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ATP Challenger: settimana fantastica per gli azzurri, Nardi e Fognini fanno il pieno

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Il Challenger 100 di Rovereto (cemento indoor) festeggia alla grande questa sua prima edizione con una finale tutta italiana in cui Luca Nardi, in un PalaBaldresca da tutto esaurito, ha affrontato il pisano Francesco Maestrelli. Entrambi avevano faticato non poconelle rispettive semifinali, nelle quali il tennista pesarese aveva avuto ragione del 18enne Martin Landaluce col punteggio di 6-4 2-6 6-3, aggiudicandosi così un match che farà giurisprudenza perché davvero non ci stupiremmo di rivederlo presto sui palcoscenici maggiori.

Accidentato anche il cammino di Maestrelli, costretto a sudare le proverbiali sette camice contro il danese August Holmgren (n.197), arresosi col punteggio di 2-6 6-3 6-4 dopo essersi comunque confermato avversario molto ostico.

In finale Nardi è partito con le marce alte riducendo il primo set ad un monologo in cui ha messo in mostra tutto il suo campionario mentre Maestrelli non riusciva a carburare commettendo parecchi errori e perdendo ben tre volte il servizio. E anche il secondo parziale inizia per lui nel peggiore dei modi perché nel terzo gioco un rimbalzo lungo, proprio sulla riga, l’induce in errore, complicando ulteriormente la sua gara di rincorsa. Ma oggi Nardi non sembra in vena di concessioni, salvo una minima distrazione quando, andando a servire per il match sul 5-2, si fa sorprendentemente strappare il servizio. Ma la paura dura poco, giusto il tempo di controbekkare e di alzare le braccia al cielo festeggiando con insolito entusiasmo e lancio della racchetta. Una chiara smentita a chi ha spesso accusato Nardi di non avere troppa grinta, persino di essere un po’ indolente, anche se noi abbiamo sempre preferito definirlo nobiliare distacco. Lui ha sempre spiegato che per carattere non esterna molto le emozioni, ma che in realtà ci tiene da matti. Luca è così: non si esalta, non ama autocelebrarsi ed è molto onesto nelle valutazioni. Anzi, è persino spietato. “I primi tre mesi di questa stagione sono stati ottimi, ho fatto grandi risultati. Poi tra cambiamenti e infortuni ho fatto parecchia fatica. Va un po’ meglio negli ultimi tornei, ma devo essere sincero: non sono soddisfatto. Ero arrivato al numero 70, poi sono uscito dai top100”.

In realtà con questo successo, il settimo a livello Challenger, risale alla posizione n. 90 ATP e mette in caldo un posticino nel tabellone principale dei prossimi Australian Open. Che era in fin dei conti l’obiettivo principale della settimana, come aveva confermato lo stesso Nardi prima del match: “I calcoli li ho fatti, inutile nasconderlo. Durante la partita non ci penso molto, però è capitato di farlo prima di ogni partita”.

Bellissimo il lungo abbraccio tra i due alla fine della partita con Maestrelli che durante la premiazione si è anche emozionato e non è riuscito a trattenere la lacrimuccia. A proposito del loro rapporto Nardi ha spiegato: ”Siamo davvero amici e abbiamo passato tanto tempo assieme, anche fuori dal campo. Sapevo che non veniva da un bel periodo e vederlo in finale mi ha fatto piacere, tanto che mi dispiace un po’ che abbia perso perché l’esito di questo incontro era cruciale anche per lui che si giocava l’accesso alle qualificazioni degli AO. Tuttavia la prossima settimana gioca il Challenger di Maia (in Portogallo) e spero che riesca a raccogliere i punti di cui ha bisogno”.

Chiudiamo ricordando come la vittoria in questo Challenger (e parliamo ovviamente delle precedenti edizioni bergamasche) porti decisamente fortuna. Vi bastino i nomi di Berrettini, Sinner, Rune e Draper. Nardi si starà sfregando le mani.

Fabio Fognini al Challenger 75 di Montemar (terra battuta), località balneare vicino ad Alicante, dopo aver ridotto alla ragione, non senza fatica, lo spagnolo Inaki Montes-De La Torre (n.525) in semifinale, si è poi trovato di fronte l’austriaco Lukas Neumayer (n.259 ATP). Il 22enne Lukas sta ancora cercando di capire quale sia la propria dimensione e oggi era alla ricerca della sua prima vittoria Challenger dopo tre sconfitte in finale. Beh, non gli è andata benissimo perché Fognini, al netto delle sue consuete amnesie, si è dimostrato troppo superiore, sia tecnicamente che fisicamente. Dopo un paio di set in altalena, nel parziale decisivo l’azzurro mette subito le cose in chiaro e con un doppio break si porta avanti 4-0. Poi non sfrutta un’occasione per il 5-0 e Neumayer prende un attimo fiato, senza però riuscire a cambiare un epilogo ormai abbondantemente scritto. La fine non è nel settimo gioco in cui Fognini non sfrutta due match point, e nemmeno nel game immediatamente successivo in cui l’azzurro, dopo aver annullato tre palle break, alla quarta cede il servizio. Per poi rifarsi subito dopo chiudendo 6-3 2-6 6-3 alla prima occasione utile, prima che l’austriaco possa cominciare a coltivare qualche seria ambizione.  Con questo risultato Fognini festeggia il suo rientro in top 100 (per la precisione al n.89), pur non essendone mai formalmente uscito. Infatti, per uno di quegli scherzi che solo il computer ATP sa regalarci, a inizio settimana aveva perso i 125 punti della vittoria a Valencia dello scorso novembre e quindi nella classifica live era sceso alla posizione n.106 mentre in quella ufficiale rimaneva al n.84. A questo punto, blindato il tabellone principale ai prossimi AO, saranno unicamente le motivazioni di Fabio a stabilire quale possa essere il prosieguo della sua carriera.

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