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Il Challenger di Perugia è di Darderi: Luciano bussa alle porte dei primi 30

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Mentre il pubblico affluiva, numeroso come sempre, per riempire gli spalti del CT Perugia, a dispetto degli Europei di calcio, Marcello Marchesini, patron di MEF Tennis Events deve aver pensato: “comunque vada sarà un trionfo”. Ed è infatti così, perché il consuntivo del torneo non può che essere entusiasmante: pubblico numerosissimo e giocatori felici di essere qui. Sono questi gli ingredienti principali della formula MEF, della loro gentile professionalità che attira il pubblico e invoglia gli atleti. Infatti come potrebbe spiegarsi diversamente la presenza qui di Luciano Darderi, ormai a tutti gli effetti un top player? Non ci sono ragioni di superfice, visto che ormai sta iniziando la stagione dell’erba, e forse nemmeno di classifica perché gli eventuali 125 punti della vittoria non è detto che possano garantirgli un posto tra le teste di serie a Wimbledon. E’ che Luciano qui si sente a casa, come dimostra la semifinale del 2022 ottenuta da quasi sconosciuto e la vittoria dello scorso anno a Todi, proprio dove è iniziato il percorso della famiglia Marchesini, i cui componenti citiamo con piacere: oltre a Marcello la moglie Elisabetta e le figlie Elena e Federica, vero braccio operativo della struttura. Intanto il pubblico si è sistemato e si può iniziare con la curiosità di scoprire se Luciano Darderi sarà il primo italiano a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del torneo. Ovviamente Sumit Nagal non sarà d’accordo, forte del suo eccellente stato di forma, testimoniato dalla vittoria della scorsa settimana ad Heilbronn. Anche se in realtà il suo cammino qui in Umbria non è stato facilissimo, costretto due volte al terzo set e rischiando tantissimo contro il nostro Alessandro Giannessi. Più facile il percorso di Darderi che non ha perso un set, battendo in scioltezza Cinà, Pellegrino e Fognini, faticando appena un po’ contro Daniel Altmaier. E Darderi infatti è autore di una partenza sprint perché nel terzo game strappa subito il servizio all’avversario e prende fiducia, se mai ce ne fosse stato bisogno, sballottando l’avversario da una parte all’altra del campo. Nagal appare un po’ frastornato e, incapace di reagire, nel quinto gioco subisce un secondo break regalando all’avversario un vantaggio che pare incolmabile. Arriva così, quasi inevitabile, un terzo break che consegna a Darderi un primo set che ha letteralmente dominato. Stessa musica all’inizio del secondo parziale con l’italo-argentino che strappa per l’ennesima volta il servizio a Nagal. La cui reazione arriva però inaspettata nel successivo game quando a sorpresa restituisce il break e sembra poter rientrare in partita. Ma è solo un’illusione ottica perché Darderi riprende a spingere con immutata energia e Nagal si inabissa di nuovo fino al 6-1 6-2 finale. Per il 22enne di Villa Gesell è il terzo titolo a livello Challenger, oltre ovviamente all’ATP 250 vinto a febbraio sulla terra rossa di Cordoba. Con questo risultato da lunedì Darderi dovrebbe salire alla posizione n.34 ATP, suo nuovo best ranking e, tutto sommato, potrebbe anche scapparci una testa di serie a Wimbledon, anche se ovviamente non dipende più da lui ma da eventuali forfait, con Djokovic e Bublik tra i primi indiziati.

Intanto sull’erba inglese di Nottingham (Challenger 125) si conclude con una piccola delusione l’avventura di Mattia Bellucci che viene fermato in semifinale (6-3 6-1) dal padrone di casa Jacob Fearnley, proveniente dalle qualificazioni. Peccato perché l’azzurro sembrava trovarsi davvero a proprio agio su una superfice dove, pur avendo disputato in totale solo 14 match, sta mettendo in mostra una discreta predisposizione con il suo mancinismo infarcito di colpi anomali, spesso al limite dell’estemporaneità. Il tennista lombardo sembra decisamente in crescita dopo un lungo periodo di adattamento alla sua nuova realtà di classifica, una classifica che sembra sorridergli di nuovo e lo vede risalire al n.145, a soli tre posti dal suo best. Tanto per la cronaca Jacob Fearnley ha poi anche vinto il torneo, battendo in una finale tra carneadi il connazionale Charles Broom (n.195) col punteggio di 4-6 6-4 6-3.

Per Fearnley è il primo successo Challenger in carriera che gli regala il nuovo best ranking alla posizione n.274 ATP.

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