Jannik Sinner, forfait probabile al Roland Garros?-

Jannik Sinner è ancora a Torino e il suo lavoro di riabilitazione al J|Medical proseguirà almeno fino a mercoledì 14 maggio: nel corso del weekend il numero 2 del ranking mondiale, sotto lo sguardo attento del suo fisioterapista Giacomo Naldi e del preparatore atletico Umberto Ferrara, ha svolto esercizi in palestra e in piscina, in attesa, si spera il prima possibile, di ricominciare sul campo, con la racchetta.

Jannik, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, non vorrebbe- comprensibilmente- rinunciare per niente al mondo al secondo Slam stagionale, ma i pareri e la prudenza dei dottori che lo seguono saranno ovviamente decisivi: l’infortunio non è un infortunio grave, e questa è la buona notizia, ma l’anca è indubbiamente una zona delicata, soprattutto per un tennista, e Sinner e il suo staff non hanno nessuna intenzione di rischiare un peggioramento della situazione. 

Un’eventuale operazione obbligherebbe di fatto Sinner a concludere in anticipo il suo 2024, e nessuno vuole nemmeno immaginare un’ipotesi del genere.

Il Roland Garros comincerà domenica 26 maggio e il tempo sta cominciando a diventare un problema: pensare di poter competere in un torneo dello slam, tre set su 5, e oltretutto sulla terra battuta senza nemmeno una settimana di preparazione diventerebbe una specie di scommessa fin troppo ottimistica. La sensazione- una sensazione piuttosto scontata dopo la conferenza stampa romana di Jannik- è che il campione dell’Australian Open non prenderà il volo per Parigi: “Valuteremo attentamente la mia condizione, se dovrò fermarmi di più lo farò. Io vorrei giocare tutti i giorni, tutti i tornei, perché amo il tennis. Però la stagione è lunga e presentarmi impreparato a uno Slam con partite lunghe ai cinque set potrebbe essere controproducente”. 

Gli obiettivi dei prossimi mesi sono troppo importanti e troppo vicini per concedersi il lusso del rischio: Wimbledon, le Olimpiadi, il numero 1 del mondo (che potrebbe peraltro diventare meritatamente realtà nel giro di pochi giorni, senza nemmeno mettere piede in campo), l’estate americana sul cemento, una superficie sulla quale Sinner è diventato praticamente imbattibile a cavallo tra il 2023 e il 2024.

Nei prossimi giorni Jannik si sottoporrà dunque ad ulteriori esami e test, per poi, se tutto dovesse risultare “pulito”, rientrare in campo. Saranno quelli i giorni in cui verrà presa la decisione finale: Sinner proverà ad allenarsi, aumentando l’intensità, forzando sempre di più, mettendo alla prova l’articolazione. Non avrebbe nessun senso andare a Parigi sapendo di non poter competere, sapendo di rischiare una ricaduta o, peggio ancora, un problema più grave, sapendo di rischiare il forfait un giorno sì e l’altro pure, senza la tranquillità della salute. 

Non avrebbe nessun senso né dal punto di vista tennistico (gli slam sono innanzitutto una gara fisica) né, tantomeno, dal punto di vista clinico: perché un conto sono gli acciacchi (un atleta professionista convive tutti i giorni con il dolore), un conto invece sono gli infortuni, in particolare quelli più subdoli, quelli che, per capirci, se sottovalutati, rischiano di diventare ancora più seri, mettendo a repentaglio stagioni e carriere.

Quella di Sinner non sarà una corsa contro il tempo (chissà quanti altri Roland Garros giocherà in carriera) ma una scelta saggia, perchè non è il caso di fare drammi: se non dovesse sentire più dolore potrebbe anche pensare di partire per il Roland Garros. La condizione si ritrova in fretta, colpendo le palle, nelle rifiniture, approfittando oltretutto della sua testa di serie e di un’eventuale prima settimana di quelle comode. Gli avversari, se proprio vogliamo dirla tutta, non stanno messi così meglio di lui. 

Ma, considerando le sue parole e i pareri dei medici, sembra difficile possa coltivare il sogno dell’impresa, anche perché il confine tra impresa e follia merita il giusto rispetto, e Sinner sembra un ragazzo con la testa sulle spalle.