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Morto il cavalier Floreancig, pilastro del tiro a segno

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Morto il cavalier Floreancig, pilastro del tiro a segno

CIVIDALE. Se n’è andato il cavaliere ufficiale Mario Floreancig, colonna della sezione cividalese del Tiro a segno nazionale (fondata nel 1883), nella quale ha operato con estrema passione per oltre sei decenni e di cui è stato anche presidente, per due mandati consecutivi, venendo poi insignito della carica di presidente onorario.

Aveva 92 anni e in virtù del proprio ruolo nella realtà citata (e non solo: per 34 anni, dal 1964, è stato delegato dell’Unione italiana tiro a segno), ma pure per il determinante contributo offerto ad altre associazioni locali e, naturalmente, per i suoi trascorsi lavorativi – sia all’Italcementi, nell’allora sede cittadina, sia come rappresentante di commercio, nel settore alimentare –, era figura conosciutissima sul territorio e particolarmente stimata per le sue qualità, anche umane.

Nell’immediato dopoguerra il cavaliere, forte di un’ottima carriera agonistica, era stato artefice delle gare internazionali di tiro a segno fra Italia e Jugoslavia: ai tempi della cortina di ferro, quando i confini erano incessantemente e solidamente presidiati, riuscì a organizzare la prima competizione in assoluto fra il nostro Paese e la Federazione jugoslava.

Pittoresca la modalità dei contatti iniziali, volti a sondare le disponibilità e a gettare le basi a un’iniziativa poi consolidatasi progressivamente: «Lui su una sponda del fiume Judrio, sull’altra gli sloveni: si misero d’accordo così, a voce», testimoniano i familiari, definendo Mario, fra l’altro Stella d’argento al merito sportivo del Coni, uno dei pionieri del concreto processo di rappacificazione fra le due nazioni. Era talmente legato al tiro a segno, il cavaliere, che dopo il terremoto del 1976 – a seguito del quale la struttura fu dichiarata inagibile – per mantenere viva la fiammella dell’attività la trasferì all’Essiccatoio Bozzoli.

Ma Floreancig, appassionato della storia delle due guerre (era collezionista di cimeli) e della Resistenza e componente del gruppo Ana di Rualis, è stato pure socio fondatore dell’associazione Cividale Novecento: fu tra i primi a lanciare l’idea, poi concretizzatasi, di un Museo degli alpini nella Grande Guerra nell’ex stazione.

Nelle parole dell’assessore Giuseppe Ruolo il cordoglio dell’amministrazione: «Se ne va un altro pezzo della storia della nostra città, un uomo che ha contribuito a rendere la sezione del tiro a segno un fiore all’occhiello di Cividale, oltre che la società sportiva cittadina con il maggior numero di iscritti.

Lascia un prezioso esempio e un’importante eredità». E proprio l’assessore, insieme al compianto campione dell’atletica leggera Alessandro Talotti (in rappresentanza del Coni), nel 2017 aveva consegnato a Floreancig un riconoscimento per il suo impegno. Il cavaliere lascia la moglie Luciana, il figlio Mauro e la nipote Anna. —


 

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