Short track, Elisa Confortola cerca la svolta definitiva nella stagione olimpica. Dipende solo da lei
Elisa Confortola è la donna su cui l’Italia dello short-track fa maggiore affidamento per il “Dopo Milano Cortina 2026”. Bisogna difatti ricordarsi che lo sport non finirà con l’edizione dei Giochi olimpici programmata nel mese di febbraio, nonostante nella nostra nazione si stia guardando a quella manifestazione come a una sorta di Redde Rationem.
L’agonismo andrà avanti anche dopo l’imminente appuntamento a Cinque cerchi e, vicissitudini del mondo permettendo, proseguirà verso gli anni ’30 del XXI secolo. Dunque, sarebbe sbagliato ritenere che tutti gli azzurri presenti a Milano Cortina possano essere formati appieno. C’è chi è ancora nel bel mezzo di un percorso di crescita, in cui si accidentalmente giunge un evento olimpico in casa.
Confortola appartiene a questa categoria. Quel sentiero che porta al picco dello short-track è stato imboccato da tempo e, nella stagione 2024-25, è stato affrontato (e superato) un dislivello notevole. La ventitreenne lombarda è infatti cresciuta di colpi e salita di rango, issandosi a quote sinora sconosciute. Non è ancora in cima, però, e il percorso è impervio.
Talvolta, gli alpinisti che scalano una montagna, sono costretti a rinunciare all’ascesa perché le condizioni meteo sono inclementi. Non dipende da loro e nessuno gliene fa una colpa. Allo stesso modo, non si potrà parlare di “delusione” se Elisa non dovesse conquistare alcuna medaglia individuale ai Giochi. Questa dinamica, appunto, non dipende solo da lei. Le condizioni meteo inclementi, in questo caso, sono le avversarie.
Da lei, dipende la capacità di dare il massimo sul ghiaccio, che significa proseguire il suo percorso di crescita, in maniera tale da essere competitiva per raggiungere la finale sui 1.000 e sui 1.500 metri. Poi, ciò che accadrà quando saranno conferiti i pendagli metallici, sarà soggetto a un’infinità di variabili, impossibili da enumerare o da prevedere.
Bisognerebbe avere l’intelligenza di saper scavalcare la lettura del mero risultato, soprattutto in uno sport come lo short-track, dove la differenza tra il “tutto” e il “niente” può essere determinata dagli episodi. Figli del destino o del caso, a seconda delle convinzioni di ognuno, ma comunque occasionalmente slegati dalla volontà o dall’effettivo valore degli atleti.
Elisa Confortola vale. Tanto. Si merita fiducia. Il resto verrà (o non verrà) da sé. Milano Cortina 2026 rappresenta la prima vera grande opportunità di una carriera destinata a proseguire oltre la prospettiva a Cinque cerchi dalle sfumature verde-bianco-rosse. Nel suo orizzonte olimpico c’è anche un altro tricolore, con venature blu anziché verdi.