Colpo di scena Rybakina: l’ex allenatore Vukov torna a far parte del suo team
“Ciao a tutti, sono felice di annunciare che Stefano nel 2025 tornerà a far parte del mio team. Grazie a tutti per il supporto e auguri di buon anno”. Elena Rybakina ha pubblicato una storia Instagram con la quale ha annunciato il ritorno nel suo team dello storico allenatore italo-croato Stefano Vukov, classe 1987.
Vukov aveva cominciato a collaborare con la tennista kazaka nel 2019, quando Elena aveva 20 anni, andava caccia di punticini nei tornei ITF e si trovava intorno alla 200esima posizione della classifica mondiale, per poi accompagnarla nella scalata verso i vertici del circuito WTA, una scalata che raggiunse il proprio apice con il trionfo a Wimbledon nel 2022 e con il best ranking di numero 3. La turbolenta collaborazione tecnica tra i due si interruppe all’improvviso ad agosto 2024, a pochi giorni dall’inizio dello US Open: Vukov è stato infatti spesso criticato per i suoi atteggiamenti, ai limiti del minaccioso, perché la passione per il lavoro ha oltrepassato i limiti, esasperando i nervi dell’allieva. “So come farla arrabbiare” raccontava il coach, orgoglioso, sottolineando come le sfuriate e le parole forti avessero semplicemente lo scopo di provocare una reazione di Elena, in modo tale da farla rendere al meglio.
Ma il limite tra la provocazione e la violenza psicologica è un limite che nel mondo del professionismo sportivo rischia di diventare troppo sottile e nel corso degli anni il mondo del tennis si è schierato al fianco della kazaka, cercando di proteggerla dal proprio mentore. Pam Shiver, ad esempio, nel 2023 aveva parlato chiaro: “Mentre guardo Elena Rybakina che cerca di vincere il suo secondo Slam in sette mesi, spero trovi un allenatore che le parli e la tratti sempre con rispetto e che lei non accetti niente di meno”.
Le sfuriate pubbliche rappresentavano probabilmente la punta di un iceberg più inquietante, perchè i litigi plateali tra la tribuna e il campo rappresentano in fin dei conti l’ordine del giorno del rapporto tra allenatore e allievo: ma quello tra Vukov e Rybakina disegnava i contorni di qualcosa di più serio, di un circolo vizioso, di un cordone ombelicale tossico e inscalfibile, influenzando la sanità emotiva della tennista, travolta dallo stress.
Lei, dal canto suo, a dire il vero, ha sempre cercato di difendere il coach, anche pubblicamente: “Voglio chiarire le incomprensioni riguardo i comportamenti del mio coach. Stefano Vukov crede in me da anni e lo ha fatto prima di chiunque altro. I suoi metodi mostrano i miei successi nei tornei dello Slam. È un allenatore emotivo e, al contrario di quanto possano pensare le persone che si adoperano in commenti privi di fondamento, mi conosce benissimo sia come atleta che come persona”.
Ma la tensione nel corso del 2024 aveva evidentemente raggiunto un livello insostenibile tanto che, pochi mesi fa, Rybakina si era improvvisamente separata dal suo guru, ascoltando i consigli dei familiari e la giornalista russa Sofya Tartakova aveva raccontato così il momento della separazione: “La ‘mangiava’ in continuazione, come dicono le persone che circondavano Elena. I genitori di Rybakina hanno provato a difenderla, perché lei non riusciva a spezzare questo circolo vizioso. Si trattava pur sempre dell’allenatore che ha lavorato con lei fin da quando era piccola e che era stato scelto proprio insieme alla famiglia. Erano molto uniti, lei ha ottenuto i principali successi della carriera grazie a quella collaborazione, ma i suoi genitori hanno provato in tutti i modi a farle cambiare idea, insistendo affinché Elena cambiasse qualcosa nella sua vita tennistica, perché veniva costantemente ricoperta di insulti e parolacce, la situazione stava cominciando a diventare pericolosa”.
Rybakina dopo l’ufficializzazione della separazione (arrivata, come dicevamo in precedenza, a pochi giorni dall’inizio dello US Open) non ha più praticamente giocato a tennis: si è presentata, ma solamente per fare presenza, alle Finals di Riyad, per poi ingaggiare Goran Ivanisevic, l’ex allenatore di Novak Djokovic. E proprio Nole, negli ultimi giorni, aveva così commentato la nuova avventura di Goran: “Sono molto felice per lui, perché spesso con Goran in passato avevamo parlato di quanto ci piacessero il gioco e il caratttere di Elena. Sono sicuro che potrà aiutarla a migliorare ulteriormente il suo tennis, è una campionessa e mi sembra molto affamata, otterranno grandi risultati insieme”.
Nel corso della prima giornata del 2025 è però arrivato l’ennesimo colpo di scena di questa vicenda ed Elena, che nel corso della United Cup di Perth ha battuto Sakkari, Siegemund e Bouzas Manerio, ha annunciato a sorpresa il ritorno del suo mentore (si era parlato anche di una sospensione per Vukov da parte della WTA, una specie di squalifica, ma la notizia non è mai stata confermata), un mentore che per il momento dovrebbe convivere insieme alla personalità di Ivanisevic, confermato nel (nuovo) ruolo di head coach. Stefano Vukov ha raccontato che nel corso di questi mesi lui e Rybakina sono rimasti in contatto e che i rapporti tra di loro sono sempre stati buoni e ha inoltre aggiunto di non sapere nulla della presunta sospensione: il 4 gennaio volerà in Australia per tornare a lavorare con Elena. In attesa del prossimo capitolo della storia.