La mia settuagenaria madre sta per trasferirsi in una casa più piccola, e poco tempo fa mi ha convocata per riciclare (o meglio: salvare!) quel che restava del mio guardaroba di adolescente. Tra le ombre sartoriali sopravvissute fino a oggi, ho ritrovato la mia adorata maglietta da rugby di United Colors of Benetton, che una volta si indossava, dopo lo sport, con gonnellini da tennis e Superga. Nel suo tipico verde veronese e bianco, colletto tirato su e in abbinata a un paio di jeans bianchi di Jacquemus, ancora oggi è perfetta. Questi momenti “vintage” istantaneamente ci trasportano ad assolate vacanze europee, quando si idolatravano le divinità sportive (o anche solo i ragazzini cool del luogo) con le loro Lacoste, Fila e Sergio Tacchini. Per i classici contemporanei, ma anche per le innovazioni più tecniche viste in passerella, la partita è appena cominciata. Ironia della sorte, il più dinamico dei look ha la più pigra delle etichette – “athleisure” –, ma questa parola composta, ormai imprescindibile, è ancora quella che definisce il dress code dei giorni nostri. Mentre ci avviciniamo alla fine del decennio, i pantaloni della tuta sono tutt’altro che fuori combattimento, anzi, per le modelle del momento sono l’occasione di una foto, o per i coordinati Mr e Mrs Bieber persino un simbolo di felicità coniugale.

Certo, il concetto di abbigliamento sportivo di lusso e di capi crossover è stato lanciato da Prada già negli anni 90 (Prada Sport è nato nel 1995, ribattezzato poi Prada Linea Rossa nel 2018), ma la figura di Frank Ocean che sale la scalinata del Met Gala in giacca a vento nera di Prada con cappuccio ha messo in evidenza un modo di vestirsi che va ben oltre i limiti imposti dai vecchi dress code, dati per scontati da molto tempo. L’idea – troppo invitante per resistervi – di indossare scarpe sportive, felpe con cappuccio, pantaloni da ginnastica e giacche a vento praticamente ovunque è entrata nelle abitudini moderne con la stessa facilità con cui l’acqua scivola su un guscio Patagonia in Gore-Tex. Negli ultimi anni si è intensificato il ritmo delle tendenze (e delle innovazioni) sportive da passerella grazie a un nuovo, emergente establishment – Virgil Abloh, Demna Gvasalia, Gosha Rubchinskiy –, che interpreta il crossover tra abbigliamento sportivo e streetwear con ironia, e ovviamente vestibilità. Nomi nuovi e pieni di energia come Koché abbracciano questa consapevolezza con i loro collages di magliette da calcio, davvero cool, e con i loro cappellini. Apparentemente non manca all’appello nessun riferimento sportivo, dalle attività più soft (Prada ripropone la borsa da bowling, per una Cruise da strike!) alle spedizioni estreme – le collezioni di Balenciaga e Comme des Garçons per tutte le stagioni hanno ampie giacche trapuntate... conseguenza diretta, forse, del cambiamento climatico giunto ormai a livelli critici.

I progressi della tecnologia hanno reso facile vestirsi minimal anche di sera; con Marine Serre e Stella McCartney, endorfine ed eleganza danno energia a sottovesti négligé e abiti da sera. E ancora con Serre, gli inconfondibili leggings logati e i capi sovrapposti sono ormai cult globali. In linea con i tempi, mettersi addosso un logo sportivo sembra meno inopportuno che ostentare il marchio di uno stilista. Visto che la logomania entra ed esce, con effetti fastidiosi, dalla coscienza collettiva, alla fine quelli che la spuntano sono il baffo e il trifoglio (Nike e Adidas), così come la discreta Linea Rossa di Prada, o il morso implacabile del coccodrillo Lacoste.

Come ogni grande sportivo sa bene, la forza sta nel lavoro di squadra. Siete riusciti ad agguantare le scarpe da running frutto dell’incontro tra Missoni e Adidas? E i classici sportivi di Ralph Lauren riletti da Palace Skateboards in chiave preppy? Un tenace piano d’azione è cruciale per riuscire ad accaparrarsi queste edizioni limitate, quindi meglio tenersi pronti, la collaborazione inaugurale Nike x Undercover arriva a giugno, dopo aver debuttato a Parigi nella sfilata della P/E 2019. «Grazie a Nike siamo in grado di esplorare materiali e invenzioni tecniche che ci consentono di approfondire i nostri principi stilistici», dice il designer di Undercover Jun Takahashi citando a esempio le tasche in maglia di rete con chiusura lampo su cappuccio, dorso e pantaloni cargo. Non è però solo la moda “alta” a correre verso i marchi tecnici, ma anche la grande arte: dopo il successo delle sneakers Nikecraft, ecco l’americano Tom Sachs continuare la sua collaborazione con un poncho pieghevole. Che si sia competitivi per natura, o soltanto alla ricerca di benessere in un mondo caotico, è difficile mettere in dubbio la praticità dei nuovi capi sportivi. In quest’epoca governata da un desiderio di autenticità in tutti gli ambiti della nostra vita, aggiungere al guardaroba qualcosa di così pratico, eppure così stravagante (nylon di lusso!), credo valga oro.

Da sinistra in senso orario. Overcoat di tessuto tecnico, Diego M; blusa Tibi; track pants di nylon, Dsquared2; running shoes di pelle, nylon e rete tecnica con rilievi effetto 3D, Vic Matié; pills bag di pelle e tessuto mesh, Dsquared2. Giacca di nylon con zip, Tela; body a collo alto, Prada Linea Rossa; pantaloni di tessuto tecnico, Derek Lam; sneakers “Chain Reaction” di cotone e pelle, Versace. Spolverino di tessuto tecnico con gilet staccabile, Marella; sneakers “Chain Reaction” di cotone e pelle, Versace. Styling Renata Correa.
Da sinistra in senso orario. Overcoat di tessuto tecnico, Diego M; blusa Tibi; track pants di nylon, Dsquared2; running shoes di pelle, nylon e rete tecnica con rilievi effetto 3D, Vic Matié; pills bag di pelle e tessuto mesh, Dsquared2. Giacca di nylon con zip, Tela; body a collo alto, Prada Linea Rossa; pantaloni di tessuto tecnico, Derek Lam; sneakers “Chain Reaction” di cotone e pelle, Versace. Spolverino di tessuto tecnico con gilet staccabile, Marella; sneakers “Chain Reaction” di cotone e pelle, Versace. Styling Renata Correa.
Hentrique Gendre

Foto di Henrique Gendre. Styling Renata Correa. Make-up Virginia Young @ Statement Artists using Dior Beauty. Hair Lucas Wilson @Home Agency using Bumble & Bumble. Manicure Kana Kishita @ Atelier Management using Morgan Taylor. Set design Stewart Gerard. On set AGP NYC. Location Vandervoort Studio.

Vogue Italia, giugno 2019, n.826, pag. 73

(English text)

A Sporting Chance

My septuagenarian mother is currently downsizing house, and recently summoned me to recycle (slash rescue!) the remnants of my teen wardrobe. Amongst the sartorial shadows still lingering, I found my love-worn United Colors of Benetton rugby shirt. In that distinctive viridian green and white, where once it was worn post-practice with tennis skirts and Superga, it feels right again- now with a pop of the collar and paired with a Jacquemus white jean. The vintage sports moment instantly transports you to sunny European holidays; hero-worshipping the sporting gods and goddesses (or just the local cool kids) in their Lacoste, Fila and Sergio Tacchini. It’s game on for the contemporary classics, as much as the more technical innovations we’ve seen on the runway.

Ironically the most active of looks has the laziest of tags- groan “athleisure”- but this inescapable portmanteau is still defining the dress codes of our time. As we approach the end of a decade, sweatpants no longer shout defeat (becoming more a photo opportunity for the models du jour, or even a signifier of marital bliss for the coordinated Mr & Mrs Bieber). Yes, the concept of luxury workout wear and stealth crossover pieces have been marketed by Prada since the 1990s (Prada Sport launched in 1995, re-christened Prada Linea Rossa in 2018), but the enigma that is Frank Ocean taking to the MET Gala steps in a black Prada pocone anorak, showed a way of dressing outside of the boundaries of the archaic dress codes we’ve taken for granted for so long.

Our newfound acceptance of wearing trainers, hoodies, track bottoms, and parkas virtually anywhere is too irresistible to withstand, and have absorbed into modern life as effortlessly as water off Patagonia GORE-TEX back. In recent years the pace of the runway’s sporty inclinations (and innovations) have intensified with a new establishment emerging- Virgil Abloh, Demna Gvasalia and Gosha Rubchinskiy- all riding the sports and streetwear crossover with wit, and of course wearability. Spirited, newer names like Koché embrace the sensibility with their cool, collaged football jerseys and caps. Seemingly no sporting reference is missed, from gentle pursuits (Prada brings back the bowling bag for Cruise-strike!), to extreme expeditions- voluminous quilted jackets are set for all year by Balenciaga and Comme des Garçons - perhaps in direct response to our climate reaching crisis-point. And the advancement of tech fabrications have made minimal evening easy; endorphins and elegance if you will, with Marine Serre and Stella McCartney energising negligee slips and prom dresses. And Serre’s signature crescent-logo leggings and layering pieces gaining global cult status.

In tune with the times, donning graphic sports logo seems less gauche than overt designer branding. As logomania comes and goes obnoxiously in and out of consciousness, the swoosh and trefoil just prevail, likewise the discreet red line of Prada’s Linea Rossa, or the crisp snap of a Lacoste crocodile. And as any great sportsperson knows there’s power in teamwork. Did you manage to catch the Missoni and Adidas running collaboration? Palace Skateboard’s preppy re-spin of Ralph Lauren’s sporting classics? A tenacious game plan is crucial to scoring these limited editions, but fear not, the inaugural Nike x Undercover collaboration drops in June, first debuted on the Paris spring/summer 2019 runway. “With Nike, we are able to explore technical materials and fabrications that allow for new investigations of UNDERCOVER's design principles,” says designer Jun Takahashi - note the zippered mesh pouches on hoods, rear and cargo pants. And it’s not just high fashion running to the technical experts as high art- American artist Tom Sachs continues his successful NikeCraft sneaker collaboration with a foldaway poncho.

Whether you’re competitive by nature or just striving for wellness in a chaotic world- the comfort and convenience of the new sports are hard to contest. In a millennial era ruled by a desire for authenticity in all areas of life, adding something so practical, yet idiosyncratic (luxury nylon!) to our wardrobes, in my opinion takes gold.