Approfondimento statistico: il dritto (arrotato) di Tsitsipas ha fatto la differenza, Ruud troppo timido in risposta-

Stefanos Tsitsipas finalmente scaccia i fantasmi di alcuni mesi opachi che l’avevano visto soccombere spesso e volentieri contro i migliori. Il ritorno sull’amata terra rossa di Montecarlo ha però sortito effetti taumatargici, e proviamo a vedere alcuni elementi chiave del successo del greco.

Dritto: Una delle chiavi del successo di Tsitsipas è stata sicuramente l’aver ritrovato ai suoi massimi livelli quello che è probabilmente il suo colpo migliore, ovvero il dritto.

L’aspetto che colpisce maggiormente è quello delle rotazioni, in quanto Stefanos è riuscito a far andare la palla più carica, più alta sopra la rete e quindi in totale sicurezza ma senza perdere terreno in termini di velocità. Ma quello che fa maggiormente impressione è come il nativo di Atene a Montecarlo sia riuscito a trovare la soluzione inside in con qualità assoluta; normalmente, un dei punti deboli del greco in questi ultimi anni è stato quello di coprire parecchio il lato del rovescio lasciando però scoperto parecchio campo. Con giocatori come Sinner e Medvedev o gli stessi Djokovic e Alcaraz, che fanno della capacità di recupero uno dei loro punti di forza era un grosso problema. Pensiamo a Djokovic e Sinner, che sono forse i migliori interpreti nel rovesciare lo scambio da difensivo a offensivo con il diritto in recupero incrociato. Tale soluzione è stata in passato in grado di neutralizzare completamente il gioco di Tsitsipas. Se pensiamo alla finale dell’anno scorso fra Tsitsipase e Alcaraz a Barcellona ci ricordiamo come in quell’occasione il dirtto di Tsitsipas fu ridotto a mitissimi consigli.

A Montecarlo invece Tsitsipas ha giocato colpi pesanti e potenti, come si può vedere da questa grafica:

Per dare un’idea di come il dato dell’inside in sia notevole e sia un colpo di chiusura riportiamo di seguito la grafica con le medie di spin e speed del 2023:

Come si può vedere l’incrocio degli inside in di Tsitsipas a Montecarlo, pari a quasi 3500 rpm e 86 mph sarebbe fuori scala in questo grafico, che riporta le medie dei top 100 ATP del 2023

Confronto con Ruud: Il cammino di Tsitsipas a Montecarlo è stato decisamente impervio; Stafanos ha dovuto affrontare avversari del calibro di Zverev, Kachanov, Sinner e infine Ruud. In generale il confronto con Ruud è forse stato quello più agevole in quanto il greco su quasi tutti gli aspetti è in grado di far più male al norvegese.

Tuttavia ricordiamo che nell’ultimo confronto, è stato proprio il norvegese ad avere la meglio.

In Messico, forse nel periodo di massima involuzione del greco, Ruud era riuscito a dominare dal lato del dritto il proprio avversario. Un dritto che evidentemente non aveva quel mix sufficiente per fare male ai propri avversari come invece avvenuto a Montecarlo. Il dato della performance al dritto in particolare come si vede dalla grafica è stato di 9.2 contro 8.1. Ricordiamo che la qualità del colpo viene misurata su una scala da 0 a 10. Viene calcolata in tempo reale analizzando la velocità, l’effetto, la profondità e l’angolazione di ogni colpo. Ci sono diversi modi per creare colpi di alta qualità. Un giocatore potrebbe colpire con un forte spin, mentre un altro potrebbe giocare una palla più piatta e veloce. La tecnologia riconosce le sfumature nel tennis, e entrambi potrebbero ottenere un punteggio di Qualità del Colpo altrettanto elevato. Le caratteristiche della palla in arrivo vengono anche prese in considerazione. La tecnologia riconosce che è più difficile colpire un colpo di alta qualità quando si riceve un colpo di alta qualità. Ma a Montecarlo la rivincita per Tsitsipas è stata rotonda.

Un altro aspetto che probabilmente testimonia la brutta giornata di Ruud è anche la sua scarsa attitudine a prendere vantaggio della seconda di Tsitsipas. In una giornata in cui Tsitsipas non ha certo brillato al servizio (solo 48% di prime in campo con una conversione non trascendentale), Ruud non è stato in grado di aggredire a dovere la seconda di servizio del greco.

Come si può vedere le situazioni in cui Ruud e Tsitsipas si sono trovati in difficoltà sulla seconda di servizio sono state simili, il 14,7% per il noregese e il 16,6% per il greco. Quello che ha fatto la differenza sono state le risposte che non hanno trovato il campo da parte di Ruud, ben il 36,2% del totale. Un dato che lascia supporre che in finale il norvegese abbia cercato di spingere ma non sia riuscito a trovare il giusto tempo sulla palla. In ogni caso vedremo a Barcellona sotto questo aspetto se il merito sia stato della seconda carica di Tsitsipas o se invece tale dato di servizi non risposti sia effettivamente dovuto a una giornataccia di Ruud; i due fra l’altro sono ai due lati del tabellone, e vista l’incognita della forma di Nadal e il ritiro di Alcaraz, sono i due favoriti del Godot di quest’anno.