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Berrettini guarda avanti: “Contro Giron la chiusura del tetto mi ha frenato. Adesso testa a Wimbledon”

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Una sconfitta in rimonta non è mai piacevole. Specie in un momento in di forma come quello che sta attraversando adesso Matteo Berrettini, in netta crescita dopo mesi opachi, fatti di ritiri e incertezze.

La sconfitta patita agli ottavi di finale di Halle per mano di Marcos Giron non deve offuscare ciò che di buono Matteo ha raccolto sin qui nello swing erbivoro. La settima di Stoccarda è stata incoraggiante da questo punto di vista, nonostante la finale persa. Ai microfoni di Sky Sport il tennista romano ha provato ad analizzare i motivo della sconfitta.

“Il tennis è così, soprattutto sull’erba. Pochi punti cambiano la partita. Ho avuto le mie chances sul 3-3 (30-30) nel secondo set, forse potevo giocare un po’ meglio. Altre palle break le ho avute all’inizio del terzo. Poi hanno chiuso il tetto dicendomi che piovesse anche se non mi sembrava”.

Il momento che ha cambiato l’inerzia del match è stato proprio questo secondo Matteo. “Una volta chiuso il tetto le condizioni cambiano parecchio e il campo era forse ancora più lento, e questo non aiuta il mio tennis ovviamente. Detto questo non sto cercando scuse, un dato di fatto è che lui da lì in poi ha iniziato a giocare molto bene, solidissimo. Ho perso io un po’ di lucidità al servizio e il match è girato. Mi dispiace perché mi sentivo molto bene e stavo giocando bene, un rientro così non me lo aspettavo neanche io”.

“Fisicamente sto bene, il corpo in generale si sta abituando a tanti servizi e tante risposte, a muoversi sempre di più – chiosa Berrettini. E come se fosse l’inizio della stagione per me, quindi adesso testa a Wimbledon”.

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