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ATP Roma, Tsitsipas: “Ora sono lontano, ma posso ancora diventare n.1. So cosa ci vuole”-

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Da Roma, il nostro inviato

Mettere il piede giusto appena si scende dal letto il lunedì può spesso dare inizio a una settimana positiva, una settimana da ricordare. Spererà che sia così anche Stefanos Tsitsipas, che ha raggiunto gli ottavi di finale agli Internazionali d’Italia. D’altronde la terra romana, e in effetti la terra in generale, sono sempre state di buon auspicio per il greco, che ambisce a conquistare i 6000 e più punti presenti nello swing sul rosso. Un obiettivo chiaramente non più concreto, ma farne il più possibile? Sembra ben determinato da questo punto di vista.

Lo trovo importante“, spiega il n.8 al mondo, “perché così massimizzi lo swing su terra battuta. Do un’occhiata alla classifica, e poi provo ad accumulare quanti più punti su ogni superficie, questo è l’obiettivo finale. Non ci sono molti punti da raccogliere durante la stagione sull’erba, ad esempio. Saranno 3.000 se fai miracoli, mentre sulla terra battuta sono circa 6.000. Ovviamente più punti in assoluto li si può ottenere sul cemento, 12.000 o anche di più. C’è un grande potenziale per fare bene lì, accumulare più punti possibile. Alla fine è importante perché queste sono le cose su cui sto lavorando per migliorare, è lì che si vede il miglioramento, in quei numeri. Numeri che non mentono, ma dicono tutto. Personalmente non gli do troppa enfasi durante le settimane di gioco, poiché tutto arriva con i risultati, tutto sta nel presentarsi ed essere continui. Il resto arriva a modo suo“.

E cosa sarebbe questo resto? Per il più giovane giocatore capace di battere i Big 3 (Djokovic in Canada nel 2018, Federer in Australia e Nadal a Madrid nel 2019) c’è un chiaro obiettivo, un pallino probabilmente. Un qualcosa che ha accarezzato qualche anno fa e che dopo un anno tribolato è tornato ad essere in auge. “Per quanto sia ancora lontano, posso diventare n.1“, asserisce convinto il greco, “sto pensando in quel senso già da qualche anno. Non ho mai visto un motivo per non seguire i miei sogni fino in fondo. Sarebbe una benedizione se fossi in grado di raggiungere la vetta, è il mio sogno fin dal primo giorno di attività. Ma intanto sono felice di essere rientrato nella top 10, ripartiamo da lì (sorride). Ci sono stato fuori per un po’, e mi ha fatto male. Ora però voglio aggiungere nuovi obiettivi e raggiungere nuove vette. Ho bisogno di qualche altra vittoria, di altre grandi partite in cui dovrò lottare e vincere. Il n.1 non arriva per caso, non ho ancora fatto abbastanza per meritarmelo. So cosa ci vuole per arrivarci, e sono ancora paziente aspettando il mio momento“.

E, con tutti i problemi, le sconfitte e le assenze varie che stanno angustiando gli ultimi giorni di tennis, non sarebbe utopia figurarsi un altro grande trionfo, a Roma o a Parigi. E Stefanos ne è assolutamente consapevole, con una interessante considerazione anche sulla mai sopita questione 1000 più lunghi: “Fa male allo sport che cose di questo genere accadano ai giocatori più bravi. Senza di loro, lo spettacolo non è più lo stesso. Questo tipo di tornei meritano nomi importanti per poter essere attivi, avere l’opportunità di giocare davanti a questi grandi stadi e folle. Ho parlato del fatto che il programma ha un grande impatto sul nostro corpo, dal lato mentale a quello fisico. Penso che il prolungamento delle giornate nei Masters 1000 giochi un ruolo enorme e contribuisca molto al fatto che questi giocatori si infortunino.

Forse era già così con gli eventi di sette giorni, ma aggiungendo più giorni devi essere una specie di supereroe per essere costante 10 giorni in ogni evento arrivando fino alla fine. Alcune persone hanno bisogno di provare per capire come farlo. Quindi si dovrebbero prendere decisioni basandosi su questo. Non è però la prima volta che vediamo questo tipo di cose, e se continuano con lo stesso programma non adattato o personalizzato in base alle esigenze dei giocatori, potremmo vederne sempre di più“. Intanto, il dio greco, vicino a fasti che riportano a dolci ricordi, ben in forma anche per il prossimo match contro De Minaur (“è un giocatore che lotta molto, non sarà facile, per me sarà fondamentale essere molto solido“), vola e si prepara spodestare il pantheon romano.

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