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ATP Amburgo, Rune: “Per salire di livello bisogna pensarla come a un match contro sé stessi”

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Dal nostro inviato ad Amburgo

Fuori dalla top 15 per la prima volta da fine ottobre 2022. Holger Rune continua a scendere, ma il suo umore rimane stabile. Il giovane classe 2003 danese è fiducioso in vista dei prossimi appuntamenti sul rosso. Si inizia ad Amburgo e si termina con le Olimpiadi, dove spera di arrivare a medaglia e magari giocare il doppio misto. Ma tutto questo si vedrà. Di seguito le dichiarazioni dell’attuale numero 17 al mondo alla vigilia del torneo ATP 500 tedesco.

D: Cosa significano per te le Olimpiadi?

Rune: “Tengo molto alle Olimpiadi. È quasi come se fossero uno Slam per me. Non giochi per te stesso, lo fai per il tuo paese. E non combatti per rendere fiero te stesso, la tua famiglia, il tuo team. Ma per tutta l’intera nazione che rappresenti. Sono molto carico in vista dell’evento e spero di riuscire a portare una medaglia alla Danimarca, dato che i fan danesi mi supportano sempre e il loro tifo è incredibile. Sempre più danesi viaggiano per andare a vedere i tornei. Voglio cercare di fare il meglio anche per loro”.

D: Hai perso contro Zverev al Roland Garros ed eri a pochi punti dalla vittoria. Poi a Wimbledon hai perso contro Djokovic. Quanto ti senti vicino come livello a questi giocatori?

Rune: “Piccole cose fanno la differenza. Molto spesso quando si vince una partita la percentuale di punti vinti è poco più alta rispetto a quella dei punti persi. Così è il tennis. Contro Zverev ero a pochi punti dal vincere la partita e vivere un bel momento. Contro Nole è stata meno combattuta ma nel secondo set ho avuto anche io le mie chance di mettergli pressione. Sto cercando sempre di più di portare in partita le abilità che sviluppo in allenamento. Ora ci sono tornei sulla terra e sono molto motivato”.

D: Sei l’unico tennista maschio danese a giocare alle Olimpiadi. Tra le donne ci sono Wozniacki e Tauson. State pensando a un eventuale doppio misto?

Rune: “Certo, spero di giocarlo. Tutto dipende dal cut off della classifica, quindi se riusciamo a entrare o meno. Se riuscissimo, mi piacerebbe molto partecipare, anche perché così ci sarebbe un’opportunità in più per arrivare a medaglia. Se invece non riusciremo a giocare, andrà bene anche una medaglia sola (sorride, ndr).

D: C’è stata una discussione tra te e Becker a Wimbledon, dopo che ti ha chiesto pubblicamente se collabori ancora con Mouratoglou. Come descriveresti il tuo rapporto con Boris? Pensi che il vostro periodo insieme sia nato da un fraintendimento di intenzioni?

Rune: “Nono, nessun fraintendimento. Avevamo parlato e ci sembrava una buona idea iniziare un percorso insieme. Con lui sono stato in grado di tornare in pista dopo un periodo in cui non avevo raggiunto dei buoni risultati. Abbiamo fatto un buon lavoro insieme. Tra di noi è tutto ok, non c’è alcun astio reciproco. Ero solo rimasto un attimo confuso dal tweet che aveva scritto durante Wimbledon. Lui è stato una delle leggende del tennis e in poco tempo devo dire che mi ha insegnato tanto”.

D: Si è parlato in passato di un possibile trio composto da Alcaraz, Sinner e te come i nuovi big three (qui altre dichiarazioni di Rune sull’argomento). Questo ti motiva o ti mette ulteriori pressioni?

Rune: “Spero che riusciremo a raggiungere il livello di quei tre (Federer, Nadal e Djokovic, ndr). Sono molto concentrato su me stesso e il mio tennis. Alla fine, se vuoi raggiungere un determinato livello, devi pensarla come a un match contro te stesso. Certamente serve guardare gli altri per capire cosa fanno bene e in caso potersi ispirare, però quello che è fondamentale è la quantità di lavoro che fai per arrivare a un determinato livello. Io credo in me stesso e continuerò a impegnarmi. Quello che sta facendo Alcaraz è incredibile e mi motiva ancora di più a migliorare il mio tennis”.

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