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Wimbledon, Sinner: “L’importante è essere felici e onorati di scendere in campo”

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A pochi giorni dall’esordio sul manto verde dell’All England Club, il numero uno al mondo si concede ai microfoni dei giornalisti nel media day londinese, in vista del primo turno in cui affronterà il tedesco Hanfmann. L’azzurro pare essere in ottimo stato di forma e, dopo il trionfo ad Halle, Jannik desidera spingersi oltre anche nel torneo di Wimbledon, dove si presenterà da numero 1 del seeding.

D: A che percentuale sei attualmente e che cosa si può ancora migliorare?

Jannik Sinner: “Non so a che percentuale sono, sicuramente sono ad una buona percentuale, ma sono sicuro al 100% che questo non è il mio massimo, anche perché, quando hai un’età come la mia, non puoi essere già al 100%. Speriamo di esserlo a 28-29 anni, dove hai già fatto tanta esperienza, il corpo è maturato, fatto tanti allenamenti, secondo me lì poi sarò al 100%. Secondo me abbiamo fatto un ottimo lavoro, adesso sto servendo meglio, sta andando tutto un po’ meglio, ovviamente non possiamo guardare solo come andrà questo torneo. Credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro, come abbiam visto negli scorsi tornei, speriamo vada bene anche qua”.

D: Rispetto all’anno scorso, qui, dove arrivavi con meno aspettative, in cosa ti senti migliorato?

Jannik Sinner: “Secondo me ho sicuramente più fiducia, frutto di tutto il lavoro che abbiam fatto e dei risultati che abbiamo raggiunto negli scorsi mesi, però ripeto, secondo me è importante sentirsi onorato di esser qua, è un torneo molto speciale, e forse, anche diverso da tutti gli altri, quindi vediamo come va, la cosa più importante è essere felice in campo e provare ad esprimersi al meglio.

D: Ti ricordi la prima volta che hai giocato sull’erba? E perché è importante per te partecipare alle olimpiadi?

Jannik Sinner: C’è tanto onore ad andare alle Olimpiadi, mi fa tanto piacere e speriamo di fare un buon torneo. Ora però siamo qui e stiamo provando ad essere pronti per lunedì. La prima volta che ho giocato qui è stata durante delle qualificazioni a Roehampton, dove ho perso al primo turno contro Bolt, lo ricordo ancora. Ricordo anche delle immagini quando ho giocato qua, sul campo 18 con Fucsovics.

D: Jannik, ci hai detto spesso che non guardi i tabelloni, ma come ti fa sentire vedere il tuo nome, numero 1 in uno slam?

Jannik Sinner: “È molto bello, ma tutti vogliono vincere. La pressione c’è e ci sarà sempre, mi fa capire il duro lavoro fatto negli scorsi mesi e anni e ci rende contenti, ma non ci accontentiamo mai. Continuiamo a lavorare e a spingere”.

D: Abbiamo visto che in allenamento hai già battuto Novak qui sul Campo Centrale. Lui ha fatto l’intervento al ginocchio poche settimane fa. Come hai trovato il suo gioco? È vicino al suo meglio o ci sono ancora margini di miglioramento?

Jannik Sinner:Penso che si senta bene con il ginocchio, però dovete chiederlo a lui. Non posso rispondere su come si senta fisicamente. Abbiamo palleggiato giusto 45 minuti, quindi è dura capire quale sia il suo livello di gioco attuale. Di sicuro lui è uno dei più grandi a giocare su questa superficie. Quindi per me è stato un enorme privilegio, un onore, allenarmi con lui. Per la risposta a tutte queste domande dovremmo chiedere direttamente a lui o semplicemente aspettare i prossimi due-tre giorni quando avrà inizio il torneo”.

D: Non so se hai guardato il documentario di Federer. Alla fine del documentario si parla molto delle rivalità. Si vedono loro tre [n.d.t.: Roger, Rafa e Nole] in lacrime, un sacco di emozioni. Quella rivalità può insegnare qualcosa alla generazione di giocatori alla quale appartieni?

Jannik Sinner: Non l’ho ancora visto. Non so esattamente come sia stato realizzato ma posso immaginarne un po’ il contenuto. Per me la lezione più preziosa sta in come abbiano imparato a crescere come giocatori mentre si sfidavano l’uno con altro. A un certo punto è arrivato Rafa e Roger ha iniziato a faticare un po’. Alla fine ha trovato il modo per batterlo. In seguito è arrivato Nole. Penso che la rivalità contribuisca all’evoluzione di un giocatore e aumenti il livello di gioco di ognuno dei contendenti. Loro tre hanno raggiunto il 100% in ogni aspetto del gioco. Questo è il mio sogno: arrivare alla fine della mia carriera avendo raggiunto il 100% delle mie capacità fisiche, delle mie capacità mentali e della qualità del tennis giocato.

D: Puoi dirci quello che ami di più del tennis e quello che invece ti piace di meno?

Jannik Sinner: “Come ho sempre detto, sono molto fortunato, perché tutto è iniziato come un hobby quando ero un ragazzo e adesso è diventato il mio lavoro. In verità, nella mia mente rimane ancora un hobby. Adoro scendere in campo e giocare. Non c’è posto migliore per farlo che nei grandi stadi gremiti di pubblico. Mi ritengo molto fortunato: Penso che al momento non ci siano degli aspetti negativi. So bene quanti sacrifici ho fatto per essere nela posizione in cui mi trovo ora. È sempre un grande onore entrare in campo. Penso che questa sia una relle ragioni per cui amo il tennis. Non prendo nulla per scontato. Sentirsi onorato di scendere in campo e divertirsi: penso che questa sia la cosa più importante.

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