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ATP Halle: Berrettini comincia bene ma cala e cede al terzo set con Giron

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M. Giron [SE] b. M. Berrettini 3-6 6-4 6-3

Matteo Berrettini esce forse a sorpresa nel match di ottavi di finale contro lo statunitense Marcos Giron, che vince in rimonta 3-6 6-4 6-3. L’italiano inizia benissimo e si prende il set con un solo break, ma nella seconda frazione non si avvicina mai al break e permette al suo contendente di prendere sicurezza e di anestetizzare lentamente ma inesorabilmente le risorse migliori dell’azzurro. Il terzo set si decide anch’esso su un solo break ma lo scambio vede progressivamente un solo padrone, il valoroso Giron.

Il segnale meno piacevole, al di là della sconfitta che può capitare contro un giocatore di valore come il californiano, è il vistoso calo atletico dopo un’ora e mezzo di tennis non troppo elaborato in termini di lunghezza degli scambi. Visto il ritmo di partite che Matteo sta tenendo da dieci giorni a questa parte dopo l’assenza forzata, ora è importante riprendere gli allenamenti e lavorare sulla tenuta, per atterrare a Londra nella condizione migliore possibile.

Berrettini sale al sessantesimo posto del ranking, Giron rientra nella top 50 vicinissimo al suo best ranking di 44 e sfida venerdì Hubert Hurkacz.

Primo set: pochissimi scambi, dominano i servizi e Berrettini trova l’unico break che vale il set

Matteo è in partenza meno esplosivo in termini di ace, servendone uno per game nei suoi primi due impegni al servizio, ma nel primo dei due giochi ci sono cinque prime palle in campo che il movimento elaborato del dritto dello statunitense fatica a controllare. Verificata prontamente l’efficacia del proprio colpo di inizio gioco l’atleta romano, che nel primo punto del match segue a rete uno slice in diagonale di rovescio e chiude con una bella volée di rovescio, parte subito a caccia del break.

Giron è subito in imbarazzo e spinge un dritto inside in non troppo profondo, che Matteo gli rimbalza con un passante incrociato di dritto in corsa. Il tabellone dice 0-30 quando Berrettini esce dalla diagonale dei rovesci con un monumentale, strisciante slice lungolinea su cui Giron accrocchia una drittata che atterra oltre la riga orizzontale; tre palle-break, più che sufficienti dal momento che Marcos serve il doppio errore nella prima.

Lo 0-3 iniziale si tramuta in 2-5 quando Giron stabilizza la battuta e ne reclama il rispetto: se però si tratta di ribattere allora la bordata di Berrettini non è rimandabile e soprattutto il rovescio con il taglio sotto di Berrettini pesa una tonnellata per le risorse del californiano.  

Giron fa undici su undici al servizio dopo aver ceduto il turno nel secondo game, ma anche Matteo va di fretta: in venticinque minuti è 6-3 per l’italiano, sei ace per lui e complessivamente, se togliamo i punti del romano nel game del break, ci sono solo tre punti per chi risponde. O almeno ci prova.

Secondo set: Giron cresce alla distanza e opera il break decisivo

Giron serve subito e si fa aggredire fino al 15-30, che impatta con un ottimo servizio vincente. Ci sarebbe spazio per tentare subito il blitz del break come all’alba della frazione precedente, ma Berrettini si confonde con due rovesci coperti in manovra e li indirizza oltre la linea dell’out. Due errori non forzati dell’azzurro consentono così a Giron di scrivere 1-1.

Il lavoro con il back tagliato di Berrettini è ora un filo meno efficace e Marcos ritrova il tempo per ripristinare l’esplosività del proprio drive, con il quale può spostare Matteo dal centro del campo. Il tennista romano risale da 0-15 nel terzo game concludendo con un dritto inside in uno scambio in cui l’americano era riuscito a tenere il comando in manovra; bravo The Hammer ma Giron sta crescendo.

L’americano ricorre in risposta allo slice a una mano per attutire la stoccata ma si risolve a praticare il movimento anche in fase di manovra, sorprendendo Berrettini. Matteo nel settimo game si arrampica sul 30-30 ma la ribattuta di rovescio su una seconda palla di Giron gli casca in rete e l’americano si rifugia nel 4-3.

Si gioca di più ma nei primi otto game non si va mai ai vantaggi. Giron ha l’occasione per mostrare le risorse su cui può contare: con buona velocità di braccio il numero 53 del seeding ammorbidisce con maggiore sicurezza le sciabolate bassissime di Matteo e contrattacca con il dritto coperto, il suo colpo prediletto.

Berrettini si reca in battuta sul punteggio di 4-5 e il suo rivale conferma l’atteggiamento maggiormente aggressivo: l’azzurro deve correre per evitare che lo scambio si prolunghi troppo e si prende il 30-15 con una volée di dritto. Giron si riavvicina e trova il primo game ai vantaggi in risposta con una ribattuta di dritto perfetta; l’americano conquista la prima palla-break con una azione sempre di drive al termine di uno scambio prolungato, situazione che si vede sempre meno di rado e che premia quasi sempre il californiano.

Matteo spinge anche con la battuta di scorta e annulla il pericolo, che si ripropone però nel punto successivo; ci vuole ancora la seconda di servizio ma stavolta e Marcos che emerge dallo scambio con un contropiede di dritto che lascia l’italiano sul posto: 6-4 e una frazione a testa.

Terzo set: Matteo manca il break in apertura e si spegne fisicamente, Giron chiude 6-4

Berrettini affronta come in finale a Stoccarda il set decisivo, anche in questo caso con l’impressione che il suo avversario stia piano piano prendendo il sopravvento; Giron impone il suo ritmo con crescente continuità e con ottimo vigore atletico. Matteo riparte in ribattuta e con coraggio e sulla scorta di un rovescio tagliato superbo schiaccia sul prato la volée di dritto dello 0-30, che diventa il 15-40 delle due palle-break. La prima se ne va dopo un lavoro ai fianchi di Giron che insiste sul lato sinistro della difesa di Berrettini fino a chiudere con un ottimo colpo al volo di dritto, mentre la seconda evapora in un servizio pesantissimo e irreplicabile.

Niente break, dunque, l’atleta romano però non si scompone e chiede alla battuta di tenerlo in quota: il quarto game è suo in solo quattro punti e si materializza il 2-2; Giron non gli è da meno e in partenza nel game successivo disegna la demi-volée di rovescio incrociata che ci ricorda McEnroe. Marcos sorride, Matteo anche. Nel sesto game di nuovo il numero e l’efficacia di prime palle di Matteo scende e il suo rivale entra con prepotenza nello scambio; Berrettini si piega meno e non governa più la profondità dei suoi colpi. Giron risponde sempre con un posizionamento più vicino alla linea di fondo e tutto quanto detto gli vale la doppia palla-break del 2-4: sulla prima Matteo approccia bene il net con il dritto ma lo scambio della seconda si prolunga e l’ultimo rovescio dell’azzurro si ferma in rete. Giron sale 5-2 e chiude all’ottavo game, con pieno merito.

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