Zverev celebra la giornata mondiale del diabete: “È un giorno speciale per me”
“Come persona affetta da diabete di tipo 1, la Giornata mondiale del diabete è un giorno speciale per me. Quando ho visto la campagna Blue Balloon di Medtronic Diabetes Europe – l’azienda che ha guidato la rivoluzione tecnologica nella cura del diabete attraverso un sistema di monitoraggio continuo dei livelli di glucosio nel liquido interstiziale – ho capito che volevo farne parte per contribuire a sensibilizzare. L’idea del palloncino blu che simboleggia il diabete è molto comprensibile: è qualcosa che ti porti dietro ogni giorno, anche come atleta professionista. Ora, mi impegno a fare di più per aiutare le persone a capire cosa significa vivere con il diabete di tipo 1, così possiamo eliminare i preconcetti al riguardo. Vi incoraggio a far rimbalzare il vostro palloncino con orgoglio perché è ciò che ci rende tutti più forti!“
Con questo messaggio sul proprio profilo Instagram, Alexander Zverev celebra la giornata mondiale del diabete. Lui che ne è testimone esemplare, avendo dimostrato che si può raggiungere l’élite dello sport mondiale pur essendo affetti da questa patologia cronica; che si può diventare campioni anche se si è costretti durante il toilet-break a doversi somministrare delle dosi di insulina.
Il diabete è stato per diverso tempo un tabù nel mondo dello sport, eppure nella storia delle discipline sportive ci sono stati numerosi atleti in grado di eccellere nonostante fossero diabetici. Dall’ex tennista statunitense Billy Talbert – n.°3 del mondo nel ’49 e due volte finalista allo US Open – al mito ungherese della sciabola Aladár Gerevich fino ad arrivare al centrocampista del Man United e della nazionale inglese Paul Scholes o al re del canottaggio Steve Redgrave che a Sydney 2000 vinse il suo 5 oro olimpico a 38 anni, appena dopo aver scopeto di avere il diabete.
La giornata mondiale del diabete, che si svolge il 14 novembre di ogni anno, è un’imperdibile occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su un male che può insorgere anche in giovane età e che però non impedisce alle persone di compiere imprese sportive. Verso questa prospettiva si colloca la nascita della sua Fondazione, due anni fa, che Sascha ha voluto creare per fornire medicine e sostenere quei bambini malati che vivono nei paesi in via di sviluppo.
Adesso per Zverev è tempo di ritornare a pensare solamente al campo, che lo vede in ottimo momento di forma dopo la conquista di Bercy e la conseguente seconda posizione mondiale. Condizione psicofisica positiva che sta proseguendo a Torino, dove con il successo odierno su Alcaraz non solo ha eliminato lo spagnolo ma anche staccato il pass per le semifinali da primo del Gruppo Newcombe.
Prima di lasciarvi, chiudiamo citando la celebre massima del nuotatore Gary Hall junior che vinse tre dei suoi 5 ori olimpici, tra Sydney 2000 e Atene 2004 dopo che nel 1999 gli era stato diagnosticato il diabete giovanile: “Il diabete non deve stare tra voi e i vostri sogni“.