Aliassime che ha aperto con slancio la stagione dopo un 2024 sotto tono. […] «Grazie a tutti voi, al governo australiano – ha detto il canadese – grazie ad Alicia Molik che ha organizzato questo torneo in modo impeccabile. Mi sono goduto questi 10 giorni trascorsi in modo fantastico». […] In archivio anche i due tornei Wta della settimana. Nel 500 Wta di Adelaide successo di Madison Keys nel derby americano con Jessica Pegula, 6-3 4-6 6-1. Sul 250 Wta di Hobart ha invece messo la firma un`altra tennista stelle e strisce, la 25enne McCartney Kessler che ha piegato 6-4 3-6 6-0 la belga Elise Mertens. E ora tutti a Melbourne.

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