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ATP Roma, Zverev sul ritiro dell’amico Thiem: “Lo stesso infortunio di mio fratello”-

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Alexander Zverev, due volte finalista agli Internazionali BNL d’Italia e terza testa di serie del tabellone romano, ha superato facilmente l’australiano Aleksandar Vukic (n.° 70 ATP) per 6-0 6-4 in 1h21‘. Al terzo turno del torneo, il tedesco se la vedrà con Luciano Darderi: uscito vittorioso dalla sfida con Mariano Navone. Ecco di seguito, le parole nel post partita del 27enne di Amburgo.

D. Alex, come giudichi la tua performance odierna?

Alexander Zverev: “Ho iniziato il match nel migliore dei modi, giocando un ottimo tennis per tutto il primo set. Poi, sicuramente, nel secondo sono sceso un po’ di livello ma alla fine sono comunque riuscito a vincere in due set, perciò non posso che ritenermi estremamente soddisfatto della mia prestazione“.

D. Che tipo di valutazione fai finora della tua stagione sulla terra battuta?

Alexander Zverev: “Avevo senza dubbio grandi aspettative per la stagione sulla terra, quest’anno. I primi tre tornei, Montecarlo, Monaco e Madrid non sono andati come avrei voluto. Tuttavia, adesso ho veramente delle buonissime sensazioni in campo, avverto che sto colpendo la palla come voglio. Per cui spero fortemente che questa sia la settimana giusta in cui tradurre in un risultato importate, l’ottimale feeling che sto avendo con le condizioni di gioco“.

D. Quali pensieri ti sono affiorati in mente, nel momento in cui hai appresso dell’annuncio sul ritiro di Dominic Thiem. Con lui hai condiviso la finale più importante della tua carriera.

Alexander Zverev: “Non soltanto la finale dello US Open, ricordo che abbiamo avuto altre grandi altre battaglie. La prima cosa che ho pensato, egoisticamente, è che perderò una grande amico nel circuito. Abbiamo un bellissimo rapporto, e naturalmente sono estremamente felice della carriera che ha avuto, anche perché ritengo che anche lui lo sia. Parliamo di un campione Slam, indubbiamente di uno dei giocatori più forti che abbiamo ammirato negli ultimi anni. L’unico vero aspetto triste di questa vicenda è chiaramente il fatto che stia per finire la sua carriera. Ma conoscendolo, sono certo che avrà fatto tutto ciò che era in suo possesso per ritornare al livello che gli spetta. Purtroppo, però, va detto che gli infortuni nello sport avvengono quasi sempre senza che tu possa averne il controllo. Peraltro, io sono assolutamente a conoscenza di cosa sia stato costretto a passare. Mio fratello Misha ha avuto un infortunio identico al polso sinistro. La differenza è che mio fratello si è sottoposto ad un intervento chirurgico, quindi gli ci è voluto più tempo per rientrare però quando poi è ritornato a competere era più forte di prima. Al contrario, Dominic ha scelto di non operarsi e di procedere con una programma di terapie conservative. Probabilmente, l’operazione gli avrebbe potuto concedere un tentativo ulteriore per vedere se ci fossero state le condizioni per recuperare appieno e non provare più dolore. Ma questa è solo un’ipotesi, anche l’intervento avrebbe tranquillamente potuto non funzionare e questo avrebbe significato comunque la fine della sua carriera. Anzi il ritiro sarebbe stato immediato, così ha potuto continuare a giocare per altre stagioni. C’è chi ritiene accettabile spingersi al limite assoluto, ognuno ha proprio percorso e Dominic ha avuto il suo“.

D. Hai parlato del vostro rapporto, cosa lo rende una persona e un tennista così speciale?

Alexander Zverev: “Il fatto che non sia affatto cambiato con il successo. E ciò, a volte, è davvero difficile che non avvenga perché sai inevitabilmente ti devi adattare ad una vita differente, devi accettare compromessi che ti costringono a diventare una persona diversa. Mentre poi in campo, come giocatore era semplicemente incredibile. Non ho mai visto nessuno avere la potenza che riusciva a generare con la continuità di sprigionarla in ogni singolo colpo, di ogni singolo scambio. Anche quando lo affrontavi, si aveva chiara la percezione di affrontare un giocatore ‘diverso dal solito’ in termini di colpi che gli uscivano dalla racchetta “.

D. Parlando invece di Darderi, il tuo prossimo avversario, cosa ci dici. Non so quanto tu sappia di lui, ma sta giocando davvero un grande tennis con una fase difensiva eccezionale che si esalta in queste condizioni di gioco.

Alexander Zverev: “Dovrò certamente studiarlo in maniera approfondita assieme al mio team. E’ un tennista molto giovane, che si sta affacciando al Tour solamente da poche settimane. E’ ancora nuovo per questo livello. E’ all’inizio della carriera, sicuramente ora sta vivendo il suo miglior momento e questo lo aiuta ad esprimersi in campo nel migliore dei modi, a poter giocare spensierato. Nell’ultima partita ha dimostrato un tennis veramente brillante“.

D. Voglio chiederti di Rafa [Nadal, ndr], l’ultima volta che avete giocato è stata in quella “sfortunatissima” semifinale al Roland Garros. In quella circostanza, lui era ancora il giocatore più forte sulla terra, il tennista da battere su questa superficie. Che versione di Rafa hai visto in questa stagione e che ricordo hai delle vostre sfide, in particolare di quelle sul rosso?

Alexander Zverev: “Quest’anno ha giocato veramente molto poco, quantomeno fino a Miami. Uno dei ricordi più vividi, che ho vissuto sulla mia pelle, riguardo allo strapotere di Rafa sulla terra è quando ci siamo affrontati nei quarti di finale di Coppa Davis a Valencia nel 2018. Io aveva appena disputato la finale a Miami, e durante poi la prima giornata di quella sfida avevo dominato contro David Ferrer, un altro che sulla terra non scherzava affatto. Ebbene, la domenica giocai con Rafa e non ebbi nessuna possibilità, neppure un’occasione di mettermi veramente in partita. Altri bei ricordi, sono sempre legati a quella stagione. Vinsi il torneo di Madrid e giocammo in finale qui a Roma ma ormai sono passati sei anni da quella vittoria lì, sono cambiate tante cose“.

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