L’ex Hannibal, Ocean e Marina Lepanto: patto a Monfalcone per conquistare turisti

MONFALCONE. Ora, non è solo per lo slogan che ci si aspetta che Marina Nova metta «le aaali». È per i soldi: investimenti a nove zeri che in qualche modo devono portare altri soldi, perché in fondo è così che funziona il mondo. O meglio, la finanza. A differenza dell’isola di Laucala nell’arcipelago delle Fiji, dove il 76enne magnate austriaco Dietrich Mateschitz, inventore e proprietario della Red bull (titolare dell’ex Hannibal, ora ribattezzata Marina Monfalcone, e dell’Isola dei Bagni) creò un lussuoso resort da 10 mila dollari a notte, qui nell’alto Adriatico la mission non è realizzare un paradisiaco approdo per pochi eletti, bensì un virtuoso circuito sportivo. Vela e nautica a livelli olimpici, un binomio su cui spesso corrono anche i quattrini. Le sponsorizzazioni, la stampa di settore, gli investimenti appunto. Tutte cose che logicamente fanno gola anche a una parte di Monfalcone.

Il futuro dell’Hannibal è tutto da scrivere, ma una pagina ormai è voltata e non è solo questione di nomi. In questo circuito virtuoso di sport che verrà il Comune si vuole inserire. Per questo la sindaca Anna Cisint è sempre molto attenta a ciò che gli austriaci vogliono fare a Monfalcone. E, come può, punta a collaborazioni: perché l’obiettivo è far scendere i timonieri dagli scafi e trascinarli in città. Facendoli spendere sul territorio, possibilmente. A vantaggio delle attività insediate, della ristorazione – quella che resta ancora in piedi dopo gli impervi anni pandemici –, dei negozi. Nuovo spunto viene dai prossimi accordi che l’ente siglerà con alcune marine, tra cui appunto anche l’ex Hannibal, nella cornice del progetto europeo “Frame(S)Port. Framework initiative fostering the sustainable development of Adriatic-Ionian small ports”, iniziativa quadro per promuovere lo sviluppo sostenibile dei piccoli porti adriatico-ionici, dove il Comune è partner principale.

L’obiettivo del progetto è di migliorare la qualità, la sicurezza e la sostenibilità ambientale dei servizi e dei nodi di trasporto marittimo e costiero promuovendo la multimodalità nel programma. Si concretizzerà con l’elaborazione di un quadro strategico per lo sviluppo e la pianificazione di piccoli porti lungo le coste adriatiche. Per Monfalcone, è risaputo, la nautica assume una «funzione strategica di sviluppo del territorio anche sotto il profilo turistico, con importanti ricadute per la città». Di qui l’intento, varato da una recentissima delibera giuntale, di portare avanti un’«azione pilota che riguarda l’attivazione di un innovativo sistema di gestione dell’offerta e delle informazioni turistiche» su Monfalcone a partire dai porti nautici e velici. Un sistema per veicolare il territorio, in questo modo valorizzandolo, è il ricorso alla realtà aumentata: l’esplorazione della città puntando lo smartphone. Chi sbarca e nulla conosce della città del cantiere può immergersi nel maggiore centro della Bisiacaria attraverso più percorsi digitali: da portale, Monfalcone Experience, fruibile sia come app che come risorsa online; da pannelli attraverso un Qr code di riferimento. Il tutto sotto l’egida di PromoTurismo Fvg.

Il tutto presuppone l’intesa cone le marine e, altro soggetto importante, il Consorzio culturale del Monfalconese. Il Comune punta a coinvolgere in primis Marina Monfalcone (ex Hannibal), Lepanto e Ocean per la promozione del sistema dei centri velici e nautici, mettendo a disposizione «ogni utile informazione e materiale». Il Comune inoltre provvederà «senza oneri per gli interessati» a dotare le marine di un totem informativo touch screen da posizionare in ciascun centro: assolverà alla funzione di fornire «ogni informazione ritenuta utile a promuovere le proprie opportunità e quelle del litorale».

Infine la partita con il CcM, da coinvolgere nelle diverse fasi del progetto al fine di «creare la miglior elaborazione e promozione dell’offerta turistica territoriale», in sinergia con il progetto “Genti e memoria tra Carso e Isonzo” dell’Ecomuseo Territori.