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Parigi 2024: Musetti-Djokovic atto VIII, ecco tutti i precedenti

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L’estate 2024 di Lorenzo Musetti è la sua Swinging London. Londra come epicentro di una rinascita che lo ha portato tra i primi quattro giocatori dello slam più prestigioso; impresa ripetuta anche a Parigi in occasione delle Olimpiadi. Ancora una volta, come a Wimbledon, il serbo Djokovic sulla sua traiettoria: ormai i due si conoscono a menadito. Lorenzo affronterà il primatista slam per l’ottava volta in carriera, la terza volta in meno di due mesi.

Novak Djokovic, n.1 del seeding, ha così tanta sete di quella agognata medaglia d’oro da esser riuscito a superare Stefanos Tsitsipas da acciaccato, con il solito ginocchio a dare problemi. Stamattina si vociferava di un possibile ritiro di Novak, ma se abbiamo imparato a conoscere un poco il serbo in questi vent’anni state pur certi che farà di tutto per essere in campo stasera alle 19. Chi vince disputa la finale per l’oro contro Alcaraz o Auger-Aliassime. L’altro competerà per la medaglia di bronzo.

I PRECEDENTI – Dicevamo che Lorenzo Musetti e Novak Djokovic s’incrociano ancora, per l’ottava volta in assoluto, la quarta nel 2024. Il bilancio totale sorride al n.2 del mondo che è in vantaggio 6-1 nei precedenti. Ventuno giorni dopo la semifinale di Wimbledon, vinta in tre set dal serbo, l’azzurro ha la possibilità di rifarsi, stavolta su un palcoscenico prestigioso come l’Olimpiade. Ancora una volta il Philippe Chatrier come cornice, in cui riecheggia la maratona notturna dello scorso 1° giugno, al terzo turno del Roland Garros, quando i due duellanti tennero svegli gli appassionati di ogni nazione fino alle tre di notte. Su questo campo anche il primo scontro, al Roland Garros 2021 (Musetti vinse i primi due set poi perse). Djokovic poi impartì due lezioni importanti all’azzurro nel 2022, quando tra Dubai e Parigi-Bercy raccolse le briciole: solamente nove giochi (6-3 6-3 e 6-0 6-3).

Per quanto riguarda il 2024, quello di oggi sarà il quarto confronto, con Nole sempre vincente. Tre incroci sicuramente più combattuti: fu 7-5 6-3 agli ottavi di Montecarlo. Poi ai sedicesimi del Roland Garros (vedi sopra); e  l’ultima sfida in semifinale a Wimbledon, un 6-4 7-6 6-4 senza riserve.

L’unica vittoria di Musetti è datata 2023, al Masters1000 di Montecarlo. Furono quasi tre ore di battaglia, intervallate anche da un’interruzione per pioggia, in cui l’azzurro seppe approfittare di una giornata poco positiva dell’allora numero 1 al mondo. La partita si chiuse 4-6 7-5 6-4. Oggi si gioca su tre set, come a Montecarlo, il che può sicuramente favorire il carrarino. Ma Nole si sa, quando è in zona Trofeo – o medaglia in questo caso – trova energie supplementari, acciacchi o meno.

E pensare che Musetti a Parigi non avrebbe dovuto esserci. Ma per uno di quegli scherzi del destino si è ritrovato a giocarsi una medaglia olimpica, complice uno stato di forma mai sperimentato prima. “Sì, credo di non aver mai giocato così bene nella mia carriera – racconta Lorenzo -, o meglio: di non aver mai abbinato questa qualità del tennis alla continuità di rendimento e alla professionalità del lavoro”. Parole importanti, che in effetti la vittoria su Zverev contiene tutte.

“Non lo definirei il match perfetto, ho concesso un break, ma quasi… Non gli ho mai permesso di fare mai punti facili. Ho giocato ogni quindici come se fosse l’ultimo, ho cercato di sfiancarlo, insomma stavolta mi dico bravo”.

L’ultima, e unica, medaglia Olimpiaca del tennis italiano appartiene a Uberto De Morpurgo, con il suo bronzo del 1924 guarda caso conquistato proprio in Francia. “Speriamo davvero di poter riscrivere la storia, anche se in parte lo abbiamo già fatto. Ma arrivati a questo punto non voglio e non posso accontentarmi”. E’ caccia grossa, insomma. “Ormai l’esultanza con il tricolore in vista è un marchio di fabbrica, l’ho fatto dopo aver battuto Monfils e continuo a farlo: speriamo di metterci anche una medaglia”.


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