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ATP Umago: Darderi controlla Ajdukovic e avanza agli ottavi

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da Umago, il nostro inviato

[5] L. Darderi b. [SE] D. Ajdukovic 6-1 6-4

È vincente l’esordio assoluto di Luciano Darderi al Plava Laguna Croatia Open Umag. Il ventiduenne azzurro ha battuto 6-1 6-4 in 69 minuti il croato Duje Ajdukovic, in tabellone come special exempt per aver raggiunto la semifinale a Bastad pochi giorni fa, sconfitto in rimonta da Rafa Nadal. La sfida inedita tra i due che questa settimana festeggiano il nuovo best ranking, rispettivamente n. 33 e n. 110, è andata come ci si aspettava, con Darderi più solido e costante e Ajdukovic che cercava accelerazioni improbabili mancando il campo spesso di parecchio, piazzandone però alcune “giuste” consecutive che gli sono valse il vantaggio nel secondo parziale. Vantaggio effimero perché, sotto gli occhi del concittadino Goran Ivanisevic, Duje lo ha dilapidato alla sua maniera – rapidamente e dal nulla – e Luciano si è fatto trovare pronto per approfittarne, mettendo così a segno la ventesima vittoria stagionale sulla terra battuta a fronte di nove sconfitte, senza contare i match nei Challenger (bilancio 12-3).

Primo set – Darderi parte bene e finisce meglio

Luciano sceglie di partire al servizio, nessun problema, poi inizia il game di risposta con un bel passante bimane, mentre l’altro fa il suo gioco, vale a dire che cerca di sfondare in fretta – quando è in giornata sono problemi per l’avversario, in caso contrario… Insomma, Darderi tiene il palleggio sostenuto e l’altro sbaglia per primo, 3-0 in sette minuti.
Muove il punteggio, Ajdukovic, poi fa male con il dritto stretto, ma le due opportunità consecutive di riprendersi il break se ne vanno tra un rovescio largo quando si era aperto il campo e una solida prima del nostro. Un fuoco di paglia senza neanche il fuoco, perché Duje ricomincia a mancare il campo praticamente a ogni scambio e Darderi si prende il 6-1 senza sudare granché.

Secondo set – Sfuriata di Duje, Darderi attende e piazza l’allungo finale

Il ventitreenne di Spalato pare voler regalare il turno di apertura, ma un nastro fortunello gira l’andazzo del game, un po’ come il nastro che porta fuori la seconda battuta azzurra nel gioco successivo: Ajdukovic trova il suo timing migliore e va 2-0 con tre risposte fulminanti. Discussione di Luciano con l’arbitro per una chiamata nel terzo gioco, ma il pubblico, qui come in ogni altro stadio quando capitano questi episodi, impedisce di sentirla con i suoi fischi e i buu insipienti, bambini che non vogliono sentire ragioni, si tappano le orecchie e urlano. A ogni modo, l’esonerato speciale è nei cinque minuti buoni – ottimi davvero mentre sale 4-1 – e Luciano non può che tentare di evitare la fuga croata in attesa di un calo che non arriverebbe inaspettato (“ho cercato di restare calmo e continuare a fare il mio gioco” dirà alla fine).
E infatti il calo, quasi un crollo, arriva, al settimo gioco, con un paio di dritti a metà rete a suggerirlo e il doppio fallo a suggellarlo. Il nativo della provincia di Buenos Aires completa la rimonta tenendo a zero per il 4 pari; il momento è propizio, il vincente azzurro ad aprire il nono gioco è un invito irresistibile ad essere imitato e si risolve con un paio di orridi dritti separati da un rimbalzo pessimo (inesistente, più che altro) che lanciano Darderi a servire per il match, compito che porta a termine con sicurezza. Agli ottavi, Luciano è atteso da Jakub Mensik per un’altra sfida inedita.

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