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ATP Pechino, Alcaraz: “Dopo New York non avevo più voglia di giocare a tennis, quello di oggi è un successo speciale”

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Carlos Alcaraz ha sconfitto Jannik Sinner nella finale del China Open di Pechino dopo un match emozionante che si è concluso al tie break decisivo dopo 3 ore e 20 minuti di lotta. Nel corso della conferenza stampa post-partita lo spagnolo ha raccontato la sua versione del match, concentrandosi in particolare sul parziale finale con il quale ha concluso il tie break e sull’importanza di un successo del genere, considerate le difficoltà emotive e tecniche dell’ultimo periodo.

Domanda: “E’ stato un match strepitoso: tu e Jannik ogni volta che vi affrontate tirate fuori il meglio l’uno dall’altro”

Alcaraz: “Penso che le nostre partite facciano bene al tennis: match equilibrati e intensi, scambi pazzeschi e grandi punti. Penso soprattutto alle persone che normalmente non seguono il tennis e che magari grazie a queste partite si avvicinano al nostro sport, cominciano a seguirlo, o addirittura a praticarlo. Ogni volta che scendo in campo con lui cerco di godermi il momento, anche se a volte non è facile: oggi sono molto felice perché ho battuto uno dei migliori giocatori del mondo, se non il migliore. Significa che sto facendo le cose giuste, significa che il lavoro sta dando i suoi frutti. Sono orgoglioso di tutto quello che ho fatto nel corso dell’ultimo mese: mi sono allenato duramente, sia dal punto di vista fisico che sul campo. Questo tipo di impegno mi ha consentito di vincere qui a Pechino e di chiudere in bellezza con una grande finale, nella quale entrambi abbiamo espresso il nostro miglior livello di tennis, e ripenso in particolare al tie break decisivo”

D: “E’ stato il match più lungo della storia del torneo. Dove hai trovato le energie per cambiare marcia nel finale di partita e per vincere gli ultimi 7 punti del tie break?”

Alcaraz: “Lui nei tie break ultimamente sembra imbattibile, e oltretutto conduceva 3-0 e con due minibreak. Mi sono detto di provarci, di concentrarmi su un punto alla volta, di continuare a giocare il mio tennis e di correre il rischio: volevo uscire dal campo senza rimpianti, dopo aver giocato i punti a modo mio, con la consapevolezza di aver dato tutto. E’ stata una partita nel corso della quale entrambi abbiamo sprecato una serie di occasioni: lui avrebbe potuto vincerla in due set, nel primo parziale io invece ero in vantaggio per 5 a 2, e nel terzo, prima della rimonta del tie break, ho sprecato un bel vantaggio. Sono davvero felice di aver superato questo ostacolo, è stato un match emozionante”

D: “Ferrero, il tuo allenatore, a fine partita si è commosso. Per quale motivo quello di oggi era un match così importante per il tuo team?”

Alcaraz: “Non mi ero accorto di questo dettaglio…La verità è che gli ultimi due mesi non sono stati facili, un periodo complicato dentro e fuori dal campo, e ne siamo usciti insieme. E’ stato speciale alzare questo trofeo davanti al mio team e a parte della mia famiglia. Grazie a tutti loro nel corso delle ultime settimane ho ritrovato la voglia di viaggiare e le motivazioni giuste. Dopo New York ho vissuto un momento complicato, ero giù di morale, demotivato, non avevo voglia di prendere in mano la racchetta: abbiamo parlato molto, rimesso le cose a posto, ho capito che dovevo tornare in fretta ad allenarmi, per tornare in campo più forte sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico. Abbiamo lavorato sodo per tornare a vivere insieme dei momenti del genere e quindi immagino che il match di oggi sia stato emozionante anche per loro, proprio per tutti questi motivi”

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