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US Open: Sinner alla prova Paul. Tommy: “L’ultima volta mi ha tolto la racchetta dalle mani”

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Siamo ormai giunti alla seconda settimana dello Us Open 2024 e, finalmente, è arrivato il momento dei nostri azzurri rimasti in gara nel singolare. Da una parte, Jasmine Paolini, dall’altra, il numero 1 del mondo, Jannik Sinner. Entrambi chiamati a sfide non facili, ma Sinner parte favorito.
Prossimo avversario del campione dell’Australian Open sarà il padrone di casa, Tommy Paul, vincitore su Diallo nel turno precedente. Quali possono essere le aspettative per questa sfida? Quante chance ha realmente lo statunitense? Proviamo a vederlo insieme.

Sinner arriva agli ottavi di finale dopo un percorso netto, ma non privo di insidie: il primo set perso per sei giochi a due con Mc Donald fu non poco traumatico. Poi, dominio, nonostante un tennis apparso lontano dai giorni migliori: 6-4 6-0 6-2 a Michelsen che tanto lo aveva messo in difficoltà a Cincinnati e 6-1 6-4 6-2 a Cristopher O’Connel, col quale aveva dovuto faticare al terzo turno del torneo di Miami. L’ultimo, con l’australiano, il match migliore. Solido da fondocampo, un dritto ritrovato e un colpo bimane sempre incredibilmente efficace. Tante le discese a rete e i tentativi di serve and volley, alla ricerca delle migliori sensazioni in ogni zona del campo. Al servizio, continui miglioramenti.

Non semplicissimo neanche il percorso dell’americano, messo a dura prova da Lorenzo Sonego nel match d’esordio: 6-4 6-2 5-7 6-2 in un match finito quasi alle 2 di notte locali. Tutto facile, poi, con un Purcell costretto al ritiro dopo aver perso i primi due set per 7-5 6-0.
Non poche difficoltà nella sfida col canadese Gabriel Diallo, capace di vincere il primo parziale, arrendendosi poi alla rimonta: 6(5)-7 6-3 6-1 7-6(3). Paul non è certamente apparso al meglio, arrivato a New York dopo uno swing di preparazione non semplice: sconfitto al secondo turno di Montreal da Nakashima e immediatamente estromesso all’esordio in Ohio da Flavio Cobolli.

I due si sono già affrontati tre volte nel corso della carriera: la prima, sulla terra di Madrid, vide trionfare l’italiano in rimonta 6(4)-7 7-6(4) 6-3 dopo tre ore e tre match-point salvati.
Appena qualche mese dopo, a Eastbourne, si impose Paul 6-3 3-6 6-3: l’erba, però, era ancora superficie troppo distante dal tennis di un Sinner al rientro da un infortunio al ginocchio, e allora ancora mai vincitore in un tabellone principale sul verde.
L’ultima, in ordine cronologico, impossibile da dimenticare: un quasi dominio per 6-4 6-4 in semifinale a Toronto, nel torneo che lo lanciò verso la vetta mondiale e un finale di stagione da sogno.
Il match dell’azzurro non fu perfetto: troppe distrazioni e qualche errore evitabile. La superiorità da fondo campo, però, risultò fin troppo netta, complice, forse, qualche acciacco alla schiena dell’americano. “Ha giocato in modo fantastico. Non mi è sembrato di aver sbagliato molto. Mi ha tolto la racchetta dalle mani“, ha ammesso l’americano in vista della prossima sfida.

La chiave, quindi, sarà ancora la solidità da fondo campo e la capacità di Sinner nel togliere il tempo al giocatore dall’altra parte della rete: “Non direi di essere un giocatore che colpisce la palla meglio di lui da fondocampo, – ha ammesso l’americano – quindi devo sicuramente imporre il mio gioco su di lui e provare a giocare il mio tennis più del suo“.

È probabilmente il miglior colpitore del tour. Voglio provare a variare le cose“. Variazioni che, di base, non sono l’arma principale dell’americano, solido da ogni lato del campo, ma forse privo di quel colpo in grado di tagliere il fiato ai propri avversari, nonostante un tennis verticale e aggressivo. Come da lui stesso ammesso, in un match “di ritmo” ha poche chance.
Sarà fondamentale, per lui, provare a variare al servizio, cercando discese a rete pur conscio delle incredibile doti di Sinner sui colpi in passante.

Jannik, d’altro canto, dovrà esser pronto a reggere gli scambi prolungati, e a farsi trovare pronto sui diversi cambi di ritmo del suo avversario. L’azzurro non sembra faticare più di tanto su colpi senza peso, ma in difesa, almeno a New York, sembra ancora concedere qualcosa negli spostamenti laterali.

È una bella sfida, – ha detto Jannik Sinner dopo la vittoria su O’Connell – è un grande giocatore. È migliorato molto nell’ultimo periodo, sarà un match difficile. Gioca un ottimo tennis, soprattutto qui in America, sarà una partita difficile per me. Ma spero di essere pronto a competere nel miglior modo possibile, non vedo l’ora“.

Per Paul, un sogno e una grande occasione, per Sinner il dovere di conferma. Pressioni differenti e sensazioni opposte. Lo statunitense, aizzato dal pubblico di casa e pronto a giocare a braccio libero, rischia di diventare non poco insidioso per l’italiano, che dovrà farsi trovare preparato a ogni scelta tattica dell’avversario, senza mai abbassare la soglia d’attenzione.

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