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ATP Roma, Dimitrov: “I Fab 4 sono uno dei motivi della mia longevità. E ora gioco senza pressioni”-

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Non è stata una partita facile“. Esordisce così, con la solita gentilezza e un sorriso a 32 denti un Grigor Dimitrov chiaramente soddisfatto del suo esordio vincente agli Internazionali d’Italia. “Ho dovuto abituarmi“, prosegue il bulgaro, “era la prima volta che giocavo su questo campo e in queste condizioni. Da un lato godibile, ma dall’altro devo salire di livello, domani avrò un giorno di riposo per tornare ad allenarmi e provare un paio di cose. Ma mi sento ogni giorno meglio, sento di aver fatto delle ottime cose nelle ultime settimane, ma al contempo devo ancora migliorare“. Roma, si sa, è un torneo speciale un po’ per tutti. E Grisha, che qui è stato semifinalista nel 2014, la conosce bene e soprattutto appare entusiasta di tutto ciò che il torneo di Roma è, non solo dal punto di vista del gioco.

Adoro il pubblico qui“, spiega Dimitrov, “devo essere onesto, sento l’energia. Mi sentivo come a casa sul campo oggi, tutti tifavano per me. Amo giocare qui, anche se non ho sempre avuto grandissimi risultati. Ma guardando agli ultimi anni ho avuto una volta match point, poi due terzi set al tie-break, sono stato molto vicino ad avere risultati migliori, ma il mio gioco si sta evolvendo in maniera differente, sono migliorato sotto certi aspetti. E voglio riuscire a mantenere una certa forma, limare alcune difficoltà dal punto di vista mentale. E so che se faccio la cosa giusta, gioco bene, mi muovo sul campo al mio meglio, ho ottime chance“.

Ovviamente, in un periodo così speciale della storia del tennis, e in un torneo quale Roma, era inevitabile una domanda su Rafa Nadal, giocatore che il bulgaro conosce bene e che ha spesso affrontato anche sulla terra. E le emozioni sono quelle che in fondo hanno sempre contraddistinto un po’ tutti: “Non era molto divertente giocare contro Rafa su terra. Davvero difficile, come su ogni altra superficie, ma su terra ancora peggio. La direzione della palla è diversa, devi muoverti un po’ di più, sbagliare poco. Soprattutto hai meno margine, e lui ti metteva sempre in situazioni scomode. Da un punto di vista mentale non lo trovo un discorso di paura, non è un fattore.

Al nostro livello come giocano certi giocatori, soprattutto lui sulla terra, è abbastanza difficile in ogni caso. Ma è importante che tu scenda in campo con le idee chiare per giocare come sai. Ma per me ogni match contro i Fab 4 è sempre stato un momento da celebrare, mi sento grato per averci giocato, in un certo senso mi hanno spinto a giocare e migliorare. Uno dei motivi forse della mia longevità sono anche loro stessi, i primi a giocare così tanto, e mi hanno insegnato molto dentro e fuori“. Longevità, esperienza, si traducono in opinioni importanti dunque anche su quanto sta accadendo nell’ultimo periodo, con i tanti, troppi infortuni.

Naturalmente più vinci, più giochi“, sorride Dimitrov, “va senza dirlo. Non è facile neanche con i nuovi Masters 1000, perché anche se hai un giorno libero devi comunque allenarti, giocare. Al di là dell’aspetto fisico, sul quale siamo abituati a spingere e a migliorare costantemente. Mentalmente stare impegnati altre 20 settimane, con i 1000 da due settimane puoi anche tornare una settimana prima ma comunque devi stare sul pezzo, comunque dovrai giocare. Poi cambiano le superfici, cambiano le palline, devi abituarti, e tutti stanno giocando molto bene attualmente“. Tu soprattutto, caro Grigor. Al buon Atmane le belle cose.

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