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US Open, Berrettini sul caso Sinner: “Sicurissimo sia stato un errore. Avevo visto qualcosa di diverso nei suoi occhi”

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È una folta pattuglia, quella italiana che animerà l’edizione 2024 dello US Open. Nove azzurri ammessi direttamente in tabellone (qui il loro cammino), a cui si è aggiunto lo straordinario Mattia Bellucci che ha strappato per la terza volta quest’anno un posto nel main draw, attraverso il percorso ricco di insidie delle qualificazioni.

Sfogliando l’elenco degli azzurri ecco che spunta il nome di Matteo Berrettini. Il tennista romano arriva a New York con il ruolo di mina vagante. Le vittorie estive sulla terra rossa di Gstaad e Kitzbuhel gli hanno regalato 500 punti che, tuttavia, non si sono rivelati sufficienti per strappare un posto da testa di serie a Flushing Meadows, complice l’assenza dal Canada Open (per mancato ingresso nel main draw) e l’eliminazione al primo turno in quel di Cincinnati.

Berrettini arriva quindi a New York con zero vittorie sul cemento. L’esordio è già fissato sull’agenda. Si scenderà in campo lunedì contro lo spagnolo Albert Ramos Vinolas. 

Nel corso del media day della vigilia del torneo Berrettini ha parlato un po’ del suo stato di forma, del suo approccio a questa edizione dello US Open ma anche della vicenda Sinner ai due canali che trasmetteranno in Simulcast l’ultimo Slam stagionale: Sky Italia e SuperTennis.

Ai microfoni dell’emittente tv della Federazione Italiana Tennis e Padel, il tennista romano ha parlato di come è cambiato come atleta dal suo primo Slam giocato a New York nel 2017.Sono sicuramente cambiati gli obiettivi, cambiate le aspettative, cambiato il mio approccio al torneo. Nel 2017 ero venuto qui con il pensiero che sarebbe stato bello qualificarsi. Poi dopo son successe un po’ di cose, e la qualificazione non bastava più. I primi turni, i secondi turni, non bastavano più. Bisognava guardare sempre più avanti e quindi cambia la concezione di tutto. Però pensò di essere cresciuto umanamente, sportivamente mi sento maturato per molte cose, però la gioia, con cui affronto alla fine il torneo è la stessa. è ovvio che ci sono obiettivi diversi. Arrivo questo US Open con obiettivo ovviamente diverso rispetto a quello di quel che anno fa, non sono testa di serie, non ho giocato tante partite quest’anno. Sono sempre le stesse cose però ho tanto voglia di far bene, giocare bene, sto giocando bene e mi sento in forma.”

Avendo saltato la trasferta australiana di inizio stagione, Berrettini ritorna a giocare un match 3 su 5 sul cemento a un anno di distanza dalla sconfitta con Rindernech a Flushing Meadows: “Il tabellone ovviamente l’ho guardato ma penso ovviamente alla prima partita. Penso a quanto sia difficile giocare una partita 3 su 5 sul cemento, non la gioco esattamente da un anno. Wimbledon è completamente diverso, come caratteristiche, come tutto. L’ho detto a inizio anno e continuo a dire questo. Quest’anno è un anno di ricostruzione di tante cose. Penserò a giocare il mio miglior tennis, a divertirmi, a emozionarmi come sempre fatto questo torneo e vediamo che succede.”

Anche ai microfoni di Sky Sport il romano ha parlato delle sue prospettive per il torneo, pensando al primo match contro Ramos-Vinolas, con in palio una probabile sfida contro Taylor Fritz: “Alla fine il tempo passa e uno prova a imparare da quello che succede, dalle situazioni, belle e brutte che sono accadute. Mi sento sicuramente un giocatore migliore per tante cose. Non ho più l’età di qualche anno fa quando qui era tutto nuovo, adesso è differente.”

Uno scenario diverso che ha impatto su come il tennista romano si presenta al via del Major statunitense:” Arrivo con ambizioni differenti, le sensazioni sono diverse. L’obiettivo è un pochino diverso rispetto a quello che magari potevo avere due anni fa quando arrivavo da top 10 e con risultati e più partite su cemento. So qual’è il mio livello e che è importante pensare una partita alla volta. È facile guardare il tabellone e proiettarsi in avanti. Prima c’è Ramos-Vinolas, un giocatore di grande esperienza, che sa giocare le partite, poi vedremo cosa succederà. So che posso arrivare in fondo, ma bisogna partire dal primo match”.

In una settimana in cui ha tenuto banco la questione Sinner e il caso Clostebol, anche Berrettini ha detto la sua sulla situazione affrontata dal collega di nazionale. “Penso che siamo stati delle settimane e dei mesi difficilissimi per lui. Io non gli ho detto nulla perché comunque nei mesi precedenti lo vedeva un po’ diverso, però poi siamo sempre amici nemici nel tour, ti senti sempre che non vuoi andare a disturbare il lavoro degli altri, quindi avevo visto qualcosa di diverso nei suoi occhi quando giocava. Forse meno gioia del solito, poi è uscito tutto questo e ho capito che c’era qualcosa che stava bollendo in pentola.”

Il tennista romano elogia il modo in cui Sinner ha gestito la situazione nonostante la giovane età: “Secondo me è stato impressionante come ha gestito tutto questo. È riuscito a fare risultati grandissimi nonostante tutto. Ci siamo parlati brevemente negli spogliatoi con lui e con il suo team. Solo  guardandoci abbiamo capito che è stata una situazione difficile per lui da gestire e che anche in questi giorni sta gestendo secondo me in maniera egregia. È veramente impressionante alla sua età fare tutto questo è pazzesco, glielo ho detto e ho fatto i complimenti a lui al suo team. È ovvio che nessuno vorrebbe stare nei suoi panni in questo momento perché comunque è una situazione difficile, ma conosco lui da tanto tempo e il suo team e sono sicurissimo che sia stato un errore.

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