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ATP Shanghai, Medvedev non si nasconde: “La discussione con l’arbitro mi ha aiutato”

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Daniil Medvedev non è certo tipo da convenevoli, tantomeno in conferenza stampa. E in tal senso, il numero 5 del mondo, reduce dal successo ottenuto contro l’azzurro Matteo Arnaldi in quel di Shangai, ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto interessanti. Tanti i temi affrontati dal tennista russo, dall’arbitraggio (Daniil ha discusso più volte con il giudice di sedia Manuel Messina lamentandosi della qualità delle palline) ai suoi obiettivi futuri.

Queste le sue dichiarazioni in conferenza stampa.

D. Non è la prima volta che ti scontri con un arbitro di recente, ritieni che questo genere di episodi possano un po’ sminuire il tuo tennis?
“Beh, è proprio ​​questo il punto. Ho provato molte cose diverse nella mia carriera, cercando di restare calmo. Non si dovrebbe oltrepassare il limite, questo è sicuro, non è bello quando accade. Oggi non l’ho fatto.
Quello che ho fatto è stato arrabbiarmi quando ho ricevuto il primo warning, quindi ho fatto finta di dire qualcosa nascondendomi la bocca, ma non ho detto niente, stavo mormorando qualcosa tipo ‘Oh, sei cattivo, sei cattivo. Poi mi è stata chiamata la seconda violazione che probabilmente era meritata e ho perso la testa. In quel momento, dopo aver perso il primo set, sapevo che se fossi riuscito a usare a mio vantaggio la situazione, avrei potuto farcela, e ci sono riuscito. Quindi a volte ho solo bisogno di non oltrepassare il limite e tornare amici come prima dopo la partita perché è anche così che funziona lo sport

D. E’ stato un match piuttosto lungo. Preferisci vincere partite del genere o chiuderle subito?
Oh, adoro le partite veloci, 6-2, 6-2, 50 minuti è la migliore partita possibile, onestamente. Ma penso che negli ultimi due, tre anni le partite siano state in generale più lunghe nel circuito, perché le palle non vanno così veloci, gli scambi sono più lunghi, le partite più lunghe, perché non si riescono a fare molti ace, e mi chiedo davvero se ho ragione o se sto dicendo qualcosa che non ha senso.

D. Il prossimo incontro sarà contro Tsitsipas o Muller, puoi dirci qualcosa a riguardo?
Sì, non credo che loro due abbiano mai giocato contro. Alex può fare una buona partita. Da un punto di vista tattico, penso che non sarà così facile per lui. A Tsitsipas piace girarsi per colpire col dritto e andare a rete. Con Tsitsipas credo che sia da molto tempo che non giochiamo contro. In genere mi piace giocare con lui, ma è un giocatore molto forte, quindi è un avversario tosto per essere un quarto turno. Ho affrontato Alex quest’anno a Wimbledon e in quell’occasione ha disputato una partita incredibile e mi è andata bene. Guarderò la loro partita, penso che giocheranno finalmente domani a causa della pioggia e poi mi preparerò per affrontare il vincitore.

D. Quando pensi a quello che hai fatto nella tua carriera, pensi più qualcosa come ‘wow, ho vinto in così tanti posti diversi’ o più ‘voglio vincere di nuovo lo stesso torneo’ (Medvedev non ha mai vinto lo stesso torneo due volte, ndr)?
Decisamente la seconda: voglio vincere lo stesso torneo. Insomma, ho 28 anni, non ne ho più 22. Quest’anno è ancora senza titoli per me quindi voglio sicuramente vincere un titolo da qualche parte in una città in cui ho già vinto. Allo stesso tempo se vinco un 21° titolo da qualche parte come Melbourne o anche Pechino o comunque dove non ho mai vinto sarebbe comunque bello, ma preferirei vincere qui questa settimana e cancellare questa statistica”.

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