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Parigi 2024, Alcaraz: “Il mio obiettivo dall’inizio non era una medaglia, ma l’oro”

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Un uomo in missione. O meglio un ragazzo, visto che gli inverni visti finora sono soltanto 21. Carlos Alcaraz da Murcia è il più giovane finalista nella storia dei Giochi Olimpici dalla reintroduzione del tennis a Seul 1988. Precisazione dovuta al caso del 19enne Robert LeRoy a St.Louis 1904, in un’altra era e in un altro gioco. In epoca moderna Carlitos è ingiocabile, e la terza finale di fila in un grande evento dopo le vittorie al Roland Garros e a Wimbledon lo dimostra.

E anche il modo di arrivarvi, lasciando due soli game a Auger-Aliassime in semifinale, è un manifesto aggiuntivo a quanto stia facendo lo spagnolo. “Quella di oggi è stata una partita completa da parte mia“, spiega il n.3 al mondo nel post match, “ho giocato ad un livello molto alto, con una concentrazione altissima dall’inizio alla fine. Ieri ho avuto molto più tempo, molte più ore di recupero, ho potuto fare tutto con più calma e, soprattutto, concentrarmi al meglio oggi. C’è anche da dire che ieri Felix ha avuto una giornata molto dura: ha giocato singolare e doppio misto finendo molto tardi, e questo potrebbe aver influito sulla sua prestazione. Cerco di restare con le mie sensazioni, che sono state molto positive. Sono molto felice e non vedo l’ora di giocare la mia prima finale ai Giochi Olimpici“.

Consapevole dell’importanza del momento. Ma altrettanto consapevole che non è la prima volta in cui si trova a competere in un palcoscenico di tale importanza: “Proverò a fare le cose che ho fatto finora, né più né meno. Alla fine è una finale, è un momento molto importante nella mia vita e nella mia carriera, come per tutti gli spagnoli. Cercheremo di non pensare a quanto sia importante, ma a pensare che sia solo un’altra partita. Ovviamente il nostro obiettivo di inizio settimana e di inizio anno era quello di ottenere non una medaglia, ma l’oro: la medaglia è garantita, quindi cercheremo di goderci questa finale, perché sarà un momento molto bello per molte persone, per il mio team, per la mia famiglia, per me nella mia vita, quindi cercheremo di dare il massimo“.

Conosciamo benissimo il massimo di Alcaraz, e soprattutto lo conoscono molto bene i suoi avversari, compreso il cannibale Djokovic. E il pubblico che gremirà il Philippe Chatrier domani non è da meno, anzi avrà aspettative certamente alte. Che Carlitos è ben deciso a non deludere: “Al pubblico dico preparatevi…per lo spettacolo che sto per darvi (ride). Mi aspetto solo che facciano il tifo, sono molto grato alla gente che è allo stadio e che è venuta qui a Parigi per tifare, per me sono un sostegno molto importante in questo torneo. Alle persone che sono a casa, molti dei quali sono spagnoli, dico grazie per il sostegno. A chi mi guarda in televisione, a chi fa il tifo in ogni momento, e a chi è con me: gli darò quello che vogliono, cioè l’oro“.

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