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Wimbledon: Paolini batte Minnen in due set. Terzo turno contro Andreescu

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[7] J. Paolini b. G. Minnen 7-6(5) 6-2

Dopo il primo successo a Wimbledon in carriera, Jasmine Paolini prova ad avanzare ulteriormente nel tabellone. Avversaria di secondo turno è Greet Minnen, belga, un anno più giovane di Jasmine. Nessun precedente fra le due, nemmeno a livello junior.

Minnen arriva a questo match molto rodata per la superficie, visto che nel 2024 è alla sua undicesima partita su erba. Infatti dopo la sconfitta al primo turno del Roalnd Garros contro Rybakina, si è subito trasferita sui prati, disputando tre tornei: il W100 di Surbiton, e due WTA (‘s-Hertogenbosch, ed Eastbourne, passando dalle qualificazioni). Se a questi impegni aggiungiamo il successo di lunedì al primo turno contro Heather Watson, il bilancio stagionale su erba di Minnen è di 7 vittorie e 3 sconfitte. Da segnalare che in Olanda è riuscita a sconfiggere Donna Vekic (6-1, 0-6, 7-5). Insomma, Paolini è sicuramente favorita, ma l’impegno non è da sottovalutare.

Primo set: decide il tiebreak in un set punto a punto

Gli organizzatori, con una decisione presa in extremis, hanno spostato il match sul Court 1, e così lo spettaacolo può andare in scena malgrado la pioggia grazie alla protezione del tetto.

Paolini vince il sorteggio e sceglie di servire. Non si può nemmeno dire che lo faccia male (mette 5 prime su 6 punti giocati), ma Minnen è sorprendentemente solida nello scambio, non arretra di un centimentro dalla linea di fondo e ottiene subito il break. Per Jasmine non c’è il tempo di entrare con calma del match, è subito sotto e deve spingere. E lo fa bene: alza la potenza dei colpi e così riesce a far sbagliare più spesso Greet; arriva immediato il controbreak: 1 pari.

Per Paolini prendere più rischi è una strategia che ha funzionato nello scambio. Alla battuta però c’è ancora qualcosa da sistemare. Spingendo di più non entrano le prime e così in un game giocato quasi solo con le seconde Minnen riesce di nuovo a ottenere il break. Il terzo su tre game giocati. Quarto game: anche in questo caso Paolini riesce a rispondere bene e al termine di una game da 10 minuti, ottiene il secondo controbreak: 2 pari senza che si sia mai tenuta la battuta.

Il quinto game è quello che inverte la regola: finalmente Jasmine serve bene e chiude addirittura a zero la situazione. E anche Minnen si adegua: tiene la battuta a zero. Il match sembra avere preso una piega più da erba: ora la battuta comincia a diventare un elemento a favore: tre game di fila per chi serve.

Nono game: Paolini continua a rispondere bene e conquista l’ennesimo break di vantaggio: 5-4 e servizio. Ma invece che consolidare il vantaggio ha un calo di tensione: comincia il game con un doppio fallo e lo termina molto rapidamente perdendolo a zero. Tutto da rifare. In questo set nessuna delle due riesce a prendersi un vantaggio determinante, e così il tiebreak diventa la soluzione inevitabile.

Tiebreak. Come a inizio partita, prevale sempre chi risponde: si arriva sul 4-4 con otto punti persi da chi è al servizio. Ma a questo punto Jasmine entra in modalità “Top 10”; non sbaglia più nulla e vince 3 dei 4 punti successivi. Il tie è suo per 7-5 in 57 minuti di gioco.

Secondo set: sullo slancio, Paolini prende il largo

Poteva mancare un nuovo break in apertura? Con Minnen al servizio Paolini si aggiudica un altro game da dieci minuti, partendo così in vantaggio. Vantaggio finalmente consolidato tenendo bene la battuta: 2-0 Paolini.

Greet sembra avere accusato il colpo e Jasmine alza ulteriormente il livello. Nuovo break ottenuto addirittura a zero, impreziosito da un quindici vinto dopo una serie di prodezze difensive che entusiasmano il pubblico. Il parziale per Paolini si allunga (diventerà 12 punti a 1), altro game a zero per il 4-0.

Minnen riesce a tamponare l’emorragia al quinto gioco, nel quale finalmente tiene la battuta. Avere mosso il punteggio le dà la forza di reagire: gioca con tutta l’aggressività che può e riesce a recuperare un break: 4-2 Paolini, che forse aveva cominciato a pensare che il più fosse fatto.

Jasmine però non sembra intenzionata a tornare a un set testa a testa come il primo. Riparte decisissima, risponde alla grande e torna avanti di due break: 5-2. Infine, come già nel primo turno contro Sorribes, il suo ultimo game è impeccabile: lo chiude a zero con un rovescio lungolinea vincente. 6-2 in 35 minuti.

Una gran bella partita, a mio avviso soprattutto per merito di Minnen. Non equivocate: Paolini è una Top 10, che possa giocare ad alto livello è più che logico. Ma che Minnen potesse esibirsi con questa qualità non era affatto scontato. L’ho seguita in passato diverse volte e non l’avevo mai vista così capace di contenere gli errori, soprattutto dalla parte del rovescio. Va detto che sull’erba quando Greet non si sente sicura di utilizzare il rovescio in topspin ha come risorsa efficace quello slice, e così l’equilibrio del suo gioco non ne risente. Sempre che abbia la condizione di forma mostrata oggi.

Il saldo vincenti/errori non forzati dell’intero match conferma la qualità, con entrambe le contendenti in positivo: Paolini ha chiuso a +10 (29/19) Minnen a +4 (21/17).

Sia Jasmine che Greet sono giocatrici ormai esperte, dotate di manualità e capaci anche di soluzioni meno standardizzate. Sanno variare il ritomo, usare le smorzate e chiudere i punti a rete.
Ma sul piano della mobilità e della coprtura del campo Paolini è una spanna sopra.

Queste le prime dichiarazioni di Paolini nell’intervista a bordo campo: “Il primo set è stato un “duro lavoro”, lei ha giocato molto bene. Sono molto felice di poter esibirmi qui, in un campo speciale come questo”. E poi la domanda sul terzo impegno: “Al prossimo turno contro Andreescu sarà difficile ma a questo punto non si trovano più avversarie facili. Ci ho giocato contro al Roland Garros un mese fa: partita dura (vinta) in tre set, ma su una superficie completamente diversa“.

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