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ATP Finals, Sinner batte anche Medvedev e vince il girone. Fritz passa come secondo

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[1] J. Sinner b. [4] D. Medvedev 6-3 6-4

Poche difficoltà per il numero uno del mondo, Jannik Sinner, nel match che sancisce la chiusura del girone Nastase e l’eliminazione di Daniil Medvedev, battuto 6-3 6-4.

Il russo, dopo l’ottima prova contro Alex de Minaur, era chiamato a evidenti sforzi maggiori per provare a impensierire chi lo ha battuto in tutti e otto i loro ultimi scontri sul veloce. Così non è stato: il servizio dell’ex numero uno al mondo cala dopo pochi minuti dall’inizio, influenzato da un Sinner bravo nel trovare i giusti appoggi e tempi sulla pesante prima palla avversaria.

Diagonale di rovescio quasi interamente a senso unico: troppo il dominio di Sinner sul colpo bimane, troppo superficiale Medvedev, quasi mai in grado di aumentare la spinta.

Una buona versione del moscovita ha onorato gli spettatori soltanto per gli ultimi giochi del secondo set, dove è stato capace di lottare su ogni punto e annullare il primo break di vantaggio azzurro.

Alla fine, però, vengono fuori i grandi dubbi derivanti dalla complicata stagione di Medvedev, troppo discontinuo alla battuta e su quel rovescio che tanto lo aveva reso celebre.

Il risultato è chiaro: Sinner qualificato come primo, Medvedev eliminato. A passare il turno, meritatamente, è Taylor Fritz, che affronterà il vincitore dell’altro girone.

Primo set, solido Sinner

Se la crescita al servizio dell’azzurro è sempre più evidente, il colpo d’inizio gioco del russo è, ormai, troppo spesso un’incognita: se la causa sia da attribuirsi a un problema alla spalla o alla troppa pressione avvertita, non ci è dato saperlo.
Pochi scambi da fondo, ottimamente gestiti da un Medvedev bravo nel togliere alla risposta di Sinner la possibilità di conquistare un immediato controllo del punto. Almeno fino al sesto gioco: Il russo comincia a pensare troppo, la prima palla perde di pesantezza e permette al numero 1 del mondo di insinuarsi fra le sue paure. Due seconde e la diagonale bimane sanciscono le prime due palle break del match a favore dell’altoatesino. Sinner domina il quindici sin dal primo colpo, ma il tentativo di vincente è ampiamente lungo. Il servizio vincente manda in frantumi le prime speranze di vantaggio, tre giochi pari.
Il lato sinistro continua a dare ragione a Sinner, sempre più in fiducia e bravo nel prendere il tempo in risposta: altre due palle break. Slice lungolinea in allungo e dritto sotto al nastro di Daniil, Jannik serve per il primo set.
Medvedev, evidentemente sfiduciato dalla consapevolezza del proprio imminente destino, lascia che le cose, semplicemente, divengano: gioco a zero, Medvedev ufficialmente eliminato e Sinner è campione del gruppo Nastase

Secondo set, Medvedev combatte lo stesso ma non basta

Forse conscio di aver perduto le speranze di qualificazione, Medvedev non sembra intenzionato a “lanciare il cuore oltre l’ostacolo“: ci prova, ma evidentemente meno aggressivo, lucido e ordinato. Aumentano gli errori, diminuiscono le prime, e il russo non può che concedere il break di vantaggio in apertura di secondo set.
Il campo, però, va onorato: Medvedev mantiene alto il livello alla battuta, cerca soluzioni nuove, e trova lo spiraglio.
L’azzurro perde controllo del campo commettendo errori tattici di evitabile fattura, il russo aggredisce il cemento concessogli e conquista il controbreak, rimettendo le cose in parità.
L’equilibrio, è destinato a spezzarsi: in un game di altissimo livello, dagli infiniti scambi e grandi conclusioni, Sinner ritrova la spinta iniziale, riuscendo a comandare su un Medvedev vicino a quello dei giorni migliori. Nonostante la grande lotta, il russo non riesce a restare aggrappato, offrendosi a un secondo break e al fatale obbligo di provare a rispondere per restare nel match.
Come nel primo parziale, l’azzurro non concede nulla e chiude in un’ora e quindici minuti.

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