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Campione di sci, poi una vita nella polizia e l'impegno nel post-Vaia: addio a De Pauli

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Campione di sci, poi una vita nella polizia e l'impegno nel post-Vaia: addio a De Pauli

FORNI DI SOPRA. Una vita trascorsa al servizio dello Stato, illuminata dai successi sportivi che aveva raccolto sin dalla giovane età quella di Claudio De Pauli, morto a 56 anni.

A tradirlo è stato il suo cuore, che già nei mesi scorsi aveva ceduto imponendogli svariati ricoveri in ospedale, ma per tutti a Forni di Sopra, dove risiedeva, Claudio era uno sportivo a tutto tondo, un volontario dal cuore d’oro, una presenza affidabile per le associazioni e per la comunità intera, la cui scomparsa lascia un profondo vuoto.

Originario di Forni di Sopra, De Pauli aveva manifestato sin da piccolo uno spiccato talento per lo sport, cimentandosi nel calcio, nel tennis, nel ciclismo, ma soprattutto nello sci di fondo, una disciplina che gli aveva consentito di conquistare importanti risultati, fino ad agguantare il titolo di campione italiano dilettanti. Ed era proprio sull’onda di questi successi che, dopo le prime esperienze professionali acquisite presso aziende locali, quando aveva 20 anni, era approdato al Centro addestramento alpino della polizia di Stato di Moena.

Dopo alcuni anni di servizio in Trentino era arrivato l’atteso trasferimento in Friuli, alle Volanti della Questura di Udine. Aveva aspettato a lungo di potersi riavvicinare a casa, alle figlie Giulia e Greta, ai genitori Enza e Rodolfo: nel maggio 2009 era scattato il trasferimento al commissariato di Tolmezzo.

A ricordarlo è il dirigente Alessandro Miconi: «Prestava servizio alle Volanti e durante la stagione invernale nel Servizio di sicurezza e soccorso piste in numerosi comprensori sciistici» riferisce. Il vicequestore aggiunto Miconi ricorda le doti professionali e umane do De Pauli, descrivendolo come una persona scrupolosa e affidabile, con un carattere gioviale.

A luglio del 2019 era andato in pensione, ma ancor prima di potersi godere la quiescenza, a gennaio dello scorso anno un malore lo aveva colto mentre sciava con la compagna Emiliana Polo.

Ne era seguito un ricovero in ospedale dal quale si era ripreso. A giugno, erano sopraggiunti altri problemi cardiaci. L’attacco più grave, due settimane fa, lo aveva colto dopo una trasferta a Udine e ne aveva imposto il ricovero urgente all’ospedale di Udine, dove è spirato martedì.

Il sindaco Marco Lenna, nel tratteggiare il suo ritratto, sottolinea la sua operosità come volontario nel ripristino dei sentieri nel post Vaia, il suo impegno nell’associazionismo e, in primis nella Società sportiva Fornese che, per voce del presidente Ivan Chinese, ne esalta il suo talento e la sua costante disponibilità in occasione degli eventi organizzati sul territorio. I funerali saranno celebrati oggi alle 15.30 nella chiesa parrocchiale.
 

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