Rugby. Super derby scudetto tutto Veneto. Petrarca e Rovigo, adrenalina alle stelle per la sfida tricolore al Plebiscito

PADOVA. Signore e signori, la finale delle finali. Se dopo la dolorosa interruzione del 2020, a causa della pandemia, il rugby italiano voleva ripartire con un segnale forte di vitalità - per il pubblico ma anche per potenziali investitori - non poteva esserci conclusione più elettrizzante di un derby tra Petrarca e Rovigo, così diverse e così indissolubilmente legate.

Mercoledì 2 giugno alle 18.30 allo stadio Plebiscito di Padova (diretta RaiSport) si condenserà una storia fatta di 169 partite nel massimo campionato, il blasone di entrambe (13 scudetti patavini e 12 polesani, nessuna retrocessione), la rivalità profondissima, che si respira fin da piccoli e si ripete come un rito dal 1948.

Senza dimenticare lo spessore di due squadre, l'Argos di Marcato e Jimenez e il Femi-Cz di Casellato, arrivate ai primi posti del Peroni Top 10 e qualificatesi alla finale da teste di serie, con merito, eliminando Valorugby Emilia, fermato sulle barricate dai tuttoneri, e Kawasaki Robot Calvisano, campione in carica, sconfitto da una meta dei bersaglieri all'ultimo disperato assalto.

DERBY SCUDETTO.

Se il 150° derby d'Italia, disputato nel 2013, tenne a battesimo la Adige Cup il 170° vale lo scudetto numero 90 del rugby italiano, arrivato al suo 91° campionato di massima serie (nel 2020 non è stato assegnato). Le ultime due sfide sono state vinte di misura dal Petrarca (12-18 a Rovigo in dicembre, 27-25 a Padova in aprile). L'unico precedente in finale è del 2011, quando i favoriti rossoblù furono sorpresi 14-18 al Battaglini dai tuttoneri allenati da Presutti. Nel frattempo Rovigo ha conquistato il 12° titolo nel 2016 e perso quattro finali con Calvisano (2014,2015,2017,2019) mentre il Petrarca ha vinto il 13° nel 2018, battendo gli stessi bresciani.

CAPITANI.

«Il derby con il Petrarca è la sfida più affascinante per un giocatore di Rovigo: mi auguro che possa essere un punto di partenza per un campionato italiano di sempre più alto livello», ha detto Matteo Ferro, capitano rossoblù e rodigino doc, «Ho cominciato le mie sfide con Padova quando ero in Under 8, ritrovarsi ora in finale per il titolo non ha prezzo». Natali romani invece per Andrea Trotta, capitano del Petrarca da due anni e reduce dello scudetto 2018. «La tensione che ci sta accompagnando è il giusto ingrediente per arrivare con la concentrazione ideale. Non vediamo l’ora di scendere in campo in quella che sarà una partita emozionante per noi e spettacolare per il pubblico», ha dichiarato capitan Trotta.

PRESIDENTI

A Francesco Zambelli, patron del Femi-Cz Rovigo, la domanda è sulla finale persa nel 2011, al suo primo anno di presidenza. «Abbiamo raggiunto un primo risultato battendo Calvisano, che era campione d'Italia. Ora il nuovo obiettivo è la rivincita: quella del 2011 fu una finale dolorosa per noi. Speriamo di poter rimediare quest'anno», ha risposto il presidente dei rossoblù. «Siamo al 170° derby d'Italia, non occorre proprio domani: rivincite ce ne potranno essere più avanti», ha replicato a tono Alessandro Banzato, presidente del Petrarca. E giù sorrisi.

SOSTEGNO A ZENNARO

Lunedì a palazzo Moroni l'assessore allo sport Diego Bonavina e il presidente della Fir, il padovano Marzio Innocenti, hanno ricordato con commozione Stefano Vallin, ex giocatore del Cus e fotografo di rugby scomparso in un incidente stradale. Il presidente federale ha inoltre annunciato un'iniziativa pre-partita, con gli atleti che nel riscaldamento indosseranno speciali magliette celebrative per sensibilizzare al rilascio di Marco Zennaro, tesserato Fir del Venezia Ruby, detenuto da aprile in Sudan.