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Caso Vukov, Rybakina prende le difese del coach italo-croato: “Non mi ha mai maltrattata e non è mai accaduto nulla del genere”

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L’ex campionessa di Wimbledon (edizione 2022) Elena Rybakina è ritornata a parlare della questione legata a Stefano Vukov. Quest’ultimo, infatti, secondo quanto riportato da “The Athletic“, sarebbe finito sotto inchiesta per una potenziale violazione del codice di condotta del tour femminile. “La Wta ha avviato l’indagine l’anno scorso dopo le lamentele sulla sua condotta, descritta come insistente e a volte dura nell’ambito del suo sport”, ha sottolineato l’autorevole testata statunitense. Tuttavia, in quel di Sydney – dov’era impegnata nella United Cup – la tennista (naturalizzata) kazaka, numero 6 del ranking femminile, ha provato a dire la sua circa il caso – piuttosto spinoso – riguardante il coach italo-croato.

Già, perché a pochi giorni dall’inizio dell’Australian Open, primo Slam della stagione, l’atleta classe ’99 ha deciso di fare un passo indietro importante, riarruolando nel proprio staff il tecnico italo-croato, seppur in un ruolo diverso, dato che la parte principale spetta all’ex coach di Djokovic, Goran Ivanisevic (ufficializzato durante le WTA Finals). Va anche ricordato, per amor di cronaca, che il suddetto Vukov ha negato con forza di aver commesso qualunque illecito di sorta.

Come accennato qualche riga più su, del resto, è stata la stessa Elena, durante la consueta conferenza di rito post-gara (dov’è stata sconfitta con il punteggio finale di 7-6 6-4 dalla polacca, numero due del mondo, Iga Swiatek) in quel di Sydney, a prendere le difese di Vukov e a cercare di fare un po’ di chiarezza sull’annosa questione. “Beh, sto lavorando con Goran e sono usciti questi articoli.“. Ha sottolineato l’atleta originaria di Mosca. “Voglio dire, posso solo dire, e l’ho già detto prima, che non mi ha mai maltrattata (Vukov, ndr.) e che non è mai accaduto nulla del genere.“.

Insomma, una difesa netta, decisa, quella di Rybakina. Che poi ha continuato: “Voglio dire, sto lavorando con Goran. E sono contenta di come stiamo lavorando. Come ho già detto, Stefano si riunisce al team perché lo conosco da sei anni e ci sono un sacco di cose che possiamo fare anche fuori dal campo. Naturalmente, non sono molto contenta della situazione. Non sono contenta dei commenti che vedo, soprattutto da parte delle persone che sono nel tour, come quelli di alcuni allenatori e addetti ai lavori. L’unica cosa che posso dire è che non mi ha mai maltrattata. Ho rispetto per lui e per tutto quello che ha fatto fin dall’inizio, quando avevo vent’anni.“. Ha chiosato.

A questo punto, con il tecnico italo-croato che non potrebbe accedere nemmeno ai campi di allenamento o nel box di Rybakina, fino alla fine dell’indagine, non è da escludere l’ipotesi che possa comunque essere presente come semplice spettatore. Fino ai prossimi sviluppi della vicenda, naturalmente.

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