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US Open, Sinner alla stampa italiana: “Ogni finale è diversa per il percorso, ma sono tutte speciali”

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Jannik Sinner raggiunge la sua seconda finale Slam della carriera, battendo 7-5 7-6(3) 6-2 in semifinale Jack Draper, in un incontro giocato con condizioni meteorologiche proibitive. Può ritenersi soddisfatto il numero uno azzurro della prestazione contro il britannico, il quale dopo il secondo set ha risentito di un netto calo fisico che ha poi spalancato le porte e Jannik. Dopo le parole pronunciate in inglese, ecco le parole di Sinner alla stampa italiana presente a New York:

D. Complimenti. Come sei riuscito a gestire un avversario come Jack? Lui ha veramente dato tutto, sembrava andasse fuori giri per pressarti al massimo, per non entrare nello scambio con te. Andava a sprazzi, tirava dei gran vincenti, poi sbagliava poi veniva a rete. Come hai gestito questo mix di gioco?

Jannik Sinner: “Partita difficile, complicata, lui ha giocato un’ottima partita per due set, poi ho vista che calava un po’ fisicamente, ci può stare che forse era un po’ mentale, essendo sotto due set a zero. Io ho solo cercato di stare lì mentalmente, cercare di muoverlo, di pressarlo, quindi ho anche cambiato le carte in tavola, però è stata una partita difficile. Lui ha servito molto bene, molto intelligente; un’ottima prova, quindi posso essere contento”

D. Che sapore ha per te quessta seconda finale Slam rispetto all’Australia? Sono passati solo 7 mesi, ma è successo di tutto.

Jannik Sinner: “Ogni finale raggiunta è un po’ diversa. Il torneo, come lo stai passando, non lo vivi mai allo stesso modo. È un po’ diverso, sì. Però, è una sensazione bella, di voglia di arrivare. Ho fatto tanti buoni risultati tra Melbourne e qua, ho passato tanti momenti positivi, tanti momenti di difficoltà; quindi, sono tante cose messe insieme, posso essere contento di giocarmi un’altra finale Slam, è un giorno speciale. Tutte le finali, in qualsiasi torneo che giochi, sono molto speciali, ovviamente Gran Slam è un po’ diverso, quindi sono contento”

D. Che cosa scatta dentro di te quando comincia il tiebreak? C’è qualcosa di mentalmente forte che riesci a mettere quando la partita sembra molto in equilibrio.

Jannik Sinner: “Secondo me, dipende come ci arrivi al tiebreak, di come giochi prima. Se hai investito qualcosa per il tiebreak per poi scegliere alcuni colpi, o se giochi sempre uguale tutto il set, poi arrivi al tiebreak e continui a far le stesse cose. Ho cambiato un po’ di gioco prima di arrivare al tiebreak, questo fa in modo che posso scegliere certi colpi. Metterlo fuori equilibrio, rispondere in modo diverso, servire in modo diverso, ci sono tante cose. Le devi fare in modo perfetto perché dipende da quel momento lì. A me piacciono questi punti importanti, sento che questi punti mi allenano. Sono contento di come gestisco questa parte. Ogni partita è un po’ diversa. Ho vinto 15 degli ultimi 16, ma magari prima ne ho persi tanti. Posso essere contento”

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