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Piemonte Open, Sonego: “Grande emozione giocare qui, il pubblico mi ha aiutato a vincere”-

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Vittoria in rimonta per il beniamino di casa, letteralmente, Lorenzo Sonego, trionfante al terzo set contro un’ottima versione dell’argentino Federico Coria.

Dopo un inizio traballante e nervoso, forse condizionato dalla pressione del pubblico nel proprio quartiere, Sonny è riuscito a sciogliere il braccio, lasciando andare i colpi e prendendo il controllo del gioco. Coria, che da tempo non mostrava un livello così alto, si dimostra ancora una volta un avversario complicatissimo su questa superficie, giocando un primo set ai limiti della perfezione. Cede, alla fine, davanti a un Sonego bravo a restare in partita, aizzato dal pubblico presente.

Al prossimo turno, per l’azzurro, c’è (a sorpresa) J.J. Wolf, vincitore su Luca Nardi e Yannick Hanfmann.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Quali sono le tue sensazioni su questa partita?

Lorenzo Sonego: “È stata una partita molto positiva, sono riuscito a reagire a una situazione sfavorevole: lui aveva il controllo del match nel primo set, io ci tenevo a far bene e non riuscivo a esprimere il mio miglior tennis, ero un pochino bloccato. Sicuramente perdere il primo set mi ha aiutato a sbloccarmi: ho iniziato a pensare meno al punto e a giocare più libero. Da quel momento ho cominciato ad avere il pallino del gioco ed è stato tutto un po’ più facile: non facilissimo, ma almeno ho preso in mano gioco e match“.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Come hai detto, ci tenevi a far bene: eri un po’ teso perché giocavi in casa?

Lorenzo Sonego: “Prima volta che gioco sul centrale, in un circolo in cui sono cresciuto, quindi sicuramente. Tutta la gente tifava per me, mi ha sostenuto tanto: una situazione complicata da gestire, ma sono stato bravo a uscire dalle difficoltà in maniera molto positiva e reagendo bene. Questo mi ha aiutato a vincere la partita“.

D: A livello di emozioni, cosa ti ha dato questa prima partita qua?

Lorenzo Sonego: “Sicuramente è stata una bella emozione: avere qua gli amici con cui giocavo da piccolo e con cui sono cresciuto, è stato divertente averli li vicino e parlarci ogni tanto per caricarmi, con loro, la mia famiglia e il mio team. È stato bello, una grande emozione, e non vedo l’ora di scendere in campo domani per rivivere questo momento“.

D: Quello che hai vissuto ti fa venire ancora più voglia di uscire bene da questo torneo?

Lorenzo Sonego: “Sì, mi fa venir voglia di giocare ancora domani, cercare di dare il massimo per arrivare al fondo di questo torneo“.

D: Sembri rendere meglio quando la partita diventa una battaglia. A fine partita lui insisteva molto sul tuo rovescio, che forse adesso è il tuo punto debole, più a livello psicologico che tecnico. Come può un colpo cambiare in base alle emozioni? Quali sono le sensazioni di un atleta?

Lorenzo Sonego: “Penso di esser cresciuto molto dal lato del rovescio. Oggi forse nel primo set mi fossilizzavo a giocarne troppi: dovevo giocare col rovescio per poi spingere di dritto, non giocare 40 rovesci di fila. Sbagliavo e volevo stare troppo su quella diagonale, quando è importante giocare una palla che mi permetta di girarmi sul dritto e fare male, perchè col dritto faccio più male, quando mi giro da quella parte riesco a comandare di più. Quindi è stata li la svolta della partita. Il mio rovescio è efficace, ma non devo giocarne troppi”.

D: Coria su terra è ostico.

Lorenzo Sonego: “Sisi, è abituato a giocare su questa superficie. È un giocatore contro cui se non giochi al massimo tu, lui non ti concede niente, non regala, non fa errori: devi andare a prenderti il punto. Oggi ha anche fatto dei passanti incredibili togliendosi da situazioni molto difficili, in maniera pazzesca. Ha dimostrato di avere un’ottima mano. È stata una partita molto dura contro un avversario molto tosto sulla terra“.

Giovanni Pelazzo, Ubitennis: Pensi che l’avresti vinta anche in un contesto diverso? In qualsiasi altro stadio? O il pubblico ti ha dato una spinta in più?

Lorenzo Sonego: “Sicuramente il pubblico mi da una spinta in più. A giocare qua ti viene voglia dare di più, di portare a casa la partita: è uno stimolo in più, devo sfruttarlo, e oggi l’ho fatto bene. Da un’altra parte non so come sarebbe finita, ma devo abituarmi ad avere questo atteggiamento e questa voglia di vincere anche quando sono fuori casa”.

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