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Wimbledon, Bronzetti: “Potevo spingere di più. Essere alle Olimpiadi è un ‘sogno'” [ESCLUSIVA]

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Il sorteggio non era stato benevolo con Lucia Bronzetti, che alla vigilia dell’esordio a Wimbledon 2024 sapeva di trovare un’avversaria tosta al debutto in Leylah Fernandez. Eppure ad inizio match questa disparità non si è vista in modo tanto marcato con un piccolo vantaggio da parte della n. 81 del mondo. Alla fine, però, ha vinto la canadese, che si è quindi qualificata al secondo dove se la vedrà con Caroline Wozniacki. Intanto la riminese, al termine dell’incontro, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa in esclusiva al nostro Vanni Gibertini, presente sul posto.

D: Non un bel periodo a livello di sorteggi, ma come pensi di aver giocato contro Leylah Fernandez?

Lucia Bronzetti: Tutto sommato penso di non aver fatto una brutta partita, lei sappiamo che arriva da un periodo buono e in più è una giocatrice molto forte, quindi dal mio canto l’unica cosa che posso rimproverarmi è quando ero sopra di un break all’inizio e ho rallentato un paio di game e dovevo provare a spingere di più. Lei ha ritrovato sempre più fiducia e con le palle nuove ha giocato sempre meglio. Alla fine secondo me come partita ho lavorato bene, ci ho provato, sicuramente c’è da lavorare su alcune cose in cui lei è superiore, come la risposta e il gioco da fondo campo in cui mi metteva tanta pressione. Mi manca quello scalino che mi permette di credere di poter battere anche questo tipo di giocatrici“.

D: Credi che sia una questione di erba o di livello di gioco al di là della superficie?

Lucia Bronzetti: “Sicuramente lei sulle superfici veloci è migliore, se l’avessi incontrata sulla terra probabilmente sarebbe stata una partita diversa. Poi è una giocatrice a cui piace stare vicino e sull’erba questo frutta di più”.

D: Tu dove credi di dover lavorare specificatamente per il gioco sull’erba, anche se si gioca cinque settimane all’anno?

Lucia Bronzetti: Sicuramente in risposta e soprattutto con una mancina non ci avevo mai giocato sull’erba, quindi era un fattore di maggiore difficoltà. Poi da fondo campo dovrei avere più coraggio di avvicinarmi alla palla dopo un bel colpo, a volte aspetto troppo guardando prima dove ho tirato”.

D: Adesso cosa pensi di fare dato che questo è un anno particolare con le Olimpiadi sulla terra?

Lucia Bronzetti: Sì, questo è sicuramente un anno particolare, ci sono cambi di superficie ravvicinati, quindi bisogna sapersi adattare in fretta. Adesso vediamo come va il doppio, poi penso di giocare Contrexéville, che è un 125, Palermo e mi preparerò per le Olimpiadi. Vediamo come vanno e poi penso di essere in quali a Toronto. Appena perdo partirò subito e cercherò di adattarmi il più in fretta possibile al cemento, purtroppo è un po’ difficile. Se fossero state sul cemento avrebbero giocato anche altre giocatrici. Ma le Olimpiadi sono le Olimpiadi ed essere dentro è un ‘sogno’, quindi anche a discapito della programmazione e dei punti mi godrò l’esperienza e cercherò di fare il mio meglio. Partiremo il 23 o il 24 luglio e ci saremo per la cerimonia di apertura”.

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