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Rugby, tutti i giovani dell’Italia da seguire in vista dei Mondiali 2023

L’Italia torna a casa dal Giappone dopo una Coppa del Mondo senza infamia e senza lode, dove si è ottenuto il risultato minimo richiesto, cioè battere nettamente Namibia e Canada e conquistare il pass per Francia 2023, ma non si è impensierito il Sudafrica, obiettivo dichiarato da Conor O’Shea. Ora gli occhi saranno puntati sul prossimo 6 Nazioni, ma la programmazione federale punterà già al prossimo appuntamento iridato, cioè la Rugby World Cup 2023.

Mondiali in cui, ovviamente, non ci saranno giocatori iconici come Sergio Parisse, Leonardo Ghiraldini e Alessandro Zanni, e dove vedremo una nuova generazione di azzurri in campo. Ma quali sono i giovani su cui scommettere per Francia 2023? Abbiamo preso la rosa scelta da Conor O’Shea per il Giappone, selezionando solo i giocatori che al massimo avevano 25 anni e che, dunque, tra quattro anni saranno nel pieno della loro maturità sportiva. A loro abbiamo aggiunto quei giocatori che si stanno facendo le ossa con il Benetton Treviso e con le Zebre, cercando di selezionare una rosa di giocatori che potremmo vedere in Francia. A loro, ovviamente, vanno poi aggiunti gli azzurri che oggi hanno meno di 30 anni, da Tommaso Allan a Michele Campagnaro o Luca Morisi, che saranno la spina dorsale di quell’Italia. Ecco, dunque, ruolo per ruolo i giovani azzurri da seguire in vista dei Mondiali 2023.

In prima linea la coperta appare abbastanza lunga. In Giappone già c’erano Simone Ferrari, punto fermo dell’Italia, e Marco Riccioni, cui si sono aggiunti negli ultimi giorni Danilo Fischetti e Giosué Zilocchi. A loro vanno aggiunti, tra i piloni emergenti, Michele Mancini Parri del Petrarca Padova, permit player del Benetton, Daniele Rimpelli e Paolo Buonfiglio, entrambi giocatori delle Zebre. A tallonatori, invece, le giovani leve arrivano entrambe dalle Zebre e sono Marco Manfredi e Massimo Ceciliani.

Preoccupa, invece, la situazione in seconda linea, dove da anni l’Italia fatica ad avere un’ampia scelta. A Federico Ruzza, candidato a diventare uno dei leader dell’Italia del futuro, infatti si affiancano solo Niccolò Cannone, permit del Benetton proveniente dal Petrarca, e Samuele Ortis, che però deve ancora dimostrare il proprio valore con le Zebre. Ampia scelta, come da tradizione, in terza linea. Giovani, ma già affermati, sono Jake Polledri e Sebastian Negri, due dei giocatori che meglio hanno giocato in Giappone. In Guinness Pro 14, invece, si sono già ampiamente messi in luce giovani talenti come Michele Lamaro e Giovanni Pettinelli in casa Benetton, e Giovanni Licata ed il permit Iacopo Bianchi per le Zebre. Insomma, qui il futuro del dopo Parisse è abbastanza tranquillo.

Croce e, poca, delizia del rugby italiano la mediana. In Giappone l’unico under 25 presente era l’italo-inglese Callum Braley, il quale ha mostrato le proprie potenzialità, ma dovrà dimostrare anche costanza ad alti livelli. Alle sue spalle, invece, i nomi nuovi sono quelli di Charly Trussardi, che però deve trovare minuti e spazio in casa Benetton. Treviso che, un po’ a sorpresa, in questo avvio di stagione ha trovato sicurezza e qualità nelle mani di Luca Petrozzi, permit player proveniente da San Donà, e che in prospettiva è sicuramente un nome interessante. All’apertura, invece, sta crescendo molto in casa Benetton Antonio Rizzi, che dopo un inizio difficile ora si è sempre fatto trovare pronto quando chiamato in causa. Alle prime armi in Pro14, e dunque ancora da valutare a livello internazionale, sono Leonardo Mantelli e Michelangelo Biondelli, entrambi nelle fila delle Zebre.

Nei trequarti, partendo dai centri, ha già visto l’azzurro e sicuramente è un nome per il futuro prossimo quello di Marco Zanon, mentre guardando al 2023 i nomi da segnarsi sono quelli di Enrico Lucchin e, soprattutto, quello del giovanissimo talento classe 2000 Federico Mori. Chiudendo con il triangolo allargato, il nome certo per il futuro è quello di Matteo Minozzi, talento puro che crescerà molto con il trasferimento agli inglesi Wasps. Con lui in Giappone abbiamo già visto il metaman Mattia Bellini, chiamato a crescere in difesa, mentre alle loro spalle scalpitano Massimo Cioffi e Pierre Bruno. A loro aggiungiamo un potenziale equiparato, cioè quel Monty Ioane che dà spettacolo a Treviso, classe 1994, che potrà presto vestire la maglia azzurra.

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Foto: Ettore Griffoni – LPS

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