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Musetti vince l’altro derby (Di Nardo, Chinellato, Bertellino). Matteo a Jannik: «Ora vincilo tu» (Martucci). Djokovic fatica in campo. E l’emozione per Murray (Strocchi)

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Musetti si prende l’altro derby. E il tabellone ora gli sorride (Marco Di Nardo, Corriere dello Sport)

Tanta tensione e un livello tecnico non altissimo, ma non tutti i derby possono essere esaltanti come quello disputato da Jannik Sinner e Matteo Berrettini sul Centre Court nella serata di mercoledì. Eppure, anche tra Lorenzo Musetti e Luciano Darderi c`era in palio un posto al terzo turno di Wimbledon. L’occasione era importante per entrambi gli azzurri, perché a causa della clamorosa eliminazione al primo turno di Andrey Rublev (testa di serie numero 6) si sapeva già dall`inizio che il vincente avrebbe trovato al round successivo un rivale non compreso nel seeding. Ad avere la meglio è stato il toscano, che si è imposto per 6-4 4-6 6-7(5) 6-4 6-4 in un match durato 3 ore e 47 minuti e caratterizzato da tanti alti e bassi da entrambe le parti. Per l`allievo di Simone Tartarini e Corrado Barazzutti il prossimo avversario sarà l`argentino Francisco Comesana (n.122 ATP), contro il quale Musetti partirà favorito per un posto negli ottavi di finale. Di fronte a una grande chance la pressione aumenta e la qualità del match ne risente. Non a caso sia il terzo che il quarto parziale sono stati decisi da un doppio fallo (Musetti lo ha commesso sul set-point, Darderi su una palla-break). Ma dopo essersi trovato indietro per due set a uno, Lorenzo è riuscito trovare il giusto equilibrio dal punto di vista mentale e tattico, portando a casa i punti decisivi delle ultime due frazioni. […] Con questo risultato il carrarino si porta virtualmente al numero 24 del Ranking ATP, ma le possibilità di avanzare ancora e guadagnare ulteriori posizioni in classifica sono concrete. Anche per Darderi quello di Wimbledon è comunque un piazzamento importante, perché gli permetterà di tornare numero 3 azzurro mettendo a segno il controsorpasso su Matteo Arnaldi. […]

Musetti, fatica e trionfo (Davide Chinellato, La Gazzetta dello Sport)

Quando finalmente piega Luciano Darderi al quinto set, in un secondo spettacolare derby a Wimbledon che come il primo sul Centrale tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini ha confermato che il tennis italiano è in salute come non mai, Lorenzo Musetti si distende sull`erba del campo 4 dove ha rischiato più volte di implodere. «È stata una grande battaglia – racconterà poi -: Luciano è un combattente e non è stato facile batterlo. Ma sono contento di essere arrivato al terzo turno». Per raggiungere quello che a inizio torneo era il suo obiettivo minimo, tornare dove si è fermato l`anno scorso, il 22enne di Carrara ha impiegato tre ore e 47`, chiudendo 6-4 4-6 6-7(5) 6-4 6-4. Domani si troverà di fronte Francisco Comesana, argentino 23enne numero 122 del ranking così sorprendente al debutto sull`erba londinese da aver fatto più fatica ad eliminare Adam Walton al 2° turno (5° set vinto al tie-break) che il numero 6 del mondo Andy Rublev, alle prese con una crisi di cui non si vede la fine, al primo. «Non lo conosco, non abbiamo mai nemmeno fatto allenamento insieme, ma sarà una bella sfida per giocarmi questa seconda settimana», dice Musetti. La seconda settimana è il traguardo che per Lorenzo significherebbe significativo progresso. Contro Darderi ha dovuto superare anche i suoi demoni, quella testa che nel secondo e nel terzo set lo ha tradito facendogli dubitare di poter vincere. «Il momento più difficile è stato quando ho perso il terzo set, dopo aver concesso un secondo set un po` del cavolo – ha ammesso -. Quello mi ha provocato un po` di confusione, ma sono contento di averla scampata. È un periodo positivo, le ultime due settimane mi hanno aiutato in questo secondo turno come nel primo. La forza di reagire, di combattere, di volerla vincere, di crederci, è stato quello che mi ha permesso di passare il turno». E di confermare che c`è anche lui tra le punte di quello che definisce «il miglior momento di sempre del tennis italiano. Maschile e anche femminile – precisa – perché Jasmine Paolini sta facendo tanto bene. Sia il match tra Jannik e Matteo sia il mio con Luciano sono state battaglie e il messaggio che tutti noi vogliamo trasmettere ai fan, ai bambini che si avvicinano a questo sport, è che anche noi siamo fortissimi. Adesso sembra quasi scontato che un italiano vada in fondo, negli Slam o in qualsiasi torneo. Spero che tra qualche anno, magari tra tanti, possa risultare ancora più storico e magnifico». […]

Musetti promosso dal derby (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Non è stato un derby indimenticabile quello tra Lorenzo Musetti e Luciano Darderi, con ancora negli occhi quello tra Sinner e Berrettini. Alla fine ha premiato il carrarino che ha recuperato lo svantaggio di due set a uno salendo al 3° turno dove troverà la sorpresa argentina Francisco Comesana, che ha combattuto più di quattro ore per avere la meglio sul britannico Walton. Derby tricolore dagli alti contenuti agonistici ma con molti errori da una parte e dall`altra. Musetti ha fatto proprio il set d`apertura sfruttando la seconda palla break a disposizione e chiudendolo al decimo gioco. Si pensava potesse sciogliersi con il vantaggio parziale ed invece si è irrigidito anche in ragione delle caratteristiche di combattente dell`italo-argentino. Darderi ha piazzato due break nella seconda frazione, al terzo e quinto gioco, e ne ha restituito solo uno, pareggiando i conti. Ancora un break per Luciano, in apertura di terzo set, con reazione immediata di Lorenzo (1-1). La decisione è arrivata al tie-break, con doppio fallo finale di Musetti che ha sancito la vittoria parziale di Darderi. Un doppio errore al servizio di Darderi ha invece lanciato Musetti sul 3-2 e servizio della quarta frazione. Il toscano ha iniziato a giocare un tennis più aggressivo, quello messo in mostra nei tornei di avvicinamento a Wimbledon, e ha alzato nel complesso il livello. Più vicino alla linea di fondo e proiettato a rete, ha sigillato la sfida con un doppio 6-4. Anche nell`ultimo parziale è stato determinante il break conquistato nel quinto game. Alla fine Musetti si è lasciato cadere sul campo liberando la tensione prima dell`abbraccio con Darderi. Musetti “vede” gli ottavi ma contro Comesana dovrà
giocare con più estro e meno tensione. […]

Matteo a Jannik: «Ora vincilo tu» (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)

«L`ho accarezzato e gli ho detto: “Ora vallo a vincere”». Come non amare Matteo Berrettini che saluta così, a rete, Jannik Sinner, dopo la battaglia persa mercoledì sul Centre Court, il Tempio più agognato del tennis, dove s`immola all`ingiusto sorteggio fratricida e cede con tre tie-break contro il numero I del mondo? Come non apprezzare l`animo ideale del guerriero dello sport che si dà fino all`ultima stilla di energia, che lotta alla pari al di là dell`ingiusta classifica di numero 59 ATP e che poi, acclamato dal pubblico come se avesse vinto, si ferma a bordocampo a firmare autografi a go-go col sorriso di nuovo felice, dopo i troppi sgambetti del destino? «Ad un certo punto ho sentito il pubblico impazzito e mi sono venuti i brividi. Queste emozioni non hanno eguali, soprattutto ripensando ai momenti in cui non riuscivo neanche a seguire i risultati. Contro Jannik mi sono divertito, mi sentivo fiero di essere lì, di lottare a testa alta contro il numero 1, sul campo di Wimbledon con milioni di persone che ci guardavano. Sentivo il peso della storia di questa partita e questo mi rende orgoglioso. E` una di quelle partite che tra 20 anni ricorderò col sorriso». Poi al TG1 confida: «Alla fine con Jannik ci siamo guardati come a dire: “Ammazza, che battaglia abbiamo fatto”. Questa partita rimarrà nella storia del tennis italiano. Peccato perché per pochi punti poteva girare della mia parte. Jannik ha dimostrato di avere il livello per vincere il torneo, gli faccio un grande in bocca al lupo». Il campione di due Stoccarda, di due Queen`s e della finale di Wimbledon 2021 è ormai dimenticato. «Rispetto al passato credo di essere migliorato in alcuni aspetti. La differenza più sostanziale, forse, è l`abitudine a giocare partite del genere. Ho tenuto botta, senza poter abbassare mai un attimo la guardia», dice il 28enne romano sotto gli occhi dei genitori. «Quel Berrettini è molto difficile ritrovarlo, ma nello stesso tempo per lui è più facile che per altri basta un minimo per ritrovare il livello e mantenerlo. Gli serve solo un po` di continuità», lo applaude il coach storico, Vincenzo Santopadre che era a Wimbledon come coach di Van Assche: «Ho provato a spostare il volo in tutti i modi, in aeroporto ho visto i primi 3 set, poi sono tornato a Roma. E ho visto Matteo molto molto bene, come intensità, gioco e condizione fisica e mentale. Sull`erba è a suo agio, trova l`energia giusta, si esalta, fa le scelte giuste, con lucidità e insieme lascia spazio all`istinto. Ho notato soprattutto che serve di più al corpo. Poi, soprattutto, se l`è goduta, si vedeva che voleva star lì. E il Matteo vivo e voglioso che si fa meno domande e si risponde sul campo può portare questa carica anche negli altri tornei, intanto sulla terra in altura di Gstaad e Kitzbuehel che gli piace e dove ha già vinto, e poi sul cemento».[…]

Djokovic fatica in campo. E l’emozione per Murray (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Le perplessità sulla tenuta del ginocchio destro rimangono nella sua testa, ma coesistono col carattere del campione e con il desiderio di ritagliarsi un posto nella storia e forse nella leggenda, visto l`intervento al ginocchio del 5 giugno scorso. Novak Djokovic ha staccato il pass per il 3° turno a Wimbledon pur faticando più del previsto per domare il britannico Jacob Fearnley, wild card al debutto assoluto in uno Slam. Il Djoker ha vinto i primi due set con un break, mostrando però segni di nervosismo e insofferenza (verso il vento, il sole e il suo stesso angolo). Ha poi ceduto il terzo, palesando una certa insicurezza negli spostamenti verso destra. E nel quarto sul 2-3 si è trovato a fronteggiare due pericolose palle-break, cavandosi d`impaccio, prima di approfittare del pasticcio di Fearnley sul 5-5 (concessa palla break e doppio fallo), vincendo dopo tre ore. «C`era parecchio vento e le condizioni erano complicate, Jacob ha servito molto bene e brekkarlo è stata dura. Devo dire che nel quarto set sono stato anche un po` fortunato perché lui mi ha reso la vita davvero difficile. Forse potevo vincere in tre set, ma Fearnley avrebbe meritato di andare al quinto. Anche se sono veramente felice di non aver dovuto giocare un quinto set. Non so se ho avuto veramente la mentalità del campione, non mi sentivo particolarmente a mio agio. Il mio avversario mi ha costretto a guadagnarmi questa vittoria. Fisicamente sto bene, mi sento a posto, spero di migliorare giorno dopo giorno». […] Domani Djokovic troverà l`australiano Alexei Popyrin (n.47), mai così avanti nello Slam londinese. Tutto ciò mentre nella parte bassa del tabellone è uscito di scena quello che poteva essere l`ostacolo più insidioso per Nole, Hubert Hurkacz: il polacco n. 8 del mondo, sul 7-7 nel tie-break del 4° set si è infortunato alla gamba destra cercando una volée in tuffo e 3 punti dopo è stato costretto a ritirarsi, stringendo la mano al francese Arthur Fils sul 7-6(2) 6-4 2-6 6-6 (9/8). […] La giornata ha vissuto un altro momento di lacrime ed emozione. Per Andy Murray che dopo aver rinunciato al singolare, non avendo recuperato appieno dall`intervento alla schiena, ha perso al primo turno del torneo di doppio in coppia con il fratello Jamie contro gli australiani Rinky Hijikata e John Peers 7-6 (6) 6-4. Il 37enne scozzese, ex numero uno del mondo, campione sui prati londinesi nel 2013 e 2016, olimionico nel 2012 proprio qui, è stato celebrato da tutto il campo centrale, dalla famiglia e dai colleghi. Per lui un emozionante video celebrativo che ha ripercorso la sua carriera, con i messaggi, tra gli altri, di Roger Federer e Rafa Nadal, con Djokovic presente sul centrale.

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