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L’essenza di Rafa Nadal in 10 colpi: Djokovic il suo antagonista più ricorrente

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È praticamente impossibile stilare la classifica dei punti più belli nella carriera di Rafa Nadal, un giocatore che ha disseminato la sua lunghissima carriera di diversi tra i più entusiasmanti scambi della storia del tennis, spesso rianimando con i suoi recuperi alcuni rally che sembravano ormai assegnati al suo rivale.

La scelta finale è quindi una sorta di gioco, e il post sulla pagina X di Tennis TV prova appunto a fare un’ipotesi di antologia, di fior da fiore delle dieci perle dell’asso di Manacor. Nel conto alla rovescia troviamo per primo il passante di rovescio strettissimo e agganciato in allungo con cui Rafa passa Fernando Verdasco nei primi game della finale di Montecarlo 2010.

Alla stazione nove troviamo il dritto inside in con cui lo spagnolo annulla nella semifinale del 2009 un matchpoint a Novak Djokovic sul 5-6 nel tie-break decisivo, nodo che scioglierà poi in suo favore per 11-9. Al posto otto a sorpresa un sublime dritto scagliato correndo all’indietro che passa Granollers, che nel frattempo si posiziona a rete… siamo a Parigi Bercy nel 2013.

Saliamo di un gradino e troviamo di nuovo Novak come antagonista, alla Masters Cup del 2007, a Shanghai. Durante il loro incontro nel Round Robin Nadal raccoglie nella polvere un dritto a uscire del belgradese e ribalta lo scambio, venendo a vincerlo a rete con una volée di rovescio. Nole sbuca anche nel successivo, relativo alla loro finale nel 2009 al Country Club monegasco; scambio estenuante che l’asso serbo sembra fare suo con una stop volley di dritto. Rafa arriva e uncina un passantino di dritto incrociato che mette l’augusto rivale letteralmente in ginocchio per lo sconforto.

Ancora Montecarlo, un anno prima, e ancora il dritto in spaccata che scava la terra rossa e rinviene una pallina dispersa e la spedisce dove il russo Nikolay Davydenko non può arrivare. Al quarto posto riecco Djokovic: a Montreal nella semifinale del 2007 il maiorchino sorprende l’avversario con un rovescio che traccia un solco in diagonale per il court e costringe Novak all’applauso.

Sul podio basso sale un passante a una mano di rovescio in mezza volata con cui Rafa si mette in tasca il 6-0 del primo incontro in assoluto contro Juan Martin Del Potro, che era sceso a rete dietro un dritto dei suoi, dal centro verso sinistra. La Torre di Tandil, uno dei tennisti più sportivi di sempre, applaude convinto; siamo a Miami nel 2007.

La piazza d’onore spetta a uno scambio con il ceco Radek Stepanek a Roma nel 2005. L’allora numero 14 del ranking segue la battuta a rete e prende in contropiede Nadal con la volée di rovescio; Rafa rimanda in extremis e Radek tocca un nuovo colpo di volo. Ancora lo spagnolo raggiunge la pallina e fronteggia il rovescio a uscire del rivale con un dritto colpito correndo a ritroso e fuori dal campo, che costringe Stepanek a una corsa parimenti all’indietro, ma vana. Il boato del Foro Italico certifica la genialità della trovata di Rafa.

Il punto principe della selezione non può che vedere Djokovic, impegnato nella finale 2011 a Madrid, un match che finirà per vincere. Non prima però di subire un pallonetto millimetrico da sotto le gambe, colpo architettato da Nadal dopo che il serbo lo aveva superato con un lob di dritto e lo aveva costretto in ritirata verso la linea di fondo. Entusiasmo alle stelle sugli spalti e il video si chiude con l’applauso di un altro immortale del tennis spagnolo, Manuel Santana. Degno ed evocativo sigillo dell’antologia proposta, una delle tante possibili con gli highlight del 22 volte campione Slam.

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