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Mattia Bellucci e il sogno di Wimbledon diventato realtà

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Australian Open 2023, Roland Garros 2024 e Wimbledon 2024. Si parte dal cemento, si scivola sulla terra e si arriva al torneo di tennis più prestigioso al mondo. I Championships. Mattia Bellucci ce l’ha fatta. Il 23enne nato a Busto Arsizio, ma sviluppatosi tennisticamente a Castellanza sotto la guida del padre Fabrizio, non ha certamente la storia del talento precoce affermatosi sin dalla tenerissima età. Il tennista azzurro, mancino, con la fascetta, i capelli raccolti e una grinta da vendere fino a due anni fa non aveva ancora disputato un match in un tabellone principale di un Challenger. Ora, a due anni di distanza, debutterà a Wimbledon.

Ma facciamo un passo indietro. Mattia, nei pomeriggi da teenager, si allenava. Frequentava le scuole superiori e, una volta suonata la campanella, inforcava la racchetta e raggiungeva il padre, maestro nazionale, al circolo. Finiti gli studi, il tennista lombardo ha deciso di fare sul serio con il tennis, affidandosi alla gestione tecnica di Fabio Chiappini, affiancato sempre dal padre. L’esordio a livello ITF è datato 2018, ma i primi buoni risultati arrivano solamente nel 2021. Ad aprile, la finale al M15 di Sharm el-Sheikh, ad agosto il primo titolo a Monastir sconfiggendo in finale il connazionale Luca Potenza.

Il 2022 è l’anno in cui si sale il primo scalino a livello professionistico. Nei primi sei mesi della stagione Mattia si aggiudica ben cinque titoli ITF: tre sul cemento, uno sul cemento indoor e uno su terra rossa, testimoniando quindi un più che discreto adattamento a tutte le superfici. A luglio arriva l’esordio a livello Challenger a Verona, suggellato dalla prima vittoria a questo livello contro il connazionale Federico Gaio. Di lì a pochi mesi, si sale ancora.

A ottobre supera le qualificazioni del Challenger di Saint Tropez, arriva all’ultimo atto e sconfigge quel Matteo Arnaldi, suo coetaneo, che poche settimane dopo avrebbe disputato le Next Gen ATP Finals e l’anno successivo sarebbe entrato tra i primi cinquanta tennisti del mondo. Con la fiducia a mille, Mattia si ripete la settimana successiva e conquista pure il titolo Challenger a Vilnius annullando un match point in finale.

Il 2023 inizia come meglio non potrebbe. Atterrato a Melbourne Bellucci, alla prima presenza in un tabellone cadetto di un Major, sconfigge uno dopo l’altro Tung Lin Wu, Francesco Passaro e Luciano Darderi. Ciò vuol dire, pass staccato per il tabellone principale dell’Australian Open. Al primo turno si trova dal lato opposto della rete il francese Benjamin Bonzi: mette in tasca il primo set ma poi è costretto ad arrendersi. Dal lunedì successivo la fine del torneo arriva però il best ranking, che tutt’ora resiste: numero 142 ATP.

La stagione prosegue un po’ sottotono. Mattia fatica a ritrovare il suo miglior tennis e per mesi non riesce a portare a casa due match consecutivi. Ci prova a livello Challenger, nelle qualificazioni di qualche torneo ATP e pure nel tabellone cadetto del Roland Garros. Purtroppo, però, niente da fare. Il clic arriva a fine giugno nel luogo migliore del mondo a livello tennistico: Wimbledon. L’azzurro vince i primi due turni di qualifiche ma, dopo essersi trovato un set pari contro Dominic Stricker, è costretto a riporre le armi.

Passano i mesi. Mattia raccoglie qualche quarto di finale a livello Challenger, prova la prima esperienza allo US open nel tabellone cadetto e a inizio settembre, finalmente, torna al successo. A Cassis, in Francia, strappa il terzo titolo Challenger liquidando in finale 6-3 6-4 il ceco Tomas Machac. Un mese dopo raggiunge l’ultimo atto anche al Challenger di Malaga ma, questa volta, non riesce a portare a casa la coppa.

Ed eccoci arrivati al 2024, iniziato però senza sfavillare. Per i primi quattro mesi e mezzo Bellucci fatica a esprimere un buon livello di tennis. Con la grinta che lo contraddistingue, però, non si perde d’animo e si presenta al Roland Garros a testa alta. Batte Martineau, Harris e Moro Canas centrando così il tabellone principale dello Slam parigino. Al primo turno disputa una partita straordinaria contro Frances Tiafoe, portandosi persino avanti due set a uno. Arrivati lì, però, la 25esima testa di serie tira fuori l’esperienza e prevale al quinto dopo quasi quattro ore di tennis. Certo, una sconfitta è sempre una sconfitta, però si vede un gran Mattia Bellucci mettere in difficoltà un top player. Cosa non da poco.

Si giunge quindi all’attualità. Arriva la breve (ma intensa) stagione sui prati e il 23enne lombardo scalda i motori agguantando la semifinale al Challenger di Nottingham. L’antipasto è servito. Il primo e sostanzioso piatto arriva una decina di giorni dopo. Siamo nel presente e Mattia si è appena qualificato per il suo primo tabellone principale di Wimbledon. Annullati due match point al croato Duje Ajdukovic nel primo turno delle qualificazioni; poi il successo in due set contro l’esperto spagnolo Bernabe Zapata Miralles e infine il capolavoro in quattro set firmato contro l’ex numero 7 al mondo David Goffin.

La volée vincente di dritto e le meritatissime lacrime sono le ultime immagini del nostro giocatore che, con un tennis insidioso spinto dalla carica agonistica, all’inizio della prossima settimana realizzerà il sogno di ogni bambino con in mano una racchetta: giocare lì dove il tennis raggiunge l’apice, nel luogo dove si creano le storie più belle. Wimbledon.

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