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Pagelle: 20-20, l’ag-gancio mancino di Rafa

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Gli storici raccontano che nel 1930 gli organizzatori del Giro d’Italia versarono all’imbattibile Alfredo Binda l’equivalente del premio previsto per il vincitore finale, per non farlo partecipare alla corsa ciclistica. Dubitiamo che Rafa Nadal (S.V. Suvvia, mica gli alieni possono ricevere un voto…) sia sensibile al vile denaro, ma potrebbe essere un’idea. Le palle erano strane. Ad ottobre il clima è diverso. Faceva un freddo cane. Schwartzman lo ha preso a pallate a Roma. Senza pubblico non è lo stesso. Chissà Rafa cosa avrà pensato quando leggeva tutte queste belle cose. E chissà Roger Federer che cosa avrà pensato guardando la finale, però è stato immenso nel suo commento subito dopo il match (10).

Novak Djokovic (8) è riuscito a non ammazzare nessuno durante il torneo, ma la prestazione in finale è stata scadente. Il suo mentore Goran Ivanisevic (4) ha leggermente sbagliato il pronostico, ma Nole ha tutto il tempo per raggiungere – e chissà – superare i due compari. Forse se Stefanos Tsitsipas (8,5) avesse completato la clamorosa rimonta, avremmo avuto un’altra finale, o forse no, contro il Re, non ci sarebbe stato comunque nulla da fare. In ogni caso Apollo si è avvicinato un altro po’ all’Olimpo e forse il prossimo sarà il suo anno.

Alla fine cum gaudio magno annunciamo che quello che ha messo più in difficoltà Rafa, è stato Jannik Sinner (8,5), quarto di nobiltà a diciannove anni nello Slam più duro, capace per un paio d’ore di costringere il Fenomeno ad alzare l’asticella per non soccombere. Se il buon giorno si vede dal mattino, il futuro azzurro è roseo. Anche perché l’exploit di Jannik non è stato isolato, con Lorenzo Sonego (8) che ha annullato setpoint all’infinito sino a spingersi finalmente agli ottavi, con Lorenzo Giustino (8) eroe per una notte, sopravvissuto ad oltre sei ore di battaglia, con Marco Cecchinato (7) finalmente risorto con il profumo di croissant e baguette ed uno Stefano Travaglia (7) che si è messo alle spalle gli infortuni e ha mostrato tutto ciò che è in grado di fare.

Jannik Sinner – Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)

Peccato che Matteo Berrettini (4,5) abbia mancato l’appuntamento con la festa tricolore, ma i de profundis per il nostro numero 1 sono decisamente fuori luogo. E finalmente con soddisfazione abbiamo potuto ammirare anche l’altra metà del cielo, grazie al sorriso di Martina Trevisan (10), la cui storia e la cui parabola non può che commuovere e ispirare. “Voglio dire a tutti quelli che stanno attraversando momenti difficili di non smettere mai di cercare la luce, perché alla fine del buio c’è sempre la luce”. Applausi a scena aperta.

Qualcuno in meno per Sara Errani (4,5), finalmente pugnace e combattiva come un tempo, ma incapace di accettare una sconfitta amarissima contro Bertens, ancor più per quanto detto un’ora dopo il match in conferenza.

Lì dove aveva fallito Aga Radwanska (a Svitolina 4, il premio Aga 2020 per le occasioni perse), è riuscita Iga Swiatek (10), diciannove anni, colpi da fenomeno e serenità da predestinata. Alle rondini che non fanno primavere a livello WTA siamo abituati, oramai c’è uno stormo che aleggia da anni ed anni e quindi i toni trionfalistici stonano parecchio. Chi vivrà, vedrà: certo era difficile immaginare il suicidio di Simona Halep (4), il cuore sperava in un sussulto di Petra Kvitova (7), Miss simpatia Sofia Kenin (8) ha fatto più di quello che ci si aspettava sulla terra, figuriamoci Nadia Podoroska (9).

Iga Swiatek – Roland Garros 2020 (via Twitter, @australianopen)

Le fatiche fisiche e mentali di New York hanno fiaccato le velleità di Dominic Thiem (5,5), sopravvissuto alle palle corte di Hugo Gaston (8) ma non allo scatenato El Peque Schwartzman (9) finalmente e giustamente top10. Daniil Medvedev (3) non ha ancora capito cosa sia la terra, Denis Shapovalov nemmeno purtroppo (4) mentre a Gael Monfils (3) dovrebbero spiegare che si è tornati a giocare.

Ci sarebbero altri voti da dare e altri protagonisti da menzionare, ma il tempo è tiranno e in Sardegna (e non solo) già sono di nuovo in campo i nostri eroi. Un cenno ad un grande ex però bisogna darlo. Mats Wilander (3) in campo non si arrendeva mai, e a maggior ragione le parole spese su Andy Murray fanno rabbrividire, ancora più di uno dei suoi 1000 pronostici…

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