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Roland Garros, Zverev: “Non perderò il processo in Germania. Nadal all’esordio? Pensavo fosse uno scherzo” [VIDEO]-

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Nonostante sia testa di serie numero 4, Alexander Zverev non è riuscito ad evitare un primo turno scomodo al Roland Garros: il fresco campione degli Internazionali BNL d’Italia dovrà, infatti, vedersela contro niente meno che Rafael Nadal, colui che a Parigi ha trionfato per ben quattordici volte nel corso della sua scintillante carriera. Il tedesco ha parlato in conferenza stampa di come ci si prepara ad un match di questo calibro, del suo amico – e spesso compagno di doppio – Marcelo Melo e del processo che si terrà a suo carico in Germania, dove Zverev sarà chiamato a scagionarsi dalle accuse di violenza domestica (che lui smentisce categoricamente).

D. Quando hai saputo di dover affrontare Nadal al primo turno? Qual è stata la tua reazione?

Ero in campo con Rublev, avevamo fatto un’ottima sessione di allenamento. Quando abbiamo finito è arrivato mio fratello [Mischa Zverev, n.d.r.] e me l’ha detto. All’inizio non ci credevo, pensavo stesse scherzando. Avrei voluto, onestamente, affrontare Rafa almeno un’altra volta in carriera perché non volevo che questa rivalità finisse nel ricordo del mio infortunio di due anni fa. Quindi avrei voluto affrontarlo, ma idealmente ciò sarebbe accaduto più avanti nel torneo. Ma va bene così: lui non è testa di serie e può capitare già al primo turno contro chiunque. È un tabellone complesso per entrambi, vedremo cosa accadrà lunedì”.

D. Quant’è difficile giocare pensando che dall’altra parte della rate c’è un giocatore a cui è stata dedicata una statua fuori dallo stadio?

Nella mia mente penso che affronterò la miglior versione di Rafael Nadal, mi aspetto che lui sia al meglio delle sue possibilità. Penso che giocherà il miglior tennis da tanto tempo. C’è spesso stato qualche dubbio, come quando nel 2022 arrivò qui senza aver vinto Montecarlo, Madrid o Roma. Arrivò al Roland Garros e qualcuno dubitava di lui, ma ha comunque dominato tutto il torneo”.

D. Parlando di Marcelo Melo, com’è iniziata la vostra amicizia?

Rende la mia vita più semplice, è come un membro della famiglia per me. La nostra amicizia è iniziata tanto tempo fa, quando sono entrato a far parte del tour. In pratica è iniziata giocando insieme alla PlayStation, giocando a FIFA insieme durante i tornei. Poi il rapporto si è evoluto e siamo andati insieme a cena, abbiamo fatto insieme svariate esperienze fuori dal campo, sono stato invitato al suo matrimonio ed eccoci qua dieci anni dopo”.

D. Durante il Roland Garros ci sarà il processo a tuo carico in Germania. Può questo pensiero condizionarti durante il torneo?

Assolutamente no. Credo nel sistema di giustizia tedesco e credo anche nella verità. So quello che ho fatto e so quello che non ho fatto: questo è ciò che verrà a galla durante il processo e devo crederci. Tutto il resto non dipende da me, e comunque penso che non perderò la causa. Non c’è alcuna possibilità che ciò accada. Ecco perché gioco tranquillo e penso che i miei risultati lo abbiano dimostrato: ho vinto il titolo a Roma e adesso mi trovo qui. Se questo pensiero fosse nella mia testa non riuscirei a giocare in questa maniera”.

Mario Boccardi

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