Arianna Fontana tra short track e speed skating: il calendario delle Olimpiadi imporrà delle scelte
Arianna Fontana potrebbe essere l’unica atleta a prendere parte a entrambe le edizioni dei Giochi olimpici invernali disputate sul suolo italiano nel XXI secolo. La valtellinese era difatti già presente, all’epoca quindicenne, a Torino 2006. A meno di imprevisti sarà della partita anche a Milano Cortina 2026, quando di anni ne avrà quasi trentasei.
Complessivamente, il suo percorso olimpico l’ha vista mettersi al collo undici medaglie, di cui due d’oro (nei 500 metri sia a PyeongChang 2018 che a Pechino 2022). Altri cinque podi individuali e quattro con le staffette, diluiti nell’arco di cinque differenti edizioni, ne fanno una delle donne più blasonate nella storia dello sport italiano. Invernale o estivo non fa differenza. A rendere eccezionale il profilo della lombarda, il fatto che sia riuscita a ottenere tutto ciò nello short-track, disciplina dove il confine tra il “tutto” e il “niente” è estremamente labile.
Sarà proprio lo short-track l’ambito su cui Fontana si concentrerà principalmente nei prossimi mesi. Doveroso specificarlo, perché nel frattempo Arianna ha cominciato a competere anche nello speed-skating. Una partecipazione a Milano Cortina 2026 nella pista lunga è tuttavia puramente ipotetica. Al momento non ha neppure senso fare le pulci al calendario dei Giochi, guardando a concomitanze e incastri fra le due discipline.
Per arrivare alle Olimpiadi, bisogna qualificarsi. Ci sono gerarchie da rispettare e l’Italia del pattinaggio velocità pista lunga non è certo un team improvvisato. Dunque, si valuterà strada facendo qualsiasi opportunità legata a una presenza su due fronti. Ora come ora, invece, è giusto concentrarsi su quello che ha sempre visto la valtellinese fra le protagoniste.
La biologia non è più dalla parte di Fontana, come detto parliamo di chi viaggia per le 36 primavere. Prima o poi, il declino fisico arriva per tutti. Cionondimeno, Arianna ha dalla sua un talento e un cervello fuori dal comune nel suo sport. Non si arriva così competitive a quell’età se non si è in grado di gestire al meglio il proprio organismo.
Inoltre, l’esperienza della valtellinese è sconfinata. Si è già trovata ad affrontare qualsiasi situazione possa essere proposta da uno sport aleatorio come lo short-track. Sa come muoversi sul ghiaccio meglio di tante altre (forse di chiunque altra) e lo ha dimostrato a più riprese anche nella scorsa stagione.
È una volpe, Arianna Fontana, che però non mira all’uva, bensì a nuove medaglie per chiudere in gloria un percorso agonistico lungo un ventennio. Cominciarlo e finirlo in Italia, magari con un pendaglio metallico al collo, significherebbe apporre il proverbiale “lieto fine” a una storia che meriterebbe di essere raccontata in un libro, il cui ultimo capitolo sarà scritto a febbraio 2026.